Sebbene da qualche anno in Puglia si stia lavorando con molta attenzione per produrre bianchi sempre più precisi e identitari, anche andando a valorizzare alcuni vitigni quasi dimenticati come verdeca e bombino bianco), l'anima della regione rimane rossista. Certamente è una questione di tradizione, ma il successo che alcuni vitigni rossi autoctoni hanno riscontrato in questi ultimi decenni di certo spinge i produttori a puntare sulle varietà a bacca nera.
Tra questi ultimi va ricordato senz'altro il susumaniello (il nome fa riferimento alla produttività elevata che permetteva di "caricare il somaro"), coltivato soprattutto in provincia di Brindisi e riscoperto negli ultimi anni sia in purezza, da cui si ottengono grandi vini rossi ma anche rosati molto interessanti, sia in blend con nero di Troia e malvasia nera. Il susumanielo è presente nelle denominazioni Brindisi DOC, Salento IGT, Squinzano DOC, Tarantino IGT, Valle d’Itria IGT
Tra gli altri i vitigni autoctoni pugliesi a bacca nera, il primitivo è quello che può contare su una maggiore superficie vitata. Il nome deriverebbe dalla sua precocità di maturazione. Viene coltivato in buona parte dellaregione ma i suoi territori d'elezione sono certamente le alture calcaree di Gioia del Colle e le province di Taranto e Brindisi dove dà vita alla Doc Primitivo di Manduria.
Il negroamaro è l'altro grande campione regionale, uva di antichissima origine, forse tra le prime importate dai coloni greci. Anche il nome è oggetto di discussione: alcuni ipotizzano che il termine "amaro" stia a indicare la potenza e la fittezza dei tannini; altri lo farebbero derivare dal greco antico amauròs, che significa "scuro, nero", quindi come a dire "nero, nero". Il vitigno una volta era diffuso in diverse zone del sud-Italia: oggi perlopiù è coltivato nelle province di Brindisi e Lecce.
Tra quelli che potremmo definire gli "outsider", guadagna sempre più spazio anche la malvasia nera, uva di solito utilizzata per i tagli, ma che vinificata in purezza è in grado di dare risultati sorprendenti. Ovviamente la palette ampelografica non si esaurisce con queste tre varietà: vale la pena ricordare anche il bombino nero, il nero di Troia e altre uve presenti anche in altre regioni, come montepulciano, sangiovese e aglianico soprattutto).
I migliori Susumaniello rossi e rosati
Ecco i migliori Susumaniello rossi e rosati che hanno ottenuto i Tre Bicchieri e i Due Bicchieri sulla Guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso.
L'Askos Susumaniello 2022 di Masseria Li Veli (Tre Bicchieri 2024) evidenzia sentori di pepe nero e frutti di bosco, seguiti da un palato fresco, succoso, scorrevole, tutto da bere. I vgneti della famiglia Falvo si dividono tra quelli situati tutt'intorno alla cantina, alle porte di Cellino San Marco, dedicati principalmente alle uve rosse, e quelli situati in Valle d'Itria, dove protagoniste sono le varietà bianche. I vini proposti sono d'impianto moderno, realizzati per esprimere al meglio l'unione tra tipicità e carattere varietale.
Il Brindisi Rosso Susumaniello Oltremé 2021 di Tenute Rubino (Tre Bicchieri 2024) ai sentori di tapenade di olive nere, pepe e frutti di bosco fa seguire un palato ricco di frutto, sapido, succoso, di bella grinta e tenuta. Tenute Rubino è un punto di riferimento per la vitivinicoltura brindisina, grazie alla sua capacità di proporre vini in grado di esprimere allo stesso tempo qualità e tradizione. Le tenute aziendali vanno dalla dorsale adriatica all'entroterra brindisino, da vigneti che guardano il Mare Adriatico a vigne situate nella denominazione Primitivo di Manduria a pochi chilometri dal Mar Jonio. I vitigni di riferimento sono quelli storici di questo territorio, dal primitivo all'ottavianello, con una particolare attenzione per il susumaniello, realizzato anche nella tipologia rosato.
- Brindisi Rosso Susumaniello Oltremé 2021 - Tenute Rubino
- Torre Testa Susumaniello Rosato 2022 - Tenute Rubino
Il Susumaniello Arlati '22 ha sentori di frutti neri di bosco e liquirizia, è ricco di frutto, con un finale in cui emergono sfumature dolci. Masseria Trullo di Pezza delle sorelle Lacaita conta su un parco vigneti situato prevalentemente su terre rosse calcaree tra Torricella, Maruggio, Lizzano e Manduria. Le uve coltivate sono quelle della tradizione, tra le quali spicca ovviamente il primitivo, affiancata da negroamaro, susumaniello, aglianico, fiano. I vini proposti sono principalmente da monovitigno, d'impianto moderno e ben realizzati tecnicamente, giocati soprattutto su piacevolezza e ricchezza di frutto.
Il Susumaniello Rosato 2022 De Falco è uno dei vini proposti dall'azienda della famiglia De Falco, conta su un parco vigneti situato integralmente nel territorio salentino, in particolare nelle denominazioni Salice Salentino e Squinzano. I vitigni coltivati sono quelli autoctoni, dal negroamaro alla malvasia nera, dal primitivo alla verdeca, affiancate da uve internazionali come lo chardonnay. I vini proposti sono d'impianto moderno, di buona nitidezza aromatica e giocati su toni fruttati.
Ben realizzato il Capirussu Susumaniello '22 di Cantine Santa Barbara, dai sentori di frutti neri ed erbe aromatiche e dal palato sapido, scorrevole e con un finale di bella piacevolezza.
Molto buono il Duna Susumaniello '21 di Podere 29 dai profumi di ciliegia e maggiorana e dal palato ricco di frutto, teso e succoso. Giuseppe Marrano nel 2003 ha deciso d'impiantare un vigneto su dei terreni situati a circa 10 chilometri dalle saline di Margherita di Savoia, in cui l'influsso marino è evidentemente molto importante. I vitigni presenti sono principalmente quelli autoctoni, dal nero di Troia al susumaniello al primitivo. I vini proposti sono d'impianto moderno, dallo spiccato carattere mediterraneo, con una particolare attenzione alla ricchezza del frutto e alla nitidezza aromatica.
Il Kimìa Susumaniello Rosato 2022 è uno dei vini presentati da Tenute Chiaromonte di Nicola Chiaromonte e Paolo Montanaro. L'azienda conta su vigneti situati a oltre 300 metri di altitudine sui terreni carsici ricchi di minerali delle Murge che vedono la presenza di più di dieci ettari di primitivo ad alberello di oltre 60 anni di età. Accanto al primitivo sono presenti anche susumaniello, moscato, fiano, chardonnay e pinot nero. I vini proposti sono di straordinario carattere e fascino.
Il Pietra Susumaniello 2022 è uno dei vini presentati da Menhir Salento, l'azienda dei fratelli Gaetano e Vito Marangelli. L'azienda propone vini d'impianto moderno e di bella precisione aromatica, realizzati per esprimere al meglio ricchezza di frutto e carattere varietale, che provengono da vigneti di proprietà affiancati con un'attività di "negoce" che conta su fidati conferitori, seguiti tutto l'anno dallo staff aziendale. Al centro del progetto troviamo i vitigni della tradizione salentina, dal primitivo al susumaniello, dal negroamaro al fiano, con la presenza anche di vecchie vigne.
Sempre di ottimo livello i vini della famiglia Buongiorno. il Susumaniello '22 ha sentori di frutti neri e pepe nero, è piacevole e di scorrevole beva.
Nel Susumaniello Rosato '22 spiccano sentori di mandarino e di erbe aromatiche, immediato e di facile beva. La Masca del Tacco, acquisita oltre dieci anni fa da Felice Mergè, proprietario della nota cantina dei Castelli Romani Poggio Le Volpi, conta su di un ampio parco vigneti situato tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, che vedono la presenza di vitigni sia tradizionali che internazionali, dal primitivo al susumaniello, dal pinot nero allo chardonnay. Le etichette proposte, d'impostazione moderna e tecnicamente ben realizzate, privilegiano nitidezza aromatica e ricchezza di frutto.
Ben realizzato il Susumaniello Rosè '22 di Varvaglione 1921, piacevole, dai toni floreali e di melograno. Nata oltre 100 anni fa, l'azienda della famiglia Varvaglione, oggi guidata da Maria Teresa e Cosimo, lavora sia sulle uve che provengono dai vigneti di proprietà, principalmente autoctone, sia su quelle conferite da viticoltori associati, seguiti tutto l'anno dallo staff aziendale. Sono oltre 30 le etichette proposte, suddivise in svariate linee produttive, con uno stile che ricerca sia la precisione tecnica che l'espressività territoriale.
Il Tenuta Serranova Susumaniello Rosé '22 è uno dei vini proposti da Agricole Vallone, azienda nata nel 1934, si articola in tre corpi aziendali collocati in alcune tra le zone più vocate del Salento. Una è situata all'interno della denominazione Brindisi e vi si trova la moderna cantina, un'altra è nella denominazione Salice Salentino, dove sono presenti delle vigne ad alberello di negroamaro quasi centenarie, e la terza nell'agro di Carovigno, nella riserva naturale di Torre Guaceto. I vini proposti sono espressione autentica del territorio e dei vitigni da cui nascono.