Gli 8 migliori Pinot Nero al di sotto di 20 euro scelti dal Gambero Rosso

12 Apr 2024, 16:26 | a cura di
Originario della Borgogna, il pinot nero è il vitigno a bacca nera più aristocratico e difficile da interpretare. In Italia ne esistono due tipologie, una adatta ad essere vinificata in bianco, l’altra perfetta per dare origine a un vino rosso. Appartengono a quest'ultima i Pinot che vi proponiamo qui.

"È un'uva ardua da coltivare, ha la buccia sottile, è sensibile, matura presto. Non è una forza come il cabernet, che riesce a crescere ovunque e fiorisce anche quando è trascurato. No...al pinot nero servono cure e attenzioni...sì...e infatti cresce soltanto in certi piccoli angoli nascosti nel mondo. E solo il più paziente e amorevole dei coltivatori può farcela. Solo chi prende realmente il tempo di comprendere il potenziale del pinot nero sa farlo rendere al massimo della sua espressione. E inoltre, andiamo, i suoi aromi sono i più ammalianti e brillanti ed eccitanti e sottili e antichi del nostro pianeta". Prendiamo in prestito le parole di Miles Raymond (interpretato da Paul Giamatti) nel mai troppo citato Sideways, pellicola del 2004, per iniziare il nostro breve racconto sul pinot nero.

In realtà, già ci sarebbero tutte le informazioni necessarie per capire il vitigno e comprendere il perché è così importante e prestigioso, forse il più prestigioso, tra tutte le uve del mondo. Ma se a questa descrizione, aggiungiamo anche qualche notazione storica, il quadro si fa ancora più completo.

Tanta nobiltà, oltre che dalle caratteristiche intrinseche infatti, deriva anche dal lungo percorso che quest'uva si trascina sulle spalle. Perché se è vero che nell'antichità spesso le uve erano chiamate con altri nomi, alcuni storici comunque non hanno dubbi sul fatto che il vigneto citato in un documento del 312 d.C. redatto dai cittadini della città di Autun, in quella che è l'attuale Côte de Nuits, in Borgogna, fosse proprio un vigneto di pinot nero, già a quei tempi famoso in tutto il territorio circostante per l'elevata qualità dei vini che riusciva a produrre.

Saranno poi i monasteri benedettini, nel Medioevo, a selezionare e diffondere il vitigno; e sarà sempre per opera dei monaci che il pinot nero, incrociato con altre varietà, anche spontaneamente, diverrà capostipite di una lunga lista di vitigni, molti dei quali tuttora coltivati (per esempio lo chardonnay). Tra le caratteristiche principali del pinot nero, si riscontra anche la grande variabilità: esistono infatti oltre cinquanta diverse tipologie di pinot, alcune delle quali molto conosciute perché utilizzate spesso nella produzione vinicola di diverse zone del mondo, Italia compresa: tre esempi su tutti, pinot bianco, pinot meunier e pinot grigio.

Se la Borgogna rimane tutt'oggi il territorio d'eccellenza per il pinot nero, è altrettanto vero che il vitigno è uscito dai confini della Francia e ha trovato altri territori, pochi in realtà, dove poter prosperare. Fuori dall’Europa, in particolare negli Stati Uniti, sue patrie di elezione sono l’Oregon e le zone di Monterrey e della Santa Barbara County nella California centrale; in Italia, zone dove il vitigno ormai è di casa da tempo, sono l'Oltrepò Pavese e il Trentino Alto Adige, soprattutto. Ma non mancano sperimentazioni lungo tutto lo stivale.

I Pinot Nero dal migliore rapporto qualità-prezzo

Nella lista che segue troverete alcuni vini Pinot Nero o comunque a base pinot nero molto buoni, tra quelli recensiti sulla guida Berebene 2024, che sugli scaffali delle enoteche e negli shop on-line costano meno di 20 euro.

Lombardia

Presentiamo volentieri questo il Pinot Nero Negar 2021 di Monterucco, un'interpretazione ricca del vitigno, dal quale emergono intensi profumi di frutti di bosco a bacca scura con il corredo di una bella balsamicità di fondo.

Il Pinot Nero Pernero 2022 di Tenuta Travaglino si apre al naso con un ampio ventaglio di piccoi frutti neri e rossi, per poi ritrovarsi in bocca pieno, arioso, armonico e leggiadro. Ha un sottofondo delizioso di viola, struttura snella e finale lungo e nitido. La tenuta Travaglino, caratterizzata da vigneti e boschi in uno degli angoli più suggestivi dell'Oltrepò Pavese, è gestita da Cristina e Alessandro Comi, rappresentanti dell'ultima generazione della famiglia. Un antico monastero medievale trasformato in una sontuosa villa padronale offre oggi un'accoglienza di alto livello. In cantina, Achille Bergami, con la consulenza di Donato Lanati, lavora instancabilmente per ottenere il massimo dalle prestigiose vigne di riesling renano e pinot nero, che si estendono su buona parte degli 80 ettari vitati. L'azienda pratica un'agricoltura a basso impatto ambientale, in armonia con il territorio circostante.

Quest'anno siamo stati folgorati dal seducente Terrazze Alte 2021, un vino di straordinaria integrità, da non lasciarsi scappare soprattutto se si è appassionati di questo nobile vitigno. Francesca Seralvo Bragiotti e l'enologo Stefano Malchiodi danno il benvenuto nella splendida Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico, una delle più belle del comprensorio. Acquistata da Enrico Bragiotti negli anni '80, l'azienda offre un'accoglienza suggestiva, con degustazioni guidate, approfittando della splendida villa ottocentesca. La storia di Mazzolino si è sempre ispirata all'agricoltura sostenibile e ha sempre posto attenzione particolare al pinot nero e allo chardonnay, ispirandosi ai grandi esempi di Borgogna

Valle d'Aosta

Maurizio Fiorano con la sua Château Feuillet opera in uno dei territori più vocati per la vitivinicoltura della Valle d'Aosta, la zona centrale della regione, terra d'elezione del petit rouge. Ma gli riesce altrettanto bene lavorare con altre uve. Per esempio il Pinot Nero: quello che proponiamo qui, dell'annata 2021, mette in campo sentori di ciliegia e note speziate, tannini in evoluzione e bocca fresca.

Alto Adige

Il Pinot Nero Luzia 2022 è uno dei vini prodotti da Cantina San Paolo. La storica cooperativa di San Paolo vanta oltre un secolo di storia e quello che era un manipolo di viticoltori oggi è diventato un gruppo di 200 famiglie che coltivano vigneti di collina disseminati soprattutto nel territorio circostante, con alcune parcelle vitate fra le più antiche della regione. Nella cantina, ristrutturata pochi anni fa, vede la luce una produzione che valorizza l'espressione varietale delle uve, con selezioni di vigna vecchia che invece mettono il evidenza il fascinoso legame che si instaura fra il vitigno, il suo luogo d'elezione e la sensibilità dell'uomo.

Il Pinot Nero Patricia 2021 è uno dei vini prodotti da Girlan, la cooperativa di Cornaiano conta sulla passione e la competenza di una fitta schiera di viticoltori, ben 200, che lungo i dolci pendii della zona d'Oltradige conducono 220 ettari di vigneto sotto l'attenta regia del gruppo tecnico guidato da Gerhard Kofler. A completare la piattaforma viticola piccoli appezzamenti nella Bassa Atesina, in particolare nella zona di Mazzon. In cantina l'attenzione è volta alla valorizzazione dei vitigni storici della provincia e alla produzione di vini di forte espressione territoriale.  Centralità assoluta per il pinot nero, con diverse etichette dedicate al vitigno borgognone.

Emilia-Romagna

Romagnoli opera nel piacentino e, negli ultimi anni, ha saputo ritagliarsi un posto in prima fila nelle bollicine di qualità, da varietà come chardonnay e pinot nero. Proprio da questo vitigno si ottiene l'Ape, un rosso che nel 2021 sembra aver trovato la sua forma più smagliante. Il naso regala note di fiori secchi, rosa e melograno, la bocca è snella, scorrevole e dalla bella acidità. Situata in una cascina storica splendidamente restaurata alle porte della Val Nure, Cantine Romagnoli rappresenta una delle principali realtà enologiche dei Colli Piacentini. Al timone, Alessandro Perini, direttore ed enologo di esperienza nonostante la giovane età. Anno dopo anno, Alessandro sta realizzando il progetto di posizionare questa realtà come punto di riferimento per la produzione di Metodo Classico nella provincia di Piacenza. L'azienda, inoltre, vanta la certificazione biologica e dispone di circa 45 ettari di terreno vitato, con una presenza predominante di pinot nero.

Umbria

L'ottimo San Giovanni in Comunaglia 2019, blend di pinot nero e barbera, è arrivato in finale. Si contraddistingue per le note di petalo di rosa appassita, violetta, foglie secche al naso e una bocca scattante, sapida e con un buon allungo donano al vino fascino e una beva di grande piacevolezza.

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