I 7 migliori Montepulciano d'Abruzzo scelti dal Gambero Rosso

25 Nov 2024, 17:21 | a cura di
Dei vini dell'Abruzzo che hanno ottenuto il massimo riconoscimento sulla guida Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso, ben 7 sono Montepulciano d'Abruzzo, vino simbolo della regione. Ecco quali sono.

Il Montepulciano d'Abruzzo, DOC dal 1968, che comprende le province di Chieti, Lโ€™Aquila, Teramo e Pescara, รจ ottenuto dal vitigno omonimo, il montepulciano, uva a bacca nera molto diffusa in Abruzzo. ร‰ ilย  vino rosso simbolo della regione (ma anche nelle Marche, dove - in purezza o quasi -, dร  vita al Rosso Conero), che viene prodotto pure nella versione rosata, ilย Cerasuolo, di cui abbiamo selezionato i dieci migliori .

Il Masaf con il decreto del 26 ottobre 2023 ha introdotto nel Registro nazionale della vite, accanto al termine montepulciano, il sinonimo cordisco, dopo la richiesta del Consorzio Vini dโ€™Abruzzo di tenere per sรฉ il nome del vitigno "montepulciano", concedendo agli altri quello, appunto, di "cordisco".

montepulciano

Montepulciano e Sangiovese

La storia del montepulciano si intreccia con quella del sangiovese, l'altro vitigno a bacca nera molto diffuso nell'Italia centrale. Pur non avendo affinitร  genetiche, le due uve in passato sono state vittime di una confusione durata per secoli. Responsabile ne sarebbe Sante Lancerio, bottigliere di papa Paolo III (siamo intorno alla metร  del '500), che chiamava Montepulciano il vino proveniente dall'omonima cittadina toscana, che perรฒ giร  all'epoca veniva prodotto con il sangiovese.

Con la diffusione di quest'ultimo sarebbe cresciuto anche il disordine onomastico, una confusione che ritroviamo ancora agli inizi del Novecento, quando tutti i maggiori ampelografi non distinguevano ancora tra montepulciano e sangiovese. Tuttavia qualcuno aveva giร  intuito le differenze: in un testo della metร  dell'800, infatti, si fa riferimento al "montepulciano primaticcio", che indicherebbe il sangiovese, e il "montepulciano cordisco", il montepulciano vero e proprio.

Oggi tutto ciรฒ รจ stato ovviamente superato e gli studi scientifici sulle varietร  hanno fatto chiarezza sulla genetica delle due uve. Anche perchรฉ รจ abbastanza facile cogliere le differenze nei vini prodotti con i due diversi vitgni. Il montepulciano infatti รจ un'uva molto materica, ricca, potente, generosa: tanto al livello agronomico quanto in fase di vinificazione ne va tenuto a bada il temperamento. Quando il gioco riesce, si ha a che fare con rossi molto interessanti,ย ottimi compagni della tavola e dal potenziale d'invecchiamento praticamente infinito.

Nonostanteย alcune problematiche giร  evidenziate, il comparto delย Montepulciano รจ quello maggioritario allโ€™interno della lista dei vini dell'Abruzzo premiati con i Tre Bicchieri, ben sette vini, se includiamo anche ilย Villamagnaย di Federico De Cerchio diย Torre Zambra, Tre Bicchieri per la prima volta.

 

Il rosso abruzzese per eccellenza si conferma un buon termometro per comprendere stili aziendali e territori: si va da versioni di gran carattere come ilย Fosso Cancelliย di Chiaraย Ciavolichย o quello diย Emidio Pepe, a etichette di stile moderno, come quelle diย Nicodemi,ย Castorani,ย Vignamadre, a espressioni che ricercano la finezza e lโ€™eleganza: bussare alla porta di Adolfo De Cecco diย Inalto.

I Montepulciano d'Abruzzo premiati con i Tre Bicchieri

Ecco i Montepulciano d'Abruzzoย che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, i Tre Bicchieri, nella guidaย Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso.

Tra i Montepulciano presentati da Fattoria Nicodemi c'รจ davveroย  l'imbarazzo della scelta. Noi abbiamo preferito la struttura e la matericitร  del Neromoro '20, dotato anche di un particolare timbro salmastro di sottofondo. Contrada Veniglio, Notaresco: sono queste le coordinate da segnare sul navigatore nel caso vogliate andare a visitare l'azienda di Elena e Alessandro Nicodemi. I due fratelli hanno raccolto l'ereditร  di papร  Bruno che aveva avviato la produzione di vino intorno alla fine degli anni '90. Le dolci Colline Teramane fanno da sfondo a questa avventura: i vigneti, coltivati in biologico, si giovano delle brezze che risalgono dalla costa adriatica, mentre alle spalle sono protetti dal Gran Sasso; tra i filari trovano spazio le classiche uve regionali.

Col Montepulciano '22 di Emidio Pepe si รจ approdati verso un nuovo stile. Giร  dal colore, piรน scarico e piรน brillante rispetto al passato, si capisce di essere di fronte a un rosso che si รจ alleggerito. Il rischio in questi casi รจ perdere anche l'essenza, che in questo caso viene invece esaltata: viene lasciato spazio a un sottofondo sapido e minerale che rende il vino intrigante ed efficace. Il sorso ha un ritmo trascinante; in un pizzico di rusticitร  olfattiva e gustativa risiede poi il marchio di fabbrica e la riconoscibilitร  di una lunga storia.

Emidio Pepe รจ uno dei senatori del vino italiano. Risale al 1964 l'inizio della sua attivitร  vitivinicola, quando decise di iniziare a imbottigliare i suoi vini, mettendo a frutto l'esperienza ereditata dal padre e dal nonno, giร  produttori. A fare da sfondo a questa lunga avventura, oggi portata avanti con successo dalle figlie Daniela e Sofia e dalla nipote Chiara, le colline di Torano Nuovo, nel Teramano, dove ogni anno si rinnova il rito di una produzione artigianale che ha saputo ritagliarsi uno spazio prestigioso nel gotha del vino mondiale.

A guidare la solida batteria aziendale di Inalto Vini d'Altura troviamo anche quest'anno il Montepulciano Campo Affamato. L'annata 2021 presenta un profilo aromatico sfaccettato e complesso in cui si rincorrono sensazioni floreali, di spezie dolci, di macchia mediterranea, di fave di cacao e mirtilli. In bocca รจ elegante e di grande tensione, dotato di un sottofondo sapido che allunga il sorso e bilancia la componente tannica.

L'azienda nasce a metร  degli anni '10 da un'idea di Adolfo De Cecco. Giovane, ma molto appassionato, innamorato della sua terra, decide di mettere su una piccola realtร  prediligendo, come si capisce abbastanza chiaramente dal nome, solo vigne in altura. Si parte da otto ettari a Ofena, ma la piattaforma viticola si sta man mano ampliando con piccoli appezzamenti individuati sempre nell'Aquilano, mai a meno di 400 metri di altitudine. Di grande fascino l'Inoltre '20, Montepulciano da vecchie vigne, tirato in pochissime bottiglie.

ll Montepulciano Capo Le Vigne '19 al naso sfoggia profumi di cioccolato fondente e polvere di caffรจ, sensazioni che nascondono un frutto nero - prugna - maturo e dolce. In bocca la struttura tannica รจ imponente ma il sorso si divincola grazie a succositร  fruttata e lieve sapiditร  di sottofondo; il finale รจ dedicato alle note tostate date dai legni di maturazione.

Il legame della famiglia Di Carlo con il vino affonda le sue radici negli anni Trenta del 1800. In questo lungo periodo sono state diverse le metamorfosi commerciali ma l'idea sottesa a queste trasformazioni รจ sempre stata la stessa: proiettare l'Abruzzo sul palcoscenico del vino che conta. Vignamadre รจ l'ultimo progetto messo su da Giannicola Di Carlo e dai figli Federico e Daniele: i vini proposti, a base dei classici autoctoni regionali, sono generosi e tecnicamente ineccepibili.

Il Montepulciano Podere Castorani, anche nell'annata 2020, รจ il solito rosso austero a cui siamo abituati. Il profilo aromatico รจ scuro su note di cioccolato fondente, tostature e grafite, appena accarezzato da ricordi fruttati. Il tannino รจ abbondante ma di buona grana e conferisce al sorso una solida struttura.

Questo storico podere, sito ad Alanno, sulle Colline Pescaresi, prende il nome dal suo primo celebre proprietario, il chirurgo Raffaele Castorani che, sul finire del'700, avviรฒ l'azienda agricola. Dopo alcuni passaggi di proprietร , oggi sono le famiglie Trulli e Cavuto a portare avanti l'attivitร , trasformando una lunga storia in un'azienda moderna in grado di coniugare volumi importanti a una qualitร  non scontata. Nei vigneti, situati a un'altitudine che si aggira intorno ai 350 metri, trovano spazio perlopiรน montepulciano, trebbiano e pecorino.

Il Montepulciano d'Abruzzo Fosso Cancelli 2019 รจ un rosso di carattere, che profuma di frutti neri di bosco, ha un tocco piacevolmente affumicato e minerale e poi sfoggia una bocca dal tannino fitto ma sottile e un palato sapido che proietta sapore in un lungo finale.

Chiara Ciavolich รจ l'ultima erede di una lunghissima tradizione di viticoltori e, forte di queste profonde radici, affronta il mondo del vino con carattere e caparbietร . Sua รจ l'idea dietro la linea Fosso Cancelli, etichette dalla forte impronta identitaria e dal tratto artigianale, che tanto ci sono piaciute nella scorsa tornata di degustazioni. I vigneti sono divisi in due corpi aziendali, uno di 24 ettari a Loreto Aprutino, risalente agli anniย  '60, e l'altro a Pianella, sei ettari impiantanti nel 2000.

Il Villamagna '22 di Torre Zambraย (100% montepulciano) nonostante un legno un po' invasivo che prende il sopravvento nel bouquet aromatico con sensazioni tostate e balsamiche, sfoggia una bocca ricca ma vitale, dal tannino fitto ma saporito e di buona grana. Federico De Cerchio รจ oggi alla guida di un'azienda che affonda le sue radici in una lunga tradizione di produttori di vino. Il gruppo attualmente puรฒ contare su un pugno di cantine localizzate nel sud del Paese. Torre Zambra, sulle colline di Villamagna, piccolo centro delle Colline Teatine, รจ il luogo da cui tutto รจ iniziato. Il vigneto si estende per poco piรน di 40 ettari: da queste vigne, coltivate in biologico, Federico produce etichette di stile moderno attraverso diverse soluzioni di vinificazione e maturazione che prevedono l'utilizzo di cemento, acciaio, legni di medie e piccole dimensione.

3 ricette da abbinare al Montepulciano d'Abruzzo



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