Se il Barolo e il Barbaresco dominano ancora la scena tra i vini rossi piรน apprezzati del Piemonte, oggi รจ il nebbiolo con le altre sue denominazioni (anche quelle meno conosciute, come la Doc Albugnano) a giocarsi il ruolo di protagonista anche nelle versioni piรน accessibili. Infatti, ormai da tempo, la โnebbiolizzazioneโ del vigneto Langa, inizialmente vista con scetticismo, si รจ rivelata una mossa vincente.
Grazie a questo fenomeno, i produttori piemontesi sono riusciti a sfruttare al meglio le peculiaritร di un vitigno che, pur rappresentando solo il 3 per cento della superficie vitata regionale, รจ considerato il re indiscusso per eleganza e complessitร . Il Langhe Nebbiolo Doc, meno strutturato e longevo rispetto ai piรน blasonati Barolo e Barbaresco, nasce con lโintento di offrire vini giocati sulla freschezza, sui frutti a bacca rossa e sulle leggere e piacevoli note di spezie. Da bere nellโimmediato, ma non categoricamente, qualcuno si puรฒ far aspettare anche qualche anno. In questa denominazione, inoltre, รจ consentito lโutilizzo fino al 15 per cento di altre uve rosse autorizzate, mentre lโ85 per cento rimane del vitigno nebbiolo, unโuva caratterizzata da pochi antociani (quindi poco colore), tanti tannini e buona aciditร .
Un poโ di storia
La Langa รจ stata storicamente la prima zona dโItalia in cui si รจ prestata grande attenzione alla qualitร . I suoi vini erano noti per la loro qualitร giร nel Settecento, ed era qui che si riforniva la Casa Sabauda. Cavour, insieme allโenologo francese Louis Oudart, gioca un ruolo fondamentale nella trasformazione del Barolo in un vino secco โalla franceseโ. Il grande sviluppo si รจ comunque avuto, come per tutto il vino italiano, negli ultimi quaranta - cinquantโanni. Fino agli anni Settanta infatti cโerano poche aziende che vinificavano, imbottigliavano e commercializzavano le uve dei tanti viticoltori, mentre oggi sono centinaia i piccoli vignaioli che vinificano e imbottigliano le proprie uve.
Il salto di qualitร si รจ avuto negli anni Ottanta, grazie a pionieri come Angelo Gaja ed Elio Altare, che hanno rivoluzionato la produzione vinicola con lโintroduzione di tecniche come le basse rese in vigneto e lโuso della barrique. Gli anni Novanta hanno visto un ritorno a metodi tradizionali, come la botte grande e lunghe macerazioni sulle bucce, mentre il Barolo e il Barbaresco hanno conquistato la scena internazionale, sia in senso assoluto che a discapito di barbera e dolcetto, e a far soffiare un vero e proprio vento speculativo sulla denominazione, facendo crescere in modo significativo i prezzi dei vini e facendo lievitare quelli dei terreni vitati. Tema, tra l'altro, di recenti polemiche nei mesi scorsi, a partire dalla dura critica di Carlo Petrini per i prezzi dei terreni dopati e la speculazione sulle bottiglie.
I Langhe Nebbiolo dal migliore rapporto qualitร -prezzo
Nella lista che vi proponiamo abbiamo selezionato i Langhe Nebbiolo reperibili in enoteca e negli shop online rigorosamente a meno di 20 euro tra quelli che ci sono piaciuti di piรน durante le degustazioni per le guide Vini d'Italia e Berebene del Gambero Rosso.
Prinsi รจ l'azienda vitivinicola di proprietร della famiglia Lequio, condotta da Franco, che nel 1967 ha iniziato a imbottigliare raccogliendo l'ereditร del fondatore Ottavio, dalla moglie Silvana e dal figlio Daniele, che lo affianca dal 1999. La maggior parte della terra รจ coltivata per produrre i vari cru di Barbaresco; noi proponiamo questo Nebbiolo Sandrina '22 (che ha ottenuto Due Bicchieri Rossi, essendo arrivato in finale) dal colore rubino tenue, profumato di rosa canina, ribes e lampone, piacevolmente tannico.
L'azienda nasce negli anni Cinquanta del secolo scorso grazie a Giuseppe Boasso, ma รจ il figlio Franco, tra gli anni Settanta e Ottanta, che dร la svolta decisiva. La cantina, ora gestita dai figli di Franco, Ezio e Claudio, si trova al centro della Menzione Geografica Aggiuntiva Gabutti, e i vari cru di Barolo sono il fiore all'occhiello. Ma spicca anche questo Nebbiolo '22, profumato di rosa canina e pepe nero, sapido e fresco.
Questa piccola azienda muove i suoi primi passi nel 2003, quando la famiglia Boffa rileva l'attivitร , ristrutturando la cascina novecentesca e realizzando una cantina moderna a conduzione biologica, che predilige uno stile produttivo classico con metodi di vinificazione tradizionali nel massimo rispetto del territorio. Buono, scorrevole, equilibrato il Nebbiolo '22, profumato di fragoline di bosco con accenni di erbe aromatiche.
L'azienda della famiglia Massolino porta nel suo nome il rimando diretto alla Vigna Rionda, nota fin dall'Ottocento e resa celebre a fine anni Sessanta da Bruno Giacosa ma di cui con lungimiranza i Massolino acquistarono alcune parti giร nel 1956. Col tempo altri cru di Barolo si sono affiancati nella produzione; sul Berebene noi segnaliamo il Nebbiolo, profumato di petali di viola e rosa canina, ricco e piuttosto lungo in bocca.
Nel 1974, l'imprenditore Ernesto Dellapiana e la moglie Lia lasciarono la cittร di Torino per tornare alle terre da sempre appartenute alla famiglia per diventare agricoltori. Nel corso degli anni l'azienda si รจ ampliata con diverse acquisizioni, sino ad arrivare ai 44 ettari attuali, e i genitori sono stati affiancati dai figli Jole ed Enrico. Incentrata sui cru di Barbaresco, produce anche questo Nebbiolo '22, floreale e agrumato, con bocca fresca e di struttura.
Buono, delicato e piacevolmente persistente al palato, nella sua essenzialitร , il Langhe Nebbiolo La Chiusa โ22. Quinto Chionetti ha fatto crescere l'azienda viticola di famiglia dalla sua fondazione, a metร degli anni Cinquanta, fino al 2013, quando ha chiamato alla guida dell'impresa il nipote Nicola. I Chionetti, tra i primi a rivalutare il Dolcetto di Dogliani, restano tra i produttori piรน significativi di questa denominazione, ma, dal 2015, il loro baricentro produttivo si รจ spostato verso il Barolo, con l'acquisizione di alcune vigne nei Cru Parussi, Roncaglie e Bussia.
Il Langhe Nebbiolo Fuschรฌa '22 ha note di melograno, รจ succoso e scorrevole. Questa รจ una piccola azienda a conduzione familiare nata nel 2016, conta su diversi vigneti, situati quasi tutti a Priocca, con l'eccezione di un vigneto a Vezza d'Alba, sui tipici terreni sabbiosi del Roero. I vitigni coltivati sono quelli classici della riva sinistra del Tanaro, dall'arneis alla barbera al nebbiolo, cui recentemente sono stati aggiunti timorasso, riesling e bianver. I vini proposti sono d'impianto moderno, attenti a esprimere al meglio il territorio e il vitigno di origine.
Freschissimo e raffinato questo Langhe Nebbiolo โ22, elegante per fragranza nei sentori di frutti rossi e con un buon sviluppo gustativo, per un finale speziato e piuttosto lungo. La cantina della famiglia Brezza รจ sulla breccia dalla fine del XIX secolo, intrecciando il suo percorso con quello dei Marchesi di Barolo, da cui acquisรฌ significativi appezzamenti nel 1880. I primi imbottigliamenti aziendali risalgono al 1910 e qui il modo di fare vino รจ rimasto sempre all'interno di una medesima concezione, tramandata di padre in figlio. Praticamente assente anche la minima concessione alle mode effimere, in nome della salvaguardia di uno stile e di una tradizione.