La schiava è di gran lunga l’uva rossa più diffusa in Alto Adige (ma la si trova anche in Trentino, Lombardia e Veneto), il cui nome suggerirebbe una origine slava o addirittura rimanderebbe ad un antico sistema di allevamento in cui era legata a un albero “tutore” e quindi “schiava”. Dato che nei paesi dell’area tedesca è nota come trollinger, che potrebbe essere una corruzione di “tirolinger”, non è da scartare l’ipotesi che sia una varietà autoctona del Sud Tirolo. Esistono diversi cloni di schiava (vernatsch in Alto Adige), tra i quali la schiava grossa (grossvernatsch) è la più diffusa. La grande popolarità di questo vitigno è dovuta alla sua resistenza e alla grande produttività. Entra nella composizione di quasi tutti i vini rossi da uvaggio della regione, ed è vinificata pressoché in purezza nelle Doc Santa Maddalena, Lago di Caldaro, Alto Adige Schiava, con i primi giocati più sulla ricchezza e la maturità e i Lago di Caldaro più sulla finezza e l’agilità.
In un mondo come quello del vino, in cui nulla si ripete in modo uguale anno dopo anno, il tessuto produttivo della provincia di Bolzano si segnala per la consapevolezza con cui i produttori stanno affrontando le nuove sfide. Sfide che non riguardano solo il cambiamento climatico o l’improvvisa volatilità dei mercati, ma soprattutto la gestione del territorio, lo sviluppo delle sue potenzialità e il passaggio da una produzione che soddisfa le richieste del cliente ad una che valorizza il legame fra i molti vitigni coltivati e le esposizioni che ad essi meglio si adattano.
Questa rinnovata consapevolezza ha portato le aziende più piccole a specializzarsi sulla vocazione dei propri vigneti, come perfettamente evidenziato dalle aziende cittadine o dalle più lontane realtà della Valle Isarco e, parimenti, le strutture cooperative a riservare le selezioni migliori solo ai vitigni che meglio si adattano al loro territorio
I migliori Lago di Caldaro
Qui ci concentriamo sulle migliori espressioni di Lago di Caldaro valutati quest'anno con Tre Bicchieri o Due Bicchieri Rossi o Due Bicchieri sulla guida Vini d'Italia di Gambero Rosso 2024.
Emblematico è l'assaggio del Lago di Caldaro Quintessenz 2022, Tre Bicchieri 2024, frutto delle vigne più vecchie e meglio esposte nella zona di St. Josef, un vino che si presenta leggero e di ammaliante freschezza aromatica, con il frutto selvatico che trova spalla nella spezie e nelle note floreali. Al palato è agile, sapido e di beva inarrestabile. La grande cooperativa di Caldaro è una delle realtà più importanti della regione. Oggi Thomas Scarizuola è capo del gruppo tecnico che gestisce la produzione nel solco della vocazione della cantina, produrre vini che raccontino il territorio di produzione con uno stile elegante, che pone al centro dell'obbiettivo la tensione. L'ampia gamma di etichette è suddivisa fra vini che esaltano l'espressione varietale e vini che invece esprimo lo stretto legame con il vigneto di provenienza.
Dai vigneti che cingono il Lago di Caldaro in zona Olleiten, a circa 330 metri di quorta, ecco le uve per il Vernacius Solemnis '21, un Lago di Caldaro che ai profumi immediati di frutto rosso e fiori fa seguire un palato di grandissima piacevolezza che interpreta al meglio la storica denominazione. Poche realtà possono fare affidamento su una piattaforma viticola che esplora tutte le più importanti zone viticole dell'Alto Adige. L'istituto Laimburg ha questa grande fortuna e responsabilità, dedicandosi a una produzione contenuta nei numeri ma di grande qualità e soprattutto allo studio della viticoltura in condizioni climatiche e di suolo molto diverse fra loro. In cantina la gamma prodotta spazia dalla tradizionale schiava ai vini più innovativi, per scelta viticola, produttiva o di ubicazione del vigneto.
Il Plantaditsch 2021 è uno dei vini presentati quest'anno da Klosterhof Oskar Andergassen. Pochi sono gli ettari condotti da Oskar Andergassen assieme al figlio Hannes, tutti però in posizioni di pregio nell'area di Caldaro. Portano i nomi di Trifall, Plataditsch, Barleit e Vial, tutte zone da sempre votate alla viticoltura e che permettono all'azienda di coltivare in ogni appezzamento il vitigno più adatto. Nella piccola cantina in località Klavenz vede la luce una produzione contenuta nei numeri ma di ottimo livello qualitativo, con pinot nero e bianco a recitare il ruolo dei protagonisti.
Il Lago di Caldaro Cl. 2022 è uno dei vini presentati quest'anno da Christian Bellutti che conduce l'azienda di famiglia alle porte di Termeno. Tra le varietà coltivate spicca anche il Gewürztraminer. il Plon '22 profuma intensamente di frutto esotico e spezie mentre in bocca colpisce per pienezza e densità, risultando lungo e affascinante.
Il Bischofsleiten 2022 è uno dei vini presentati quest'anno da Castel Sallegg, la cantina storica del conte von Kuenburg punto di riferimento assoluto per gli amanti dei vini d'Oltradige. La proprietà si estende dalle sponde del Lago alle zone vitate più alte del comune e fornisce le uve per una produzione di grande finezza.
Il Klaser Hecht 2022 è uno dei vini presentati quest'anno da Niklaserhof Dieter Sölva. L'azienda della famiglia Sölva si sviluppa per 7 ettari lungo le colline che cingono il lago di Caldaro su diversi appezzamenti. Se per le varietà che necessitano di maggior calore, come le bordolesi o il lagrein, si attinge alle zone di Prutznai e Lavason, la schiava regna sovrana a Barleit e le varietà a bacca bianca si trovano nei più alti vigneti di Vial e Kardatsch. Un vero e proprio puzzle viticolo che, nel raggio di pochi chilometri, offre spunti e possibilità per una produzione affidabile e di alto livello qualitativo.
Molto buono il Lago di Caldaro Scheinheilig '22, un'interpretazione classica della tipologia, tratteggiata da un'intensa nota di piccoli frutti rossi e da un profilo gustativo agile e che affida la piacevolezza alla presenza sapida. Arthur Rainer assieme alla moglie Ingrid conduce la piccola azienda di famiglia sulle sponde del Lago di Caldaro, due ettari coltivati con le varietà che meglio si adattano a questi soleggiati e caldi pendii. La cantina si sviluppa all'interno dell'albergo di proprietà e la produzione è polverizzata in un'ampia gamma di etichette di pregevole fattura.
Il Lago di Caldaro Cl. V. Windegg 2022 è uno dei vini presentati quest'anno da Josef Brigl. Sono più di 30 le generazioni di Brigl che si sono succedute alla guida della storica azienda di Appiano, un'avventura cominciata nel 1309 e che dopo 700 anni può fare affidamento su una piattaforma viticola molto estesa, 50 ettari di proprietà cui vanno aggiunte preziose collaborazioni con viticoltori soprattutto della zona di Renon e di Termeno.