I 10 migliori Franciacorta scelti dal Gambero Rosso

29 Ott 2024, 12:34 | a cura di
Le degustazioni di quest'anno per la guida Vini d'Italia hanno confermato il primato nazionale della Lombardia sul metodo classico in termini di Tre Bicchieri. Qui ci concentriamo sui Franciacorta che hanno ottenuto il massimo riconoscimento

La Franciacorta, regione vitivinicola dell'anno per la rivista Wine Enthusiast, è una zona collinare affacciata sulle sponde del Lago d’Iseo, in Lombardia, in un’area di circa 200 chilometri quadrati che comprende 19 comuni della provincia di Brescia. L’origine morenica dona ai terreni di quest’area una straordinaria ricchezza minerale, che unita all’eterogeneità dei suoli, costituisce l’elemento distintivo di una viticoltura di qualità messa a dura prova durante l'ultima vendemmia a causa del maltempo e della peronospora.

Franciacorta. Caratteristiche e tipologie dei vini prodotti

Franciacorta identifica un vino prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia. Oggi le etichette riportano solo la denominazione Franciacorta, unico termine che definisce il vino, il metodo di produzione e il territorio. Per quanto riguarda la produzione di spumanti metodo classico la Franciacorta ha conquistato un ruolo di primo piano nel panorama italiano, tanto da meritarsi l’appellativo di “piccola Champagne italiana” e da ottenere la Docg nel 1995.

Il Franciacorta è prodotto con uve chardonnay, pinot nero o pinot bianco, quest’ultimo consentito fino a un massimo del 50%. Pochi anni fa è stata introdotta nel disciplinare una nuova uva, l’erbamat, su cui ora alcune aziende stanno lavorando. L’erbamat è un vecchio vitigno a bacca bianca originario della provincia di Brescia, da molto tempo dimenticato ma di cui si ha notizia fin dal ‘500. L’erbamat entra al momento nella base ampelografica del Franciacorta nella misura massima del 10%, per tutte le tipologie ad eccezione del Satèn, così da permettere di testare le sue potenzialità in modo graduale e valutarne eventuali incrementi in futuro.

© Francesco Vignali Photography

Le nostre degustazioni di quest'anno confermano per la Lombardia il primato nazionale sul metodo classico in termini di Tre Bicchieri, con una numerosa pattuglia di Franciacorta (e Oltrepò Pavese) sugli scudi. Il distretto bresciano ha presentato un lavoro di zonazione ambizioso e dimostra una nuova solidità produttiva, tra dosaggi sempre più calibrati e la nascita di nuovi parcellari che raccontano un’aderenza territoriale sempre più marcata, con un livello medio delle cuvée molto alto. In particolare, siamo rimasti colpiti dall’evoluzione stilistica di molti Satèn, in passato oggetto di diverse critiche anche da parte nostra.

Da segnalare è anche la presenza di tre Franciacorta nella Carta dei Vini Rari, una sezione totalmente nuova che troverete nella guida Vini d'Italia del Gambero Rosso 2025, protagonista anche della storia di copertina del mensile Gambero Rosso di novembre. Sono il Franciacorta Dosaggio Zero Annamaria Clementi R.S. Ris. ’80 - Ca' del Bosco; il Franciacorta Brut Nature Orfano Terre Rosse Ris. ’16 - Corte Fusia e ilFranciacorta Extra Brut Supèi ’17 - Uberti.

Franciacorta. La vinificazione

Dalla soffice spremitura delle uve si ottiene il mosto-fiore per la produzione delle basi Franciacorta, all'interno delle vasche avviene la prima fermentazione e in primavera i produttori creano le cuveé unendo i mosti provenienti da diversi vitigni, vigneti e vendemmie. Dopo l’assemblamento della cuvée, al vino imbottigliato vengono aggiunti zucchero e lieviti che svolgeranno la seconda, lenta, rifermentazione del vino. Si passa, poi, al tiraggio, le bottiglie vengono sigillate con un tappo a corona e accatastate in posizione orizzontale nelle cantine, dove rimarranno per molto tempo a contatto con i lieviti. Concluso il periodo di affinamento, le bottiglie vengono poste su dei cavalletti inclinati chiamati pupitres e giornalmente vengono ruotate per veicolare il sedimento verso il collo della bottiglia.

Quindi, il tappo a corona viene rimosso e si aggiunge lo “sciroppo di dosaggio” composto da vino base Franciacorta e zucchero in quantità tale da determinare la tipologia di gusto dei Franciacorta:  Dosaggio zero, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Demi-sec. Per il Franciacorta Pas Dosè viene aggiunto solo vino base.

  • Franciacorta
    Uve: Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco (max. 50%), Erbamat (max. 10%)
    Maturazione: minimo 18 mesi di affinamento
    Dosaggi: non dosato, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Dry, Demi sec
  • Franciacorta Satèn
    Uve: Chardonnay, Pinot Bianco (max. 50%)
    Maturazione: minimo 24 mesi di affinamento e pressione ridotta a 5 atm
    Dosaggi: Brut
  • Franciacorta Rosé
    Uve: Pinot Nero (min.35%), Chardonnay (max. 65%), Pinot Bianco (max. 50%), Erbamat (max. 10%)
    Maturazione: minimo 24 mesi di affinamento
    Dosaggi: Non dosato, Extra Brut, Brut, Extra dry, Sec o Dry, Demi sec
  • Franciacorta Millesimato, Franciacorta Satèn Millesimato, Franciacorta Rosé Millesimato 
    Uve: il millesimo indica che almeno ‘85% del vino proviene da un’unica annata
    Maturazione: minimo 30 mesi di affinamento
    Dosaggi: Non Dosato, Extra Brut, Brut, Extra dry ad eccezione del Satèn, declinato solo alla tipologia Brut
  • Franciacorta Riserva, Franciacorta Satèn Riserva, Franciacorta Rosé Riserva
    Maturazione: Minimo 60 mesi di permanenza sui lieviti
    Dosaggi: Non Dosato, Extra Brut, Brut ad eccezione del Satèn, declinato solo alla tipologia Brut

I migliori Franciacorta premiati con i Tre Bicchieri

Eccoli qui i 10 Franciacorta che hanno ottenuto il massimo riconoscimento della guida Vini d'Italia del Gambero Rosso 2025.

Tanta finezza e complessità per il Teatro alla Scala '19 di Bellavista che offre netti ed eleganti  richiami di pasticceria, agrumi e fiori bianchi. Al palato è cremoso e progressivo, teso e articolato e dal finale lungo e appagante. Bellavista ha ormai bisogno di poche presentazioni, non solo per gli amanti delle bollicine, ma del vino in generale. È fondamentale tuttavia sottolineare come questa azienda, grazie alla lungimirante guida della famiglia Moretti, abbia sempre innovato e anticipato i tempi, rendendola una delle colonne portanti della Franciacorta. Lo stile Bellavista è diventato ormai un'icona: partendo dal design della bottiglia fino ad arrivare all'interpretazione unica di tutta la propria gamma di bollicine.

ll Dosaggio Zero '19 della Vintage Collection di Ca' del Bosco è il migliore della batteria di quest'anno. Raggiunge la vetta per consistenza, equilibrio e finezza della sua trama e armonia. Profumi di elicrisio e una bilanciata nota fumé impreziosiscono una bocca ampia e coesa. Senza ombra di dubbio Ca' del Bosco è oggi una delle realtà più rappresentative del panorama enologico italiano. La svolta fondamentale è stata l'ingresso in società del Gruppo Santa Margherita, che ha permesso a Maurizio Zanella e all'imprescindibile enologo Stefano Capelli di consolidare i risultati straordinari già ottenuti a livello nazionale e internazionale, frutto anche di un'incessante ricerca tecnologica che non ha eguali in Italia. La cifra stilistica è unica, di grande ricchezza e complessità su tutta la linea.

Il Naturae Edizione '20 di Barone Pizzini è completo sotto tutti i punti di vista. I toni speziati, di pasticceria e agrumi si integrano a una bocca vibrante e fresca, con un raffinato tratto evolutivo perfettamente dosato. In questo momento storico, durante il quale il tema della sostenibilità è di centrale importanza, non si può che ammirare come la realtà di Barone Pizzini si sia fregiata della certificazione biologica sin dal 1997. Questo tuttavia è solo uno dei tanti pezzi del puzzle del successo dell'azienda. Insieme a una visione olistica del territorio, infatti, si unisce una cifra stilistica di vini di grande riconoscibilità che hanno permesso a questa cantina di diventare un punto di riferimento in Franciacorta.

La cantina San Cristoforo ottiene i Tre Bicchieri per la prima volta con il Dosaggio Zero ND, prodotto da sole uve chardonnay. Il palato è armonico, cristallino, sapido e profondo con un perlage persistente e cremoso che dona vitalità al sorso. Il naso è intenso, elegante e sfaccettato nei toni di frutto bianco, erbe aromatiche e miele. Chiude lunghissimo, su note sapide e di grande piacevolezza. Tre Bicchieri. Bruno e Claudia Dotti hanno dato vita a questa bella realtà franciacortina; con coraggio, da alcuni anni, hanno passato il testimone alla figlia Celeste, giovane donna che in punta di piedi ma con determinazione sta affermando le sue idee di bollicine, grazie all'aiuto dello storico cantiniere Beppe e dal giovane agronomo e enotecnico Nicolò. I Franciacorta prodotti valorizzano la pulizia e la finezza: anche quest'anno le bollicine sono intriganti e caratterizzate da un perlage fine.

Il Dosaggio Zero Riserva 33 di Ferghettina è esemplare per fragranza e definizione aromatica, tra toni di mandorla, zenzero candito, e buccia di limone. Spicca per finezza ed equilibrio d'insieme, il finale è lunghissimo e armonico. È il 1991 quando Roberto Gatti imbottiglia la prima annata ottenuta da 4 ettari di vigneto. Il duro lavoro, la cura della vigna e la grande qualità in tutta la linea produttiva hanno portato questa azienda agli apici della denominazione. Oggi sono 200 gli ettari coltivati sapientemente dalla famiglia Gatti, dislocati in 20 comuni della Franciacorta. Questo permette ai figli Laura e Matteo, entrambi enologi, di avere uno sguardo completo sul territorio e di interpretarlo in modo impeccabile nelle sue più sottili sfaccettature di annata in annata.

Il Franciacorta Extra Brut Boschedòr '19 di Bosio regala un sorso di straordinaria piacevolezza ed eleganza. Ampio e sfaccettato nello spettro aromatico, nitido e fragrante dalle sensazioni di pasticceria e di polpa di frutta bianca; al palato si delinea attraverso un ritmo sapido, di vivace freschezza e allungo. La chiusura è netta, lunga e vibrante. L'azienda Bosio, sotto la guida dei fratelli Cesare e Laura, si sta ritagliando uno spazio da protagonista in una realtà in continua evoluzione come quella della Franciacorta. La produzione è ridotta, e ci si concentra sulla qualità dell'intera linea, assicurando una continuità invidiabile. Attraverso un lavoro di grande attenzione in vigna e un continuo desiderio di innovazione in cantina, Bosio è diventata una certezza per gli amanti delle bollicine gastronomiche e dalla grande tensione gustativa.

Strepitoso e dal lungo potenziale evolutivo l'Extra Brut EBB 2018 di Mosnel, ha classe e concentrazione per viaggiare nel tempo. Negli ultimi anni questa azienda gestita da Lucia e Giulio Barzanò, quinta generazione della famiglia, è diventata sinonimo e garanzia di qualità. I circa 40 ettari aziendali sono coltivati a regime biologico e situati nelle migliori posizioni di Passirano, Camignone e paesi limitrofi. Assolutamente da visitare la villa cinquecentesca di rara bellezza ospitante la cantina. La produzione dei vini è improntata sul ritrovare nel bicchiere e al palato, finezza, sapidità e cremosità.

Il Lucrezia Riserva '11 di Castello Bonomi ci ha davvero stupito. Si tratta di un Rosé di grande fascino ed eleganza dall'ampio profilo olfattivo: unisce note di melograno, anguria insieme a una nuance speziata raffinatissima. La bocca è grintosa, ben profilata e ritmata da una freschezza vivida e luminosa. Una grande annata raccontata in una finissima cuvée. a famiglia Paladin, dopo aver acquisito l'azienda nel 2008, ha deciso di continuare ad affidarsi allo chef de cave Luigi Bersini, presente in cantina dal 1985.  Scelta  più che azzeccata, visti i risultati nel bicchiere: i vini di Castello Bonomi, ottenuti dalle vigne di proprietà sulle pendici del Monte Orfano, continuano ad avere negli anni un'identità chiara e ben definita. Lo stile è ricco e gastronomico, mantenendo tuttavia un'ottima freschezza, espressione  del  terroir calcareo-gessoso di questa sottozona.

Il Nature Rosé 61 '17 - Guido Berlucchi Franciacorta è davvero notevole: invitante nei suoi toni morbidi di lampone, melograno, caffè e pan brioche. Il palato è avvolgente e progressivo, dotato di nerbo e profondità: regala sensazioni tattili ricamate e una chiusura precisa e lunga. Se oggi possiamo godere di una delle migliori bollicine d'Italia lo dobbiamo in buona parte al visionario Franco Ziliani e a Guido Berlucchi, che insieme hanno per primi creduto nella Franciacorta come terra di grandi spumanti. Dopo più di sessant'anni l'azienda, sotto l'attenta guida della nuova generazione composta da Arturo, Cristina e Paolo, continua a essere il capostipite di questa regione vinicola. L'intera gamma di Metodo Classico è di qualità con picchi di eccellenza nella linea 61 e Palazzo Lana.

Il Satèn di Muratori a spiccare per fragranza aromatica, perlage ed eleganza nel fraseggio gustativo. Profuma di pesca, mandorla e mela; la beva è golosa e ben ritmata con un finale molto lungo e succoso.  La storica Villa Crespia, situata sulla suggestiva collina di Adro, ospita la cantina Muratori dal 1999. La sostenibilità è sempre più al centro del progetto di questa azienda: oltre ai vigenti coltivati in regime biologico, la tenuta è autosufficiente dal punto di vista energetico grazie al suo impianto agri voltaico, mentre nella cantina sotterranea le uve sono lavorate per caduta. I vini dell'azienda, provenienti da tutte e 6 le unità vocazionali della Franciacorta, sono prodotti in collaborazione all'enologo Riccardo Cotarella.


foto di copertina Salvatore Cascone

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