Tutti pazzi per il Meunier. Da vitigno sfigato a star della Champagne il passo è stato breve. Negli ultimi anni quello che era considerato il cugino povero del Pinot Nero ha conquistato uno spazio importante in una nicchia crescente di appassionati. Numeri alla mano, il Meunier copre il 31% della superficie vitata di tutta la Champagne (34.300 ettari), con picchi nella Valle della Marna dove supera abbondantemente il 60%. Varietà vigorosa, resistente al gelo, è stata spesso piantata a fondovalle o in pianura da qui la mancanza di un titolo regale al pari di Chardonnay e Pinot Nero, insieme ai quali forma il tradizionale blend produttivo. Il mercato detta la produzione, tantissimi i Meunier in purezza presentati negli ultimi 36 mesi, che vanno ad arricchire un’offerta sempre più articolata. Sono spesso Champagne di struttura, una traccia comune la ritroviamo nel frutto rosso accesso e nei tipici toni di bergamotto. A volte il limite è nell'evoluzione in bottiglia o nella non completa distensione acida al palato. Nei nostri assaggi abbiamo trovato cose buone e cuvée piuttosto ostentate e monocorde, ci concentriamo sulle prime. Ecco 10 Champagne che ci hanno appassionato.
I 10 migliori Champagne Meunier
Champagne Meunier Jean Philippe Trousset
Tanto carattere. Le uve provengono dal villaggio di Les Mesneux, sulla Montagna de Reims. Il 20% è dell’annata 2018, unito a un 80% di vini di riserva conservati in botte da 2280 litri, dosato 2 grammi. Si offre su tipiche note di bergamotto e liquirizia, è una cuvée materica e succosa. La bocca è secca, note sferzanti di mela e pompelmo rilanciano un finale di grande potenza e lunghissimo sapore. Che bella scoperta. Euro 70.
Champagne La Pucelle Brut Zero 2016 Thomas Perseval
Da una singola parcella a Chamery, sulla Montagne de Reims. I lieviti sono indigeni, la vinificazione in barrique. Attacco intensamente tostato e maturo che spiazza non poco, insieme a note di erbe spontanee. La bocca è vinosa, ma al contempo di incredibile spinta e energia, per una progressione verticale da fuoriclasse. Finale lunghissimo, ben sostenuto dalla carbonica. Dopo qualche minuto nel bicchiere anche i profumi trovano nuova linfa e armonia. Euro 100.
Champagne Les Béguines Extra Brut La Closerie
Jerom Prévost è stato tra i primi a portare il Meunier nell’olimpo dei grandi Champagne. Siamo a Gueux, ai piedi della Petit Montagne di Reims, su suoli sabbiosi e calcarei. Ahinoi, negli ultimi anni questa cuvée è andata incontro a una forte speculazione. Quadro olfattivo sui toni del bianco e della purezza: agrume, gesso, ostrica. La modulazione sul palato è molto particolare, cadenzata, con una bella carica citrina, guidata da una sapidità che cresce come un assolo. Punta finale di mela rossa e zenzero. Ancora un po’ contratto, ottimo potenziale invecchiamento. Sboccatura Settembre 2021. Euro 270 (a trovarlo).
Champagne Mont Martin 2016 Nicola Maillart
La parcella Les Monts Martin si trova nel villaggio di Villers Allerand, Montagna di Reims, la vigna di Meunier è del 1972. Malolattica non svolta. Anche in questo caso la vinificazione è in legno, che non si avverte come sentori ma contribuisce a una consistenza rara, cremosa e infiltrante. Bel colore ramato, la carbonica è un ricamo, l’equilibrio tra i toni di lamponi, anice e liquirizia, è raro. Finale soffuso e salino. Euro 80 (costava la metà 5 anni fa).
Champagne Extra Brut Branc de Noirs Vielles Vignes Pinot-Chevauchet
In etichetta sorridono Pierrotte, Marie-Moulotte e Neuville, proprietarie delle tre parcelle che danno vita a questo Meunier. Siamo a Moussy, nella Valle della Marna, la vendemmia base è la temibile 2017. Naso tutto sulla pellicina del lampone e la torta di mele, a dir poco vinoso, ricco, concentrato, ma tutt’altro che seduto e molle in bocca. Finale ben contrastato. Uno Champagne con il carattere da Barbera. Circa 2500 bottiglie. Euro 55.
Champagne Des Grillons aux Clos Eric Taillet
Tagliente e decisamente sapida questa cuvée proposta da Eric Taillet, uno dei più grandi interpreti del Meunier. Les Grillons e Les Clos sono sono le due vigne di partenza, siamo nella Valle della Marna, tra Motigny e Baslieux-sous-Chatillon. L’annata di riferimento è la fresca 2018, con una piccola percentuale di riserva perpetua a dare maturità. Si offre su noti di fiori bianchi, scorza di lime e rabarbaro. La bocca è densa, sassosa, sferzante di sale e pompelmo. Da attendere almeno un anno in bottiglia. Euro 52.
Champagne L’Arbre 2019 Vincent Cuillier
Le uve Meunier arrivano da Pouillon, villaggio della Montagna di Reims. Si tratta di una cuvée a dir poco artigianale, interamente maturata in legno. Si offre morbida su sensazioni di mela e pesca, ha una bocca vellutata, leggera nello sviluppo ma saporita, con una tipica nota di bergamotto sul finale. Ha tanta polpa e un finale più sfaccettato che lungo. 1240 bottiglie, senza solfiti aggiunti. Euro 60.
Champagne La Fontinette Domaine Nowack
Flavien Nowack ha allargato i nostri orizzonti sul Meunier. Siamo nella Valle della Marna, a Vandières. La Fontinette è il nome della piccola vigna, le piante hanno circa 50 anni. Ci piace il carattere completo ed espressivo di questa cuvée (2018 in retro), di notevole freschezza e dinamismo, ma allo stesso tempo ricca di polpa e materia. Finale secco, di pepe e fragoline. Euro 70.
Champagne Rosé de Saignée Nature Cristophe Mignon
Le uve provengono da parcelle di oltre 40 anni tra Festigny e Le Breuil, nella Valle della Marna. Già dall’intensità dei profumi non passa esattamente inosservato, con toni di mandorla, lamponi croccanti e rabarbaro. La bocca gioca con il melograno, ha succo e potenza, la pulizia e freschezza del frutto donano una beva travolgente. Si distende benissimo al palato, leggermente speziato e poi ancora frutto rosso lungo e ravvivante. Colore salmone pieno, annata base è la 2018. Euro 70.
Champagne Terre de Rosé Extra Brut Regis Poissinet
Colpo di fulmine. In questo caso siamo di fronte a un raro blend di Meunier (75%) e Chardonnay (25%), coltivate in diverse parcelle della Valle della Marne. Maturazione in legno e colore bello carico. Parte su note di caffè, nocciola e pepe bianco, con un tocco di ossidazione dannatamente affascinante. E che frutto rosso invitante ma non sfacciato! La bocca è goduriosa, la mineralità è fuori dall’ordinario, il corredo speziato aggraziato, la carbonica carezzevole. Solo 957 bottiglie prodotte. Euro 70.