Negli ultimi anni, il vigneto laziale è aumentato di dimensioni e dalle colline della regione, molte delle quali di matrice vulcanica, le vigne si sono propagate anche vicino alle zone costiere. Nel Lazio non è sempre facile districarsi tra denominazioni più o meno conosciute, vitigni e territori; è invece piuttosto probabile imbattersi in vini di ottima qualità, sebbene nelle carte dei vini e nelle enoteche non sempre venga concesso molto spazio alla produzione vinicola regionale.
Qui ci concentriamo sul vitigno autoctono a bacca nera che si è preso la ribalta negli ultimi anni. Ovviamente stiamo parlando del cesanese. Le orgini sono piuttosto incerte, anche se sembrerebbe essere orginario delle colline intorno alla città di Roma: attualmente se ne distinguono due biotipi differenti, il cesanese comune e quello di Affile che differiscono tra di loro per qualche tratto morfologico.
Il vitigno dà vita in particolar modo a tre importanti denominazioni: la Docg Cesanese del Piglio (in provincia di Frosinone) e le Doc Cesanese di Olevano Romano e Cesanese di Affile, in provincia di Roma. Il cesanese, come altre uve a bacca rossa del centro-Italia, se non tenuto a bada, rischia di dare vini sbilanciati sulle parti dure, non solo tannino, ma anche acidità. Negli ultimi anni però, i viticoltori virtuosi non mancano, e ci capita sempre più spesso di assaggiare versioni di questi vini di gran carattere e identità, che conservano i tratti tipici del vitigno e allo stesso tempo strizzano l'occhio a un sorso sempre materico ma ben proporzionato.
I Cesanese dal migliore rapporto qualità-prezzo
La lista che segue è tratta dal Berebene 2024 di Gambero Rosso, la Guida che premia i vini dal miglior rapporto qualità-prezzo: sono Cesanese reperibili in enoteca o negli shop on-line a un prezzo inferiore ai 20 euro.
Il Cesanese del Piglio Colle Ticchio 2022 presenta profumi di ribes nero e ciliegia, affiancati da toni di radici, liquirizia e spezie orientali, e dal palato succoso, fresco, dai tannini ben gestiti e grintoso. Nata nel 2000, la Corte dei Papi conta su 25 ettari vitati per quasi 200 ettari nel territorio della denominazione Cesanese del Piglio e situati su tre colline: Tonno, Richezza e Ticchio.
L'Hernicus si esprime al naso con note di alloro, prugnolo selvatico e macchia mediterranea, mentre il palato, grintoso e dinamico, ha toni di cardamomo e china, note minerali e di frutto croccante. Antonello Coletti Conti è il discendente di una nobile famiglia le cui origini rimontano al 1200. Oggi i vigneti aziendali sono situati principalmente nel podere Caetanella, che prende il nome dalla famiglia Caetani. Siamo sulle colline di Anagni, nel frusinate, sui terreni vulcanici dove ha trovato casa il cesanese, vitigno che Antonello è riuscito a declinare in diverse tipologie, facendolo esprimere in tutte le sue sfaccettature, affiancato da pochi filari di uve rosse internazionali e, per le uve bianche, principalmente di incrocio Manzoni.
Il Silene 2021 offre sentori di macchia mediterranea, bacche di ginepro e amarena, ha un sorso succoso, vivace, fresco, con una buona tenuta e un finale pepato che dà ulteriore grinta al palato. Viticoltore alla ricerca della perfezione del Cesanese di Olevano Romano. Così si definisce Damiano Ciolli, quarta generazione di una tradizione viticola famigliare e che da vent'anni porta avanti una scelta ben precisa: esaltare la personalità del cesanese, attraverso la cura della biodiversità del territorio e del vitigno, e farlo conoscere al mondo. Il risultato sono tre etichette (due rossi e un bianco) di gran pregio che esprimono al meglio le peculiarità del terreno ai piedi del Monte Celeste.
Convincente e affascinante il Cesanese di Olevano Romano Superiore Tenuta al Campo 2021, complesso al naso nelle sue note di mora, prugna, viola e humus, che ritornano al palato ben sostenute da una vena balsamica e sapida che dà profondità al sorso. Un'azienda a conduzione familiare da tre generazioni, che nel tempo ha conservato gelosamente e tramandato di padre in figlio i segreti della produzione vitivinicola, lasciando però la porta aperta all'utilizzo delle moderne tecnologie. Siamo a Olevano Romano, sulle colline a ridosso dei monti Simbruini, a 50 km a sud-est di Roma. Le Scrime, Pretore e San Marco i vigneti, esposti a sud e allevati a cordone speronato, che vedono la presenza di cesanese, ottonese, moscato e malvasia puntinata, per una produzione tesa alla valorizzazione di vini intesi come espressione autentica del territorio
Il Martino V Cesanese 2022 è davvero di ottimo livello, al naso propone profumi di frutti rossi, accompagnati da note speziate e di china, mentre il palato è fresco, ricco di frutto, grintoso, dai tannini ben integrati, di buona tenuta e lunghezza. Fondata nel 1956, la Martino V ultimamente ha sviluppato un progetto teso al recupero e alla valorizzazione dei vitigni del territorio, come l'ottonese, la passerina, il cesanese o il bellone.
Martino V Cesanese 2022 - Nuova Cantina di Genazzano Martino V