Non è un vitigno molto conosciuto perché, in realtà, non è che sia molto diffuso. Però, il mondo del vino è bello proprio per questo: c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. In questo caso stiamo parlando del carménère.
Il nome tradisce la sua origine; e infatti il carménère è una delle uve coltivate nel distretto di Bordeaux, soprattutto nel Medoc. Ma come tutte le uve bordolesi, anche il viaggio del carménère parte da molto più lontano. Possiamo ricostruirlo seguendo l'itinerario tracciato da Columella, scrittore latino del I secolo d. C., autore del De Re Rustica. Il carménère infatti sarebbe un antenato della vitis balisca, un'uva che aveva attraversato l'Adriatico partendo dalle coste di quella che è l'attuale Albania, arrivando a Roma. Da qui sarebbe poi stata portata prima in Spagna e poi in Francia dove avrebbe attecchito felicemente presso i Biturici, popolazione che abitava nel distretto bordolese. Da qui avrebbe cambiato nome e sarebbe divenuta vitis biturica, cioè il progenitore di cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot, malbec.
I vigneti di carménère di Bordeaux vennero quasi totalmente distrutti dalla fillossera, ma nel frattempo il vitigno aveva trovato una nuova casa in Cile, dove attualmente è uno dei vitigni più coltivati.
I Carménère dal migliore rapporto qualità-prezzo
Studi genetici recenti raccontano che il carménère è un "figlio" del cabernet franc, con il quale infatti è stato spesso confuso. E probabilmente è proprio questo il motivo per cui arriva anche in Italia: da noi, quest'uva viene coltivata soprattutto tra Friuli Venezia-Giulia e Veneto, e da questa regione vengono i quattro vini che vi proponiamo qui sotto, recensiti nelle guide Vini d'Italia 2024 e Berebene 2024 del Gambero Rosso e che troverete sugli scaffali delle enoteche e negli shop on-line a meno di 20 euro.
Il Colli Euganei Rosso Infinito 2019 è uno dei vini prodotti dall'azienda Elisa Dilavanzo che si adagia per poco meno di 20 ettari nella zona meridionale dei Colli Euganei. Grande attenzione per le varietà del bordolese e dei Moscato. Ottimo il Rosso D+, una Riserva della vendemmia 2019 che conquista per la profondità degli aromi e il vigore del palato.
Il Colli Euganei Carménère I Sentieri Monte Fasolo 2021 è uno dei vini prodotti dall'azienda Le Volpi Monte Fasolo della famiglia Rossi Luciani, che si estende per molti ettari su alcune delle migliori esposizioni dei Colli Euganei. Ottimo il Rosso 2020 Monte Fasolo, complesso al naso e dotato di un profilo solare e di bella pienezza che trova rigore nella fitta trama tannica.
Il Barabane Carmenère 2021 è uno dei vini prodotti da Bonotto delle Tezze. In un territorio che sembra aver abdicato alla sua ricchezza ampelografica per la glera, Antonio Bonotto assieme alla moglie Vittoria e al figlio Luigi rimane invece fedelmente legato alle uve storiche del territorio, capitanate ovviamente dal raboso. La storica cantina di via duca d'Aosta è stata recentemente ampliata e oggi permette che ogni lavorazione sia eseguita con precisione e al momento giusto. Vini dallo stile schietto che esprimono un'idea produttiva incentrata sull'eleganza e la freschezza di beva.
Il Carménère 2021 di Ornella Bellia esprime tutto il carattere del vitigno in un naso intenso, dove il frutto scuro trova spalla nelle note speziate. In bocca è di medio corpo e il vino si allunga succoso e di immediata piacevolezza. Sempre affidabili i vini prodotti dalla grande azienda di Pramaggiore, forte di una piattaforma viticola che si estende per più di 30 ettari, cui ne vanno aggiunti altrettanti coltivati da viticoltori del territorio.