Della diversità di suoli, altitudini, microclimi che troviamo in Sardegna abbiamo avuto modo di parlare in più occasioni soffermandoci sulle migliori etichette delle principali denominazioni, dai Vermentino ai Cannonau, qui ci concentriamo, invece, su un vitigno autoctono forse meno noto ma non certo meno interessante, Parliamo del cagnulari, coltivato con l’antico metodo dell’alberello sulle colline di composizione calcareo-argillosa a nord-ovest di Sassari, non lontano da Alghero, in particolare nella zona di Usini, Uri, Ittiri, Ossi, Tissi.
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foto di www.facebook.com/vinicolacherchi/
É un vitigno a bacca rossa da secoli presente in Sardegna, le cui rigini non sono certe, mostra una certa somiglianza con il bovale e per questo motivo si pensa sia stato introdotto in Sardegna durante la dominazione aragonese del Seicento. Sembra anche avere delle somiglianze genetiche con il mourvedre, coltivato nel sud della Francia, conosciuto in Spagna con il nome di monastrell.
Cagnulari, tra la Doc Alghero e Isola dei Nuraghi IGT
Il Cagnulari è un vino fortemente territoriale che in passato veniva spesso utilizzato per tagliare altri vini rossi meno intensi e corposi o venduto sfuso per un consumo locale. Il vitigno si è salvato dall’estinzione solo grazie alla tenacia di alcuni illuminati produttori. La sua vinificazione in purezza è abbastanza recente, oggi è riconosciuta al cagnulari la Denominazione di Origine Controllata all’interno della Doc Alghero, ma alcuni tra i più importanti produttori preferiscono utilizzare la denominazione Isola dei Nuraghi IGT, proprio per segnare la differenza e la particolarità rispetto ai più conosciuti vini di Alghero.
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Cagnulari, caratteristiche del vitigno e del vino
L’uva ha una buccia spessa, dal colore nero-violaceo, spesso coperta da pruina. Il vitigno si caratterizza per una produzione piuttosto abbondante, che va contenuta per ottenere uve di qualità e vini con una giusta concentrazione aromatica. Il vino ha un colore rosso rubino brillante, profumi intensi di frutti di bosco, con note speziate e accenti balsamici. Al palato risulta caldo, di buona struttura, con tannini morbidi e una piacevole freschezza, che lo rendono molto armonioso. Il finale è sapido e persistente. Per le versioni più fragranti e di consumo immediato, il cagnulari viene affinato in acciaio, ma la maturazione in legno sta dando ottimi risultati per i vini destinati all’invecchiamento.
È un vitigno dalla forte personalità, tipico e legato al piccolo territorio di produzione. Le migliori espressioni fanno intravedere un potenziale ancora inespresso, soprattutto nel caso di lunghi affinamenti, che conferiscono al cagnulari grande complessità. A tavola si sposa molto bene con primi piatti conditi con sughi di carne, carni rosse, arrosti, agnello e selvaggina.
La new entry tra i Tre Bicchieri
Con il Cagnulari 2022 la cantina Chessa ha ottenuto i Tre Bicchieri per la prima volta.
I Cagnulari più buoni degustati
Nella lista che segue troverete i Cagnulari che abbiamo apprezzato di più durante le degustazioni per la guida Vini d'Italia del Gambero Rosso 2025: il primo ha ottenuto i Tre Bicchieri, gli altri i Due Bicchieri rossi, essendo arrivati alle nostre finali, o i Due Bicchieri.
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Il Cagnulari '22 di Chessa, prima volta in assoluto sul gradino più alto del nostro podio per la cantina, è la versione più elegante, sfaccettata e complessa mai presentata. Profuma di prugna, non manca un tocco di vaniglia e una nota speziata, mentre in bocca riesce ad essere avvolgente ed allo stesso tempo fine e profondo. Il tannino è morbido, ben integrato alla materia, mentre il sorso è delineato da una bellissima freschezza acida.
Giovanna Chessa ha scommesso sui vitigni vermentino e cagnulari per trasmettere le potenzialità del territorio di Usini. Appassionata produttrice, in cantina riesce a fare un ottimo lavoro per preservare i caratteri delle viti che poggiano su suoli calcarei e argillosi, dislocati su colline accarezzate dalle brezze. I vini che ottiene sono di grande finezza e bevibilità, freschi ed eleganti, capaci di evolvere bene nel tempo. Oltre ai bianchi e i rossi, la gamma è completata da un Moscato Passito.
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Cagnulari 2022 - Giovanni Maria Cherchi
Buonissimo il Cagnulari '22 di Giovanni Maria Cherchi, dalle note di prugna e pepe nero. Raccontare il territorio di Usini, con i suoi terreni calcarei-argillosi è stato l'ambizioso progetto del fondatore dell'azienda e che ancora oggi continua a muovere la produzione. I 30 ettari vitati godono delle influenze marine e di un'altitudine di 200 metri sul livello del mare che concorrono a dare freschezza e profumi alle diverse etichette. I vitigni cagnulari, vermentino e cannonau sono declinati nelle tre linee (Classici, Billia e Speciali) a cui si aggiungono un passito e un Metodo Classico. Una gamma di alto profilo quella presentata da Salvatore Cherchi.
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Sass'Antico Cagnulari 2021 - Tenuta L'Ariosa
Il Sass'Antico è un grande rosso mediterraneo, profuma di frutti neri e spezie, mentre al palato il tannino è ben bilanciato da struttura e corpo. Profondo e pulito, ha un finale che torna sulle sensazioni fruttate.
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Alghero Cagnulari Recònta Ris. 2020 - Santa Maria la Palma
Buonissimo il Cagnulari '20, chiamato Recònta, profuma di frutto nero e spezie, mentre la bocca e sapida e tannica. I vigneti della cantina cooperativa Santa Maria la Palma sono dislocati in un'area che va dal Golfo di Alghero e arriva alla Baia di Porto Conte. Uno sfaccettato contesto territoriale che racchiude i 700 ettari vitati dei soci viticoltori. Fondata nel 1956, la cantina si è rinnovata e ha continuato a migliorarsi nel tempo. Oggi può contare su una produzione qualitativa che vede diverse tipologie ed etichette. Dai vini quotidiani si arriva alle selezioni di Vermentino, Cannonau e Cagnulari e alcuni spumanti.
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Antonella Collection Cagnulari 2021 - Cantina Pedres
Tra i rossi che abbiamo apprezzato di più tra quelli proposti da Cantina Pedres c'è il Cagnulari '21. Gli 80 ettari dell'azienda si dividono nell'areale della Gallura a circa 300 metri sopra il livello del mare. Emblema della gamma, ampia e sfaccettata, è il vermentino, vitigno protagonista della zona. A questo si affiancano moscato, cannonau, sangiovese, merlot e syrah interpretati attraverso rossi e spumanti sia secchi che dolci. Tutti i vitigni allignano su un terreno vocato alla viticoltura e con un clima moderato da brezze marine che danno vita a etichette di grande qualità.
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Carpante è una bella realtà del nord-ovest dell'Isola, specializzata nella produzione di Cagnulari e Vermentino che in questo areale trovano una loro precisa identità. Dalle vigne del Sulcis, invece, assaggiamo un ottimo Carignano che si aggiunge a una gamma sempre convincente.
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Kressia Cagnulari 2023 - Poderi Parpinello
Gamma di alto profilo per Parpinello alle ultime degustazioni. Qui vi segnaliamo l'ottimo Cagnulari Kressia '23
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Sussinku Cagnulari 2022 - Nuraghe Crabioni
Ottimo il Sussinku, frutto del tradizionale cagnulari. Nuraghe Crabioni è una bella realtà che produce vini da vitigni autoctoni che ben rappresentano il nord-ovest dell'Isola.