Quando parliamo di Bolgheri, stiamo facendo riferimento a una denominazione toscana che si estende nel comune di Castagneto Carducci (in provincia di Livorno), ma solo nella porzione del territorio comunale che si trova a est della via Aurelia. Qui si innalza timidamente una linea di colline che corre parallela al mare la cui altitudine va dai 250 ai 400 metri sul livello del mare.
I vigneti si trovano proprio in questa fascia pedocollinare e insistono su terreni variabili, perlopiù sabbiosi-argillosi. Ovviamente, il mare, che è proprio a due passi, contribuisce in maniera significativa a caratterizzare il clima del luogo: le brezze che pettinano le vigne sono molto utili a mantenerne la salubrità.
Nel territorio si produce vino praticamente da sempre, come dimostrano le testimonianze etrusche e romane. Ma la configurazione ampelografica attuale è il risultato delle scelte fatte da alcuni produttori tra le due guerre. Un ruolo centrale in tutto questo spetta al Marchese Mario Incisa della Rocchetta, proprietario della blasonata Tenuta San Guido. Fu lui a intuire che la zona era vocata per i vitigni internazionali, in particolar modo per quelli bordolesi. Attualmente quindi le uve più coltivate a Bolgheri sono quelle che provengono dall'estuario della Gironda: cabernet franc, cabernet sauvignon e merlot. Per quanto riguarda il lato bianchista invece, ultimamente ci si affida soprattutto a un autoctono, il vermentino, vitigno che si è acclimatato perfettamente sulla costa toscana e che è in grado di regalare vini sempre più interessanti.
I Bolgheri dal migliore rapporto qualità-prezzo
La denominazione è parecchio prestigiosa e compare su alcune delle etichette più iconiche del nostro Paese, 7 sono state premiate con i Tre Bicchieri 2024. È forse per questo che magari non ci si aspetta di poter acquistare un Bolgheri al di sotto dei 20 euro. E invece è del tutto possibile e ve lo dimostriamo con questa lista tratta dalla guida Berebene 2024 di Gambero Rosso.
Il Bolgheri Rosato Cassiopea 2022 di Poggio al Tesoro Cabernet franc (70%) e merlot si uniscono nel Cassiopea, un Bolgheri Rosato che profuma di ribes e fragoline di bosco, fresco, scorrevole e piacevolmente sapido nel finale. Marilisa Allegrini e il fratello Walter decidono di investire in questa zona della Toscana nel 2011. Oggi l'azienda è portata avanti dalle figlie di Marilisa, Carlotta e Caterina.
Il Bolgheri Rosso Assiolo 2021 di Campo al Noce è un classico blend di cabernet sauvignon, merlot e cabernet franc. Viene vinificato esclusivamente in acciaio per preservare tutta la fragranza varietale delle uve. La versione 2021 sprigiona sensazioni erbacee e balsamiche e affascinanti cenni di tabacco. Il sorso spesso e denso ma mai pesante grazie a una bella dotazione minerale. La piccola proprietà della famiglia Sgariglia si trova tra Castagneto Carducci e Bolgheri.
Il Bolgheri Rosso Moreccio 2021 di Fattoria Casa di Terra si offre con bouquet articolato, dove si succedono note ematiche, fruttato di ciliegia, poi cenni di inchiostro e spezie orientali. Ha un sorso gustoso, fresco, di ottima tenuta, che lascia un retrogusto di liquirizia. Negli anni '90 Gessica e Giuliano Frollani, in concomitanza con la nascita della Doc Bolgheri, decidono di rinnovare l'azienda agricola di famiglia puntando sulla viticultura di qualità. La cantina, di moderna concezione, è stata realizzata in acciaio e cemento e rispecchia lo spirito ecologico ed evolutivo dell'azienda.
Il Bolgheri Rosso Rute 2021 di Guado al Melo si concede all'olfatto con toni ematici, poi salvia e alloro su frutti rossi, come mora e ciliegia. In bocca il sorso è teso e avvincente, lungo il retrogusto su note balsamiche e di frutto. L'azienda, acquistata nel 1998, oggi è guidata da Annalisa Motta e Michele Scienza: altissimo è il rispetto dell'ambiente che si concretizza limitando al minimo gli interventi in vigna e in cantina.
Il Bolgheri Rosso Zizzolo 2021 di Fornacelle si presenta con sentori tostati, di caffè, confettura di more e note di cannella. La parte gustativa è ricca, calibrata, per un sorso di sostanza ma snello. L'azienda appartenente alla famiglia Billi-Battistoni da quattro generazioni prende il nome dalla particolare sottozona di Bolgheri in cui si sviluppa, un tempo ricca di fornaci. Le uve crescono in pianura, su terreni eterogenei: di medio impasto con presenza di scheletro, sassosi, franco-sabbiosi e ghiaiosi.