Vino con miglior Rapporto Qualità Prezzo. Friuli Pinot Bianco ’19 – Vigneti Le Monde

12 Ott 2020, 17:52 | a cura di
Un grande vino che ci si può concedere anche tutti i giorni. È quello che conquista il premio per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo.

Il Premio per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo della guida Vini d’Italia 2021 ci conduce in Friuli. L'azienda Vigneti Le Monde è un marchio storico: fondata nel 1970, è stata rilevata da Alex Maccan nel 2008. Il nome? Arriva dalla località che si colloca tra le sponde dei fiumi Livenza e Meduna, al confine con il Veneto, un vero e proprio cru dove i terreni calcareo-argillosi si differenziano molto da quelli ghiaiosi della pianura friulana.

Cantina Le monde

Il riconoscimento va al Friuli Pinot Bianco del 2019, un vino che ci ha colpito per fragranza e piacevolezza, il prezzo di partenza è sui 6 euro, sullo scaffale lo troverete intorno ai 10 euro; 35mila le bottiglie prodotte. Solo acciaio per un bianco piacevolissimo nelle sue note di agrumi e frutta esotica; al palato è insieme cremoso e dinamico, immediato. Il finale è gioioso, rilassato, rilanciato da toni mentolati e di scorza d’agrume: un compagno della tavola di tutti i giorni. Abbiamo intervistato Massimo Furlan, storico export manager dell’azienda friulana, che ha saputo costruire nel tempo una rete internazionale fittissima.

cantina le monde

Come si riesce a combinare qualità e prezzo?

Vedi, ci sono due strategie ben diverse per una azienda. O si investe in maniera importante e continuativa in advertising o si cerca di spostare l’investimento su un prodotto dal rapporto qualità prezzo. Noi abbiamo sempre optato per la seconda strada, abbiamo un rapporto limitato ma costante con il cliente e ci siamo levati belle soddisfazioni

Come hai costruito la rotte dell’export?

La mia strategia è vecchia scuola: prendere la bottiglia in mano e portarla dall’importatore, assaggiarla insieme e trasmettere la passione. È una formula antica ma vincente. Adesso siamo presenti in più di 40 mercati e anche il Pinot Bianco, che non è conosciuto come il Pinot Grigio, è in linea di massima presente su tutti i mercati e molto apprezzato.

A proposito di mercati, a che punto siamo, da dove si riparte?

Ci troviamo in difficoltà come tutte le cantine che vendono tanto sull’ho.re.ca, ma nonostante tutto i mercati più importanti stanno ripartendo e sono sulla via del recupero. Molti importatori stanno ridimensionando nettamente il numero di cantine in portafoglio, in questo il rapporto qualità prezzo è un grande vantaggio, e sta andando molto bene anche sull’e-commerce.

I mercati stanno ripartendo?

Dal mese scorso siamo ripartiti con gli ordini dagli Stati Uniti e dalla Russia, anche altri mercati importanti come Inghilterra, Australia e Giappone stanno ripartendo. Mentre sul mercato nazionale siamo in pari rispetto all’anno scorso. Sono molto fiducioso, questa situazione è solo temporanea e abbiamo la fortuna di avere alle spalle la famiglia Maccan che in un periodo come questo continua a investire, con una strategia a lungo termine chiara.

Come cambiando il ruolo dell’export manager? Le nuove tecnologie modificheranno la professione?

Per me vendere vino vuol dire avere il contatto diretto, socializzare, scambiarsi le passioni, le sensazioni. Questo è importantissimo e non si può per me optare per una figura del commerciale solo tramite videocomunicazioni. La tecnologia è stata di grande aiuto in questo periodo, può essere un supporto non la via maestra. Noi vendiamo un’esperienza, un piacere, una gioia, non un prodotto fermo, plastico, che si esaurisce in dati tecnici.

Sono convinto che il rapporto qualità prezzo che tanto paventiamo in Italia sia anche la dimostrazione di quanto poco siamo in grado di valorizzare i nostri prodotti. Non è un’arma doppio taglio?

Io credo che sul piano internazionale l’Italia si stia muovendo molto bene. Il cliente è sempre più preparato e informato, il rapporto qualità prezzo ci continua ad aiutare molto. Non dobbiamo sempre per forza compararci alla Francia capace di vendere prodotti a prezzi molto alti, che sicuramente fanno tanta immagine non la reale economia del prodotto vitivinicolo. Nessun altro paese al mondo può vantare vini dal nostro rapporto qualità prezzo. Me ne accorgo in viaggio, quando vado in Russia o negli Stati Uniti. È la produzione media e medio-alta che fa la differenza e rende il nostro made in Italy quel sinonimo di garanzia e qualità così apprezzato.

le monde pinot bianco

Che ci mangiamo su questo Pinot Bianco?

In Tailandia e a Singapore l’ho provato su basi di pesce molto speziate: un connubio eccezionale tra frutta e spezie che escono da tutte le parti. Sul classico lo consiglio con un bel branzino alla siciliana, con olive, pomodorini e capperi, per misto di sensazioni piacevolissime. Con i crostacei fa la sua figura, ma anche con le carni bianche. Provatelo con un piatto di qui: il pollo in tecia, cucinato in padella piano piano, con tante erbe aromatiche: eccezionale con il Pinot Bianco!

Vigneti Le Monde - Prata di Pordenone (PN) - via Giuseppe Garibaldi, 2 - 0434 622087 - www.lemondewine.com

a cura di Lorenzo Ruggeri

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