parte dai fasti di Roma, passando per il dominio dello Stato Pontificio, è divenuta simbolo per i patrioti del Risorgimento fino a punto di riferimento per tutti gli italiani grazie alla presenza dell’indiscussa capitale, Roma. Tante vicissitudini storiche, tanti successi che però nel mondo del vino continuano a vacillare.
ll Lazio presenta delle difficoltà nell’esprimere il suo potenziale enologico a causa di una produzione incentrata più sulla quantità che sulla qualità, problema che si presenta soprattutto nella zona dei Castelli, e in particolare a Frascati, anche se negli ultimi anni si sta cercando di lavorare per realizzare vini più appetibili e più competitivi per il mercato italiano ed estero.
Non mancano poi aree interessanti e stimolanti dal punto di vista enologico come quella del Viterbese con una serie di aziende sempre più attente a produrre vini di qualità con alla base il vitigno dell’aleatico, o il cesanese nella zona del Piglio e in quella di Olevano Romano, con cantine che ricercano ricchezza, profondità ed equilibrio con i loro vini. Per quanto riguarda la provincia di Latina e in particolare la zona di Cori la crescita appare più costante e tranquilla al fine di sfruttare al meglio ciò che il suolo e i vitigni possono offrire. Non bisogna dimenticare l’interessante rinascita del Fiorano, uno dei più grandi vini degli anni Ottanta, ma che negli ultimi anni, prodotto in poche migliaia di bottiglie, sta assumendo il ruolo di protagonista regionale grazie ad un’attento lavoro di sperimentazione. Questa settimana tra gli scaffali dei supermercati abbiamo scelto e degustato per voi tre vini di tre grandi aziende: Shiraz 2010 del Casale del Giglio, Castore 2011 di Cincinnato e infine Frascati Epos 2011 di Poggio Le Volpi.
Casale del Giglio - Shiraz 2010
Siamo in provincia di Latina e l’azienda è di quelle storiche, attiva da trent’anni e supportata dalla passione di Antonio Santarelli e dell’esperto enologo Paolo Tiefentalher. Alla base c’è grande attenzione per i vitigni autoctoni, per la loro perfetta integrazione col territorio, ma anche quell’apertura mentale che permette a Casale del Giglio di sfruttare, sempre per ottenere un risultato ottimale, vitigni come il petit verdot o viognier. Il frutto di questo tipo di sperimentazioni è lo Shiraz 2010, un rosso da uve syrah che affascina per le sue venature di nocciola e china al naso e per la sua bocca speziata e piacevole. In questo caso non possiamo parlare di territorialità laziale, ma di ricerca qualitativa. Un vino di carattere che saprà sposarsi bene con piatti strutturati e accompagnarvi fino al termine del pasto.
Prezzo € 9.40
Cincinnato - Castore 2011
Le colline di Cori offrono uno scenario perfetto per le vigne degli oltre 200 soci dell’azienda Cincinnato, da sempre attenta alla produzione di qualità ad un costo ridotto. Il presidente Nazareno Milita e l’enologo Carlo Morettini hanno saputo sfruttare l’ottimo posizionamento geografico dando vita a vini di personalità e caratterizzati da uvaggi tipici dell’area. Abbiamo scelto il Castore ’11 perché è davvero un buon prodotto, nato da sole uve bellone - varietà laziale definita da Plinio in epoca romana “tutto sugo e mosto” - che regala note aromatiche di salvia, intrecciate di sfumature tropicali fresche, con un palato corposo e intenso. Potrebbe essere l’ottimo compagno di tavola di fantasiosi antipasti a base di verdure, oppure servito assieme ad un buon pesce all’acqua pazza.
Prezzo € 4.80
Poggio Le Volpi - Frascati Sup. Epos 2011
E’ il suolo vulcanico dei Castelli Romani a regalare qualcosa di particolare ai vini dell’azienda di Felice Mergè. Anche in questo caso la sperimentazione e le attenzioni sono tutte rivolte verso un sapiente utilizzo dei vitigni laziali, soprattutto malvasia puntinata e malvasia di Candia, oltre a greco e trebbiano per i bianchi, così come nero buono e cesanese per i rossi. Il Frascati Superiore Epos 2011 ci racconta molto della tradizione locale del vino, ma con un piglio moderno: frutto di malvasia puntinata e malvasia di Candia, ha uno spettro aromatico molto spiccato con profumi avvolgenti e sempre cangianti. Al palato risulta sapido, di buona lunghezza e con note di macchia mediterranea assai intriganti. Un vino non semplice da abbinare, ma che potrebbe essere ben accompagnato da un fritto delicato di verdure o anche di pesce, proprio grazie alle sue note fresce, acide e complesse allo stesso tempo.
Prezzo € 8
Alessio Noè e Stefania Annese
21/12/2012