«Commissario Ue? No, questo lo posso escludere». Sono le parole del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che, in un’intervista al Messaggero ha smentito le voci che lo indicavano come possibile candidato alle prossime elezioni europee. Era stato Dagospia, per primo, a parlare di una possibile mossa della premier Giorgia Meloni per far diventare il cognato commissario all’Agricoltura Ue. Ma a tre mesi dalle prossime elezioni è lo stesso ministro a smentire la sua candidatura: «Resto a fare quello che, pro tempore, mi è stato dato la possibilità di fare, cioè il ministro dell’Agricoltura, un mondo al quale mi sono affezionato».
Lollobrigida vuole dirigenti di peso in Ue
Lollobrigida, tuttavia, nell’intervista al Messaggero, non risparmia critiche al sistema europeo e al poco spazio riservato al nostro Paese: «In Europa c’è una scarsa presenza dell’Italia nei luoghi decisionali delle commissioni dal punto di vista burocratico: parlo di quelli che poi, formalmente, scrivono le leggi, i provvedimenti. Nell’Agricoltura, ad esempio, su 50 dirigenti, solo quattro sono italiani e non in posizioni di primo piano. Abbiamo già formalizzato alla Commissione la richiesta di predisporre almeno degli interpelli per le posizioni libere». Intanto, va avanti il lavoro sulla Politica agricola comune: all’ultimo Agrifish Lollobrigida ha presentato delle proposte su come semplificarla e nei giorni al Masaf ha incontrato le associazioni di settore per raccogliere nuove idee.