Un vero terremoto per il mercato vinicolo statunitense, con il colosso della distribuzione dei superalcolici statunitense, Southern Glazer’s, che - secondo il rivenditore di vini Gregory Stokes - avrebbe eliminato ben 3mila posizioni. I licenziamenti hanno colpito principalmente la divisione dei vini pregiati, settore che negli ultimi anni aveva rappresentato un segmento chiave per il distributore. Il tutto, secondo quanto riportato da diversi ex dipendenti sui social media, è avvenuto in modo repentino, persino attraverso riunioni via Zoom, e senza preavvisi ai supervisori. Le difficoltà economiche e la crisi dei consumi sembrano aver scatenato una reazione drastica che potrebbe avere effetti dirompenti sull’intera filiera.
Il crollo delle vendite dei vini pregiati
Molti ex dipendenti, anonimi per ragioni di riservatezza, hanno confermato che la loro posizione è stata eliminata senza alcun legame con le performance personali e senza alcun preavviso. Tra loro, un utente su Reddit dichiara di essersi ritrovato improvvisamente senza lavoro e senza possibilità di comunicare con il proprio team. «Sono andato al lavoro come ogni giorno – scrive – e mi sono trovato licenziato nel giro di pochi minuti, senza alcuna spiegazione concreta». Una situazione che ha lasciato il segno anche sui supervisori, tenuti all’oscuro fino all’ultimo.
Southern Glazer’s ha attraversato un anno tormentato, con un calo complessivo dell’8 per cento nelle vendite di vino e liquori nei canali al dettaglio e di ristorazione, come segnalato da SipSource. Un crollo significativo per un’azienda abituata a numeri record. Ma questa crisi non si limita ai dati di vendita. Sul piano legale, il distributore statunitense deve affrontare una causa pendente con Provi, rivenditore online di alcolici, che l’accusa di comportamenti anti-competitivi. Se ciò non bastasse, anche la Federal trade commission sta valutando un’inchiesta sul colosso della distribuzione per pratiche anti-concorrenziali, una minaccia che potrebbe tradursi in costi milionari e in ulteriori instabilità per l’azienda.
Il licenziamento di massa raccontato dai dipendenti
Il mistero attorno ai licenziamenti di massa resta fitto. Ex dipendenti e voci anonime su Reddit parlano di procedure a sorpresa, spesso comunicate tramite meeting su Zoom, durante i quali i lavoratori si sono visti consegnare il benservito senza preavviso. «Mi trovavo in California, e posso confermare che l’intera divisione Craft è stata licenziata», racconta l’utente con un nome di fantasia, mentre un altro ex dipendente, noto come standard_Buyer2386, riferisce di essere stato informato dell’eliminazione del suo ruolo senza legami con la performance individuale. C’è anche chi, come il manager dell’Ohio Gregory Stokes, testimonia che i tagli abbiano coinvolto circa 3mila dipendenti, colpendo fortemente i dipartimenti specializzati sui vini di nicchia e artigianali.
La grande crisi del vino vista dagli altri distributori
Questi licenziamenti, però, raccontano anche la realtà di un settore che, in tutto il mondo, sta affrontando una grande crisi. «Se il maggiore distributore di vino americano si vede costretto a fare tagli così massicci – commenta Harry Root, presidente di Grassroots wine, altra azienda grossista del mercato vinicolo – significa che la crisi è molto più profonda di quanto immaginassimo». Anche Rob McMillan, vicepresidente della divisione vinicola di Silicon Valley Bank, sottolinea su Wine searcher come Southern Glazer’s sia da tempo orientata verso prodotti a larga scala, lasciando spazio alle etichette di pregio solo in quantità ridotte. «Con il declino dei consumi – osserva McMillan – i distributori si trovano costretti a ridurre l’offerta, concentrandosi sui volumi più venduti».
In questo scenario, distributori indipendenti come Gina Schober di Vinifera wine marketing in California vedono nuove possibilità: «Dal mio punto di vista commerciale, vedo questi licenziamenti come un'opportunità. Ci sono molti rappresentanti di vendita bravi e competenti che cercheranno lavoro e vorranno passare dalla grande distribuzione a piccole aziende come la mia», e continua su Wine searcher: «Quando lavori per i colossi potresti dover avere a che fare con alcuni vini per cui non hai passione. Noi invece vendiamo solo cose che piacciono molto anche ai nostri dipendenti». Così si delineano anche nuovi equilibri tra i grandi marchi e le piccole realtà, in una competizione che punta a catturare una clientela sempre più selettiva.