"La viticoltura europea non raggiunge gli obiettivi ambientali". Lo dice la Corte dei Conti

26 Set 2023, 17:34 | a cura di
I contabili di Lussemburgo bacchettano le politiche europee sul vino. La replica della Commissione Ue: “L’analisi è sulla vecchia Pac. Dal 2023 il 5% dei fondi è destinato a interventi ambientali”

Le politiche vitivinicole europee non raggiungono gli obiettivi ambientali”. Sul settore arriva la tirata d’orecchie della Corte dei Conti europea nel rapporto appena pubblicato dal titolo molto eloquente: “Ristrutturazione e impianto di vigneti nell’Ue. Impatto poco chiaro sulla competitività e ambizione ambientale limitata”.

Che cosa dice il rapporto della Corte dei Conti

Secondo i contabili lussemburghesi, i viticoltori ricevono dall'Ue circa 500 milioni di euro all'anno per ristrutturare i vigneti e diventare più competitivi. Inoltre, dal 2016 possono anche richiedere l'autorizzazione a piantare ulteriori viti, per consentire una crescita controllata della produzione potenziale, con un aumento annuo massimo dell'1%. Tutto ciò, però, non basta a portare la viticoltura sui binari della sostenibilità ambientale. "Sviluppare la competitività del settore vitivinicolo è essenziale e particolarmente pertinente ai fini dell'Ue, ma dovrebbe andare di pari passo con una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale'', è la dichiarazione di Joëlle Elvinger, membro della Corte dei Conti europea responsabile dell'audit.

''Per quanto riguarda entrambi gli obiettivi, possiamo quanto meno affermare che l'azione dell'Ue non abbia ancora prodotto i risultati sperati". Insomma, nonostante i finanziamenti la politica vitivinicola Ue non ha fatto molto per l’ambiente. In particolare, si legge nel documento, la misura che offre la possibilità di ristrutturare i vigneti dimostra scarsa attenzione per gli obiettivi di natura ambientale. Anzi, la misura potrebbe aver sortito l'effetto opposto, come il passaggio a varietà di viti che necessitano più acqua.

La replica della Commissione Ue

Non si è fatta attende la replica della Commissione Ue: “Le lacune individuate dagli auditor riguardano l'attuazione nazionale nel periodo 2014-2022” spiega un portavoce dell'esecutivo Ue all’Ansa “Il nuovo quadro giuridico della Pac è molto diverso in termini di obiettivi perseguiti, principalmente ambientali, e modalità di attuazione. Dal 2023 in poi, gli Stati membri devono garantire che almeno il 5% delle spese assegnate al settore del vino venga utilizzato per interventi relativi alla protezione ambientale”.

Occhi puntati, quindi, sui risultati della nuova Pac per far ricredere la Corte dei Conti.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram