Milano, giovedì 8 ottobre, Hotel Principe di Savoia di Piazza della Repubblica. A celebrare l'edizione 2015 della Giornata Champagne è stata una degustazione organizzata dal Comité Champagne, l’ente che riunisce tutti i viticoltori e tutte le maison della denominazione. L’edizione 2015 ha segnato anche l’ingresso ufficiale della Champagne nel Patrimonio mondiale dell’Umanità, riconoscendo il valore dei luoghi in cui è nato il vino più famoso al mondo: i Coteaux tra Hautvillers e Aÿ i complessi architettonici delle maison di Saint-Niçaise di Reims e sull’Avenue de Champagne di Epernay e l’affascinante complesso di cantine scavate nel gesso.
Un po' di storia
Parlare di Champagne vuol dire storia e tradizione. Probabilmente la vite arrivò nel nord della Francia, già grazie ai coloni greci di Marsiglia e sicuramente al seguito delle legioni romane. Poi furono i monaci a coltivarla per produrre il vino per la celebrazione della Messa. Rémy, vescovo di Reims, convertì al cristianesimo Clodoveo re dei Franchi e quando la notte di Natale del 496 il primo re di Francia fu battezzato, la consacrazione avvenne con vino della Champagne. Dal 898 al 1825, tutti i re di Francia sono stati incoronati a Reims e fin da allora il nome dello Champagne, legato ai loro festeggiamenti, si è circondato di allure e prestigio speciali. Come narra la tradizione, l’effervescenza e la nascita del metodo di rifermentazione in bottiglia, si fanno invece risalire alla fine del 1600, a opera del monaco benedettino Dom Pérignon. Sopravvissuto nel corso dei secoli a rivoluzioni e guerre, lo Champagne ha consolidato nel tempo la sua immagine di vino legato ai momenti di festa e più in generale, alle occasioni piacevoli della vita.
Lo Champagne oggi
Nel 2014 sono state prodotte 307.136.564 bottiglie di Champagne, per il 70% dalle maison e per il 30% da récoltants e cooperative. Oggi sono ben 361 le maison della Champagne, 4.509 i vigneron che elaborano Champagne e 41 le cooperative che lo commercializzano. Gli ettari destinati alla produzione sono 33.705, coltivati per il 38% a pinot nero, per il 32% a pinot meunier e per il 30% a chardonnay. A livello globale, l’Italia è il settimo mercato in termini di volumi: nel 2014 sono state importate nel nostro paese 5,8 milioni di bottiglie, con particolare attenzione alle etichette di pregio, i millesimati rappresentano il 7,5% e le cuvée speciali il 5,9%. La Giornata Champagne è stata anche l’occasione per fare il punto sulla vendemmia 2015. Il clima dell’annata si è rivelato nel complesso favorevole e le prime indicazioni sembrano far sperare in future cuvée di un grande millesimo.
Territori e vitigni
Sicuramente molto interessanti si sono rivelate le 120 cuvée presentate in degustazione da 43 marchi alla Giornata Champagne di quest’anno. La degustazione è stata la conferma di quanto sia differenziato e variegato il panorama delle proposte, soprattutto in relazione alle zone di provenienza, ai terroir e ai vitigni utilizzati per le cuvée. Se la Côte des Blancs, con i suoi gessi affioranti e la Côte de Sézanne, con le sue componenti di sabbie silicee, sono il regno indiscusso dello chardonnay, l’area della Montagne de Reims, con gessi profondi e marne è il terroir preferito del pinot noir, che copre anche tutta la Côte des Bar. Il pinot meunier, invece, predilige le marne calcareo argilllose della Vallée de la Marne. Ogni maison elabora le proprie cuvée, seguendo uno stile personale e cercando un punto di equilibrio tra la struttura e la potenza del pinot noir, l’eleganza e la finezza dello chardonnay, la fragranza e il bouquet del pinot meunier. Oppure, puntando solo sullo chardonnay nei Blanc de Blancs o solo sul pinot noir o eventualmente sul pinot meunier, per i Blanc de Noirs. Del tutto marginale l’utilizzo degli altri vitigni autorizzati dal disciplinare: arbane, petit meslier, pinot blanc e pinot gris, che rappresentano meno dello 0,3% del totale.
Gli assaggi – Le grandi maison
Difficile fare delle scelte di fronte a un panel di cuvée di livello assoluto, ci limitiamo a segnalare qualche suggestione dei bicchieri più intriganti. Tra gli Champagne delle maison più famose, sempre seducente il Belle Epoque Millésime 2007 - Pierre-Jouet. Elegante, raffinato e di grande equilibrio, toni floreali e agrumati, con nuances delicatamente speziate e nitidi sentori minerali. Il Blanc de Blanc Millésime 2009 - Deuz è una limpida e nitida espressione di chardonnay in purezza, direttamente dalle pregiate vigne d’Avize, Mesnil-sur-Oger e Viller-Marmery: floraele, delicatamente fruttato e con pulito slancio minerale. Sempre per restare nell’ambito degli chardonnay in purezza, che esprimono grande mineralità, finezza ed eleganza, un bicchiere da ricordare è il Blanc de Blancs Millésime2006 - Jacquart. Le uve provengono dai premiers crus de la Côte des Blancs et de la Montagne de Reims: Vertus, Villers-Marmery, Trépail e Vaudemange. La Cuvée des Enchanteleurs Millésime2000 - Henriot, è realizzata solo nelle annate eccezionali. È composta in parti uguali da pinot nero e chardonnay provenienti solo dai più prestigiosi Grand Cru di Mailly Champagne, Verzy, Verzenay sulla Montagne de Reims, Mesnil-sur-Oger, Avize, Chouilly nella Côte des Blancs. Al naso è fresco e minerale, si apre al palato con perfetto equilibrio tra sensazioni evolute di miele, frutta secca e piacevole vena acida. Arriva direttamente da Epernay il Brut Vintage Millésime2004 - Pol Roger, composto per il 60% da pinot noir e per il 40% da chardonnay, provenienti da 20 Grands e Premiers Crus della Montagne de Reims e della Côte des Blancs. Intenso e complesso, ha un sorso equilibrato, ampio e cremoso, sostenuto da una bella freschezza. Il Grand Cru Blanc de Blancs - Lenoble realizzato con chardonnay proveniente da Choully, riposa nella cave della maison per 4 anni, profilo olfattivo floreale ed elegante con note di spezie. Al palato l’attacco è fresco e minerale con aromi evoluti di grande persistenza. Sempre eccellenti il Vintage Brut Millésime2006 - Piper-Hiedsieck, il Grand Vintage Millésime2006 - Moët & Chandon e il Grand Cru Vintage Millésime2004 - Veuve Clicquot.
Gli assaggi – I vigneron
Decisamente insolito lo Champagne Pinot Blanc Extra Brut Millésime 2006 - Chassenay D’Arce. Espressione di un terroir particolare della Côte des Bar, costituito da marne del Kimmeridgiano ricche di sassi. Qui i vigneron hanno scoperto una preziosa eredità del passato: una vecchia vigna di pinot bianco, che produce uno Champagne realizzato solo nelle migliori annate. Al naso è fresco, fine ed elegante, al palato è cremoso, equilibrato, sostenuto da viva acidità. Interessanti i millesimati di Nicolas Feuillatte. Il Grand Cru Chardonnay Millésime 2005, caratterizzato da un’elegante complessità, di grande freschezza e finezza e il Grand Cru Pinot Noir Millésime 2004, che esprime il carattere e la personalità dei migliori pinot noir.
Particolari le cuvèe di Paul Louis Martin. Le uve provengono dal Grand Cru di Bouzy, nel cuore della Montaigne de Reims. La Cuvée Vincent Millésime2008, esprime tutta la tipicità dello chardonnay di Bouzy, con fragranze floreali, unite a ricchezza, complessità e persistenza. Il Blanc de Noirs Grand Cru è un pinot noir di grande stoffa e finezza.
Chiudiamo con la Cuvée Jadis Millésime2006 - Caillez Lemaire, l’azienda si trova nella Vallée de la Marne e fa parte dell'associazione Vignerons Indépendants. Il profilo aromatico è ampio e complesso, con fresche note d’agrumi, nuances di miele, frutta secca e spezie. Al palato ha un piacevole slancio agrumato, che si apre a note fruttate e a un bel finale minerale.
a cura di Alessio Turazza
foto Alessio Turazza e Fototeca CIVC