Dall’essere una bevanda riservata a un’élite, il vino in India è passato a rappresentare un simbolo di uno stile di vita in rapida evoluzione. Con una popolazione di quasi 1,5 miliardi di persone e un'economia in continua crescita, l’India sta scoprendo il piacere del vino, trasformandosi in uno dei mercati più promettenti del mondo, con le importazioni cresciute del 500 per cento nel 2023. Questo boom, favorito da un cambiamento nelle preferenze dei consumatori e da politiche fiscali più favorevoli (ne avevamo già parlato qui), rende il subcontinente una destinazione sempre più interessante per i produttori di vino internazionali. Nikhil Agarwal, fondatore di All Things Nice (agenzia di consulenza e marketing per il lusso, il vino e gli alcolici) e co-organizzatore di ProWein India, ha delineato in un'intervista a Wine Meridian un quadro entusiasmante del mercato indiano.
Un mercato in trasformazione
Secondo Nikhil Agarwal il mercato vinicolo indiano sta vivendo un'importante metamorfosi. «Il vino in India è un fenomeno relativamente nuovo. Fino a venti anni fa, era una bevanda riservata alle persone più abbienti, ma oggi sta guadagnando popolarità e iniziamo anche a produrre vino localmente», spiega. Questa crescita è guidata non solo dalla crescente classe media indiana, ma anche da un cambiamento culturale in atto nel paese, dove il vino sta progressivamente sostituendo gli spirit tradizionali, consolidando il suo ruolo come bevanda di riferimento in molte occasioni. L’economia indiana sta giocando un ruolo cruciale in questa evoluzione. Con una popolazione che si sta arricchendo e che viaggia sempre di più all’estero, l’interesse per il vino cresce di pari passo. «Attualmente il 10% di indiani che viaggia e scopre nuove culture culinarie rappresenta 1,5 milioni di potenziali nuovi clienti per il vino», osserva Agarwal.
Il successo dei vini italiani
Un aspetto particolarmente interessante della rivoluzione vinicola in India è il crescente interesse per i vini italiani. Nikhil Agarwal sottolinea che «oggi si trovano vini provenienti da tutto il mondo, con una particolare abbondanza di vini italiani provenienti da regioni come Toscana, Piemonte, Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Trentino Alto Adige». Questa presenza massiccia non è casuale: i vini italiani stanno infatti superando in popolarità persino quelli francesi, una tendenza che pochi avrebbero potuto prevedere fino a qualche anno fa e la previsione è che nei prossimi 5-10 anni il numero di consumatori di vino potrebbe superare i 50 milioni. Questo fenomeno riflette anche un cambiamento nei gusti dei consumatori indiani, che ora cercano vini di alta qualità ma accessibili. Durante la pandemia di Covid-19, il consumo di vino ha visto un’impennata, con la chiusura dei locali e la conseguente abitudine dei consumatori ad acquistare vino nei negozi al dettaglio, dove i prezzi sono più contenuti, racconta Agarwal, sottolineando come questa nuova abitudine abbia contribuito ad accrescere la popolarità del vino nel suo Paese.
Una crescita che non accenna a fermarsi
Guardando al futuro, il mercato vinicolo indiano sembra destinato a crescere ulteriormente, tendenza a cui ha fatto riferimento in una recente intervista anche Pietro Russo, Master of Wine italiano. La crescente presenza di sommelier nei ristoranti indiani e lo sviluppo di programmi accademici dedicati al vino sono segnali chiari di un mercato in fermento, ancora pieno di opportunità: «Oggi nei ristoranti indiani c’è quasi sempre un sommelier di riferimento. Immagino che questo possa non fare scalpore in occidente, ma per l’India è un enorme passo avanti che testimonia quanto questo mercato sia ancora un terreno incolto», afferma Agarwal. Con una popolazione giovane e in ascesa economica - e un crescente interesse per i vini italiani - il paese potrebbe trasformarsi in uno dei principali mercati del vino nel prossimo decennio: il terreno è fertile e le potenzialità sono tante.