Da questo momento in poi lโespressione Questione irlandese assumerร per il comparto vitivinicolo un nuovo significato. Lo scorso 21 giugno, infatti, il governo di Dublino ha notificato alla Commissione europea il progetto di regolamento 2022 sulla salute pubblica che include lโintroduzione di avvertenze sanitarie obbligatorie sull'etichetta delle bevande alcoliche. La nuova doccia fredda per il comparto crea un precedente pericolosissimo, proprio nel momento in cui nel Vecchio Continente รจ in corso un acceso dibattito su avvertenze sanitarie in etichetta, Nutriscore e revisioni del sistema di promozione in attuazione del Cancer Plan.
Irlanda: vino, alcolici e allerta salute. La proposta
La scadenza per presentare commenti a questa iniziativa รจ il 22 settembre. Poi, in mancanza di obiezioni da parte della Commissione Ue, la nuova normativa irlandese sarร applicata a tutti i prodotti alcolici immessi sul mercato nazionale. In che maniera? La proposta prevede health warning che mettono in relazione il bere con le malattie del fegato e con i tumori mortali, oltre al pittogramma barrato della donna incinta, la quantitร di grammi di alcol e il numero di calorie contenuti nel prodotto. Infine, il riferimento al sito web askaboutalcohol.ie per trovare informazioni sulla salute pubblica in relazione al consumo di alcol.
Sei punti che distruggono in un attimo tanti mesi di battaglie del comparto contro la proposta della Commissione Ue di equiparare gli effetti del consumo e dellโabuso di alcol. Ricordiamo, infatti, che lo scorso febbraio, grazie al lavoro di squadra dellโItalia, si era ottenuto in extremis che le due cose non venissero messe sullo stesso piano e si era evitato il ricorso alle etichette allarmistiche (stile sigarette), in attesa di capire come introdurre delle avvertenze sul consumo responsabile.
Le reazioni del comparto
โCiรฒ che allarmaโ รจ il commento del presidente Uiv Lamberto Frescobaldi โรจ che la richiesta irlandese potrebbe portare, nei prossimi mesi, a unโiniziativa della Commissione Europea sugli health warning per tutto il Continente. In pratica, le avvertenze sanitarie che lโistituzione politica Ue ha voluto cancellare dal testo, rischiano ora di rientrare dalla finestraโ.
Che ad aver preso questa iniziativa sia proprio lโIrlanda โ Paese in cui sul rapporto ossessivo tra alcol e societร esiste tutta una letteratura - la dice molto lunga e โscagionaโ il vino dal ruolo di protagonista nei cosiddetti โheavy episodic drinkingโ. Secondo i dati Oms elaborati dallโOsservatorio Uiv, rispetto ai cittadini italiani, gli irlandesi consumano mediamente quasi il triplo degli spirits e il 250% in piรน di birra. Con il vino che incide per solo il 25% nel paniere dei consumi, contro il 63% del Belpaese. โIl caso irlandese รจ emblematicoโ osserva il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti โe riflette una condizione abbastanza comune nei Paesi del Nord Europa, dove i consumi compulsivi di alcol, che rappresentano una piaga sociale molto piรน pressante rispetto allโarea del Mediterraneo, non sono certo legati al vinoโ. A pagarne le conseguenze, perรฒ, sarร anche e soprattutto il vino, se questa corsa verso la demonizzazione dei consumi non si arresterร . Basteranno poco piรน di due mesi a mettere in piedi delle azioni di contrasto efficaci per regolare le fughe in avanti dei singoli Paesi membri? E dopo lโIrlanda chi sarร il prossimo?
a cura di Loredana Sottile
Lโarticolo completo รจ stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 30 giugno 2022
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