Il Timorasso è uno di quei vini che si potrebbe definire un "rosso vestito da bianco", un'espressione abusata con la quale si descrivono i vini bianchi dotati di una particolare e abbondante struttura. La zona in cui viene coltivato il vitigno, in Piemonte, confina con Lombardia, l'Emilia e la Liguria: i Colli Tortonesi, nelle vallate Curone, Grue, Ossona e in Val Borbera, grazie a terreni argillosi chiari, con una buona componente calcarea. Predilige le esposizioni soleggiate e riparate dai venti, che ne consentono la migliore maturazione delle uve. Il vitigno timorasso ha sempre dimostrato una scarsa adattabilità a condizioni climatiche diverse da quelle della regione di origine, a conferma della sua forte territorialità.
Proprio per queste caratteristiche, nel corso dei secoli, è stato lentamente abbandonato a favore delle uve a bacca rossa più produttive e meno delicate come barbera e croatina. Probabilmente il timorasso sarebbe scomparso dalla mappa ampelografica italiana se Walter Massa e altri coraggiosi e tenaci vignaioli di Tortona, non avessero deciso di riportarlo in vita, scommettendo sulle sue grandi potenzialità.
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Il timorasso dà origine a un vino di grande struttura, capace di sviluppare aromi inimitabili. Dai colori brillanti e dorati, dai profumi gialli di fiori e di frutti, dai richiami agrumati, al palato si fa spesso e sapido nelle espressioni più convincenti, sorsi di ampio respiro in grado di raccontare un territorio che i produttori, una cinquantina, leggono e praticano con interpretazioni in vigna e in cantina molto differenti. La spiccata acidità conferisce al vino freschezza e grande longevità. L’affinamento in bottiglia favorisce l’evoluzione del timorasso verso aromi terziari più eleganti e complessi, con la prevalenza proprio dei toni minerali e di idrocarburo. Non abbiate timore a “dimenticarne” in cantina qualche bottiglia per una decina d’anni. Il tempo gioca a favore del timorasso, che saprà darvi grandi emozioni.
L’auspicio più grande consiste nelriuscire a individuare un'identità più diretta e netta al palato, pur mantenendo le sfaccettature che la provenienza delle uve sanno raccontare. Questo carattere unitario di intenti e percorsi volti a marcare una “identità territoriale” senza nei potrebbe rappresentare una base solida su cui lanciare il futuro di una grande denominazione ancora poco consapevole della propria ricchezza e unicità espressiva.
I Timorasso dal migliore rapporto qualità-prezzo
Nella lista che vi proponiamo abbiamo selezionato i Timorasso reperibili in enoteca e negli shop on line a meno di 20 euro tra quelli che hanno ottenuto Due Bicchieri Rossi, essendo arrivati in finale durante le degustazioni per la guida Vini d'Italia del Gambero Rosso.
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Il Caespes 2021 di Ezio Poggio è complesso ma anche gioioso con i suoi profumi di pesca e menta, mentre la bocca è fresca ma non priva di struttura. L'Archetipo ha ancora maggiore complessità, grazie ai sentori di pietra focaia e clorofilla. Un palato sapido, di grande struttura e lunga persistenza chiude un grande assaggio. L'azienda guidata oggi dai fratelli Ezio e Mary Poggio nasce nel 2003, ma i primi vini sono targati 2008. Questi anni sono serviti a impiantare i vigneti e a richiedere la denominazione per il Timorasso in Val Borbera, vallata parecchio decentrata, posta a Sud-Ovest del Tortonese. La prima vendemmia con l'attesa denominazione - è stata creata la sottozona Terre di Libarna - è del 2011. Oltre al Timorasso, prodotto anche nella tipologia Spumante (metodo Charmat e metodo classico), la cantina coltiva barbera e bonarda.
- Colli Tortonesi Terre di Libarna Timorasso Caespes 2021 - Ezio Poggio
- Colli Tortonesi Terre di Libarna Timorasso Archetipo 2020 - Ezio Poggio
Il Derthona 2022 de La Colombera ha bisogno di qualche minuto di ossigenazione per esprimersi al meglio, ma poi regala un ottima fase gustativa intensa e stimolante. Ha stratificazione sapida e una beva originale e profonda. In Casa Semino si continua a guardare al futuro, come è giusto che sia in una famiglia che in tutti i suoi componenti è dedita alla conduzione dell'azienda. E così da circa un anno è attiva la nuova sala degustazione dove è possibile assaggiare i vini di propria produzione. La struttura, recentemente inaugurata, è stata approntata sopra la vecchia cantina e si presenta con grandissime e luminose vetrate che permettono di vedere un panorama meraviglioso mentre si degusta. Un quid in più che permette di apprezzare i vini della Colombera in un'atmosfera rilassante e piacevole.
L'assaggio di Aemilia Scauri 2020 di Cantina di Tortona non ci ha lasciato dubbi sul fatto che fosse almeno un vino da finale: bel colore paglierino carico, profumi netti di frutti gialli, che con qualche minuto di ossigenazione virano su note più complesse e minerali. Completano il quadro complessivo un finale di bocca lunghissimo e dai richiami sapidi. La Cantina Cooperativa di Tortona negli ultimi anni ha fatto passi da gigante ed è passata da una visione più legata alla vendita a prezzi concorrenziali a una più lungimirante e votata alla qualità dei prodotti. Non possiamo non segnalare che in tutto questo, l'esplosione di popolarità arrivata dal Timorasso abbia giocato un ruolo fondamentale, ma le occasioni vanno sapute cogliere e sfruttare: quindi, da parte nostra, facciamo i complimenti a tutto lo staff.
Il Derthona Quadro 2021 di Vigneti Repetto è fine ed elegante e ha raggiunto le nostre finali. Continua spedita la corsa di Gianpaolo Repetto nel mondo del vino. Le origini contadine lo hanno aiutato nel procedere in questa nuova avventura con pragmatismo e lucidità. Il progetto ha sicuramente preso la piega migliore con la messa in funzione della nuova funzionale e splendida cantina che domina uno dei versanti più belli dei Colli Tortonesi. Da poco sono attive anche cinque camere dove pernottare per accogliere al meglio i turisti del vino (e non) che da qualche tempo sono attratti da questo angolo di Piemonte.
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