Il vino no-low alcol convince produttori e trade. Il report di Prowein

27 Apr 2023, 18:59 | a cura di
Non sono pochi i produttori e i commercianti di vino che intendono investire sui vini no e low alcol. Il Regno Unito è ritenuto il più promettente per entrambe le categorie. Ecco perché.

Vino no e low alcol. Il sondaggio tra produttori, commercianti e distributori

Quasi metà dei produttori e dei commercianti di vino intende adattare il proprio portafoglio vini ai trend del mercato e c'è un 27% che sta già investendo su no e low alcol. È questo il responso del business report di ProWein. La Fiera di Düsseldorf, che ha ospitato per la prima volta un padiglione dedicato ai vini dealcolati e a basso tenore alcolico (denominato "world of zero"), ha infatti sondato i pareri sulle intenzioni future di oltre 2.500 tra produttori, commercianti e distributori di quasi 50 Paesi. Del resto, gli affari su questa specifica categoria non possono essere trascurati, soprattutto se è vero che, come indica l'Iwsr, il 2022 ha totalizzato ben 22 miliardi di dollari di giro d'affari con una previsione di crescita annua del 7% entro il 2026.

Vino no e low alcol. Le opportunità di mercato

In un altro sondaggio, che ha interessato i rivenditori di vino di 16 mercati, il team di Prowein, in collaborazione con la Geisenheim University, ha sondato le opportunità di mercato relative ai vini no-low alcol. In generale, i vini con bassa gradazione alcolica o dealcolati sono visti come prodotti di tendenza da un terzo del campione. Le migliori opportunità sono attribuite a questo tipo di vino rispetto ai vini senza alcol. Considerando i vari mercati, il Regno Unito è ritenuto il più promettente per entrambe le categorie. Ma c'è anche un motivo strettamente economico che ha spinto la maggioranza degli intervistati a optare per tale piazza: il sistema fiscale britannico applica tariffe molto basse o addirittura nessuna tariffa sui prodotti a bassa gradazione alcolica.

Guardando alle tipologie di vino, sono i bianchi (73%) e gli spumanti (58%) a guidare la categoria no-low alcohol, davanti ai rosati (37%) e, infine, ai vini rossi (27%). In questa scelta, c'è anche una ragione tecnica: dealcolare i bianchi è più semplice rispetto ai rossi, per i quali l'industria deve lavorare soprattutto sull'eccesso di tannini. Nel dettaglio, i mercati più promettenti per i soli vini bianchi e spumanti no-low alcohol sono Nord America, Italia e Scandinavia (per gli spumanti) e Scandinavia, Olanda e Canada per i bianchi, seguiti da Portogallo, Germania e Usa.

Top 5 mercati vini no-alcohol

  • Uk 53%
  • Olanda 43%
  • Finlandia 36%
  • Germania 34%
  • Norvegia 33%

fonte: Prowein business report 2022

Top 5 mercati vini low-alcohol

  • Uk 67%
  • Norvegia 56%
  • Usa 51%
  • Olanda 43%
  • Canada 36%

fonte: Prowein business report 2022

L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 27 aprile 2023

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