Botta e risposta tra Irlanda e Italia sulle etichette di vino. Con un tempismo perfetto, infatti, il 13 e 14 gennaio, a Napoli, è andato in scena il simposio Assoenologi “Vino e salute tra alimentazione e benessere”, trasformandosi nella prima occasione pubblica per dibattere sulla decisione irlandese di introdurre gli health warning in etichetta, confermata dall'Ue l'11 gennaio.
Cotarella: “Non demonizzare il vino”
“Una strana coincidenza e una buona opportunità per chiarire” ha detto il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, aprendo i lavori. “Ma” ha aggiunto “all’Irlanda non do tutte le colpe: mi meraviglia, piuttosto, l’assenteismo della Comunità europea che con il suo silenzio dà assenso a queste prese di posizioni, Noi enologi non siamo scienziati della medicina. Abbiamo, quindi, pensato a questo Simposio per capire il rapporto tra vino e salute. Non possiamo accettare che così, periodicamente, arrivino questi attacchi ad un prodotto tanto prezioso per l’Italia, ma vogliamo fare chiarezza, affidandoci a studi e ricerche scientifiche”. E, infatti, alla due giorni sono stati chiamati medici ed esperti internazionali, che si son soffermati su varie patologie, evidenziando gli effetti benefici che il vino può avere. Oltre a sottolineare l’inconfutabile differenza tra consumo e abuso di vino, così come di qualunque altro prodotto.
Gli effetti benefici del vino secondo la scienza
Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di Medicina della Harvard Medical School si è soffermato sugli effetti del vino sull’attività cardiaca: “Una persona su cinque, nel mondo, soffre di insufficienza cardiaca. Se si guarda al consumo di vino e alcolici, considerando che la dose considerata come moderata dalla stessa Oms è di 2-3 bicchieri di vino e qualcosa meno per le donne, emerge che, con un consumo simile, ci sono riduzioni di rischio tra il 20% ed il 60% per patologie come infarto, ipertensione e così via”.
Dello stesso avviso Vincenzo Montemurro, cardiologo e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di cardiologia: "Il vino svolge azione cardioprotettive perché oltre agli effetti benefici delle modiche quantità dell'alcol, che vanno sempre rispettate, contiene una quantità di polifenoli e antiossidanti che stanno alla base e danno un supplemento di effetti anticardiovascolari". Ancora più diretto Pierre-Louis Teissedre, presidente della Commissione Sicurezza e Salute Oiun: “Il consumo moderato mostra effetti benefici migliori rispetto non solo a chi eccede, ma anche a chi non beve affatto”.
Ha, invece, parlato di diabete Giorgio Calabrese, medico dietologo e presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare del ministero della Salute: “In dieci anni abbiamo studiato un campione di 600mila persone, grazie all'università di New Orleans, la Harvard University di Boston e quella di Brighton. Si è visto che quando beviamo il vino nella giusta quantità, sempre durante i pasti e mai a digiuno, abbiamo una migliore compliance del metabolismo, degli zuccheri e dell'insulina e ci rendiamo conto che avviene un miglioramento nel diabete”.
Organizzare un Simposio su vino e salute a Bruxelles?
Far sentire la propria voce non solo a Bruxelles, ma anche presso l’Oms. È il messaggio che le due principali sigle di settore – Unione Italiana Vini e Federvini – hanno lanciato nel corso del Simposio di Assoenologi.
“Con questi contenuti scientifici possiamo contrastare la deriva proibizionistica Ue che non solo è falsa, ma è inutile”, ha detto il direttore di Federvini Vittorio Cino “Faccio, quindi, una proposta: organizziamo un evento come questo a Bruxelles, facendo precedere il voto europeo per il nuovo Parlamento del 2024. E facciamo sentire la nostra voce anche con l’Organizzazione mondiale della sanità, perché è da lì che arrivano le indicazioni sulla salute e sul Cancer Plan, che poi l’Unione Europa cerca di implementare”.
Dello stesso avviso Unione Italiana Vini: “L’Oms ha creato un gruppo di lavoro che andrà ad occuparsi di etichettatura delle bevande alcoliche” ha ricordato Nicola Tinelli, coordinatore Ufficio Politico Uiv “Per questo è fondamentale essere presenti a Copenaghen (sede Ue dell’Oms) e a Ginevra (sede Oms), oltre che a Bruxelles. Possiamo dire che l’Oms, in materia di salute pubblica, è il braccio armato della commissione Europea”.
I prossimi passi in materia di etichettatura
Tra le maggiori preoccupazioni per il futuro, c’è quella per cui, dopo l’Irlanda anche altri Paesi potranno sentirsi legittimati a normare questo tipo di materia, forti del fatto che la Commissione Ue, nel caso di Dublino, ha scelto di non scegliere e di non entrare nel dibattito.
“Da qui, nei prossimi anni, si potrebbe arrivare all’armonizzazione Ue della riforma del regolamento 1169, all’interno della quale si tornerà a parlare anche di Nutriscore” continua Tinellli “Il parere Uiv è, quindi, di entrare prima nel dibattito, costruendo una nostra proposta sul bere responsabile. D’altronde, come dicono i tedeschi, se non sei al tavolo sei nel menu”.
a cura di Loredana Sottile
L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 19 gennaio 2023
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