Il vino, di generazione in generazione. L'Orvieto

21 Feb 2017, 14:00 | a cura di

Nelle grandi famiglie del vino il cambio generazionale รจ un momento decisivo, con le giovani leve che danno nuova linfa alle attivitร  di famiglia, cercano nuovi percorsi per raccontare il territorio, abbracciano modalitร  produttive rigorose ma aperte al rinnovamento, senza perรฒ tradire lo stile familiare.

Continuiamo a seguire l'evoluzione di alcune grandi famiglie del vino che, generazione dopo generazione, stanno ridefinendo i contorni di alcune grandi aree vitivinicole. Oggi siamo in Umbria, piรน precisamente a Orvieto, anche detta la rupe.Una cittร  dalla straordinaria carica culturale: passeggiando per le sue strade o visitando lo splendido Duomo ci si sente spinti a farsi domande che mettono in moto la mente, perchรฉ l'atmosfera che si vive in questa cittadina alimenta l'attitudine alla riflessione. La voglia di affrontare questioni complesse assume colori vivaci e cangianti, e proprio quando i ragionamenti rischiano di assumere un sapore piรน amaro la cittร  corre in soccorso offrendo molte occasioni di piacere, mostrando la serietร  con la quale le gestisce. In questo senso Orvieto รจ quasi uno stato mentale.

 

Il distretto vitivinicolo orvietano, tra i piรน antichi del mondo, รจ stato attraversato da una globalizzazione che sembra aver banalizzato un territorio eccezionale. Nellโ€™immaginario collettivo, e troppo spesso nella realtร  dei fatti, il vino orvietano sembra essere un vino assente a se stesso, vicino alle dissolvenze globali e distante dalla sua geografia. Zygmunt Bauman, nel libro Dentro la globalizzazione,sosteneva che la distanza รจ un prodotto della societร  globale assieme allโ€™assenza. Il divario tra i grandissimi vini giร  espressi dal territorio e lโ€™anonimato di altri sembra proprio essere lo spazio in cui agisce lโ€™assenza di cui parla il grande intellettuale recentemente scomparso.

 

La breaking news รจ che proprio dallโ€™aspetto umano delle cose e dalla consapevolezza di questa assenza sembra voler ripartire una giovanissima generazione di viticoltori del territorio.

Unโ€™impresa ardua vista lโ€™estensione della Doc e la complessitร  del disciplinare, tuttavia avvincente proprio per questo. Si racconta che la psicanalisi sia nata dopo che Freud ha visitato gli affreschi di Luca Signorelli nella Cappella di San Brizio, allโ€™interno del Duomo: un episodio incoraggiante che si puรฒ intendere come un precedente, che rende lโ€™idea di come Orvieto sia legata ad un certa straordinarietร .

 

Barberani

Lungo la strada tra Orvieto e Todi in localitร  Cerretto, nei pressi del Lago di Corbara, un bacino artificiale dal fascino singolare realizzato lungo il corso del fiume Tevere negli anni โ€˜60. รˆ qui che sorge lโ€™azienda agricola Barberani. Bernardo e Niccolรฒ, terza generazione di viticoltori oggi al timone aziendale, sentono e vivono sulla loro pelle il prestigio che, prima il nonno e poi i loro genitori, hanno impresso alla storia di famiglia. Realizzare vini emblematici รจ stata la tensione che ha spinto Luigi e Giovanna a credere nel loro territorio. Bernardo e Niccolรฒ, ora, continuano a farlo realizzando una viticoltura di precisione. La cura maniacale dei dettagli accomuna e contraddistingue al tempo stesso le due generazioni. I due vini simbolo dellโ€™azienda: il Calcaia, nato nellโ€™1986 e il Luigi e Giovanna nato nel 2011, concretizzano tutto questo nel bicchiere. Da notare che il vicino di casa dei Barberani รจ un uomo che tra tecnica e materie prime ha calibrato la sua estetica culinaria. Un salto dallo chef Vissani, nella vicinissima Baschi, รจ unโ€™esperienza da provare piรน che da raccontare, magari gustando vini a km. 0, proprio quelli di casa Barberani.

 

Lo stile di famiglia

Per i fratelli Barberani la perfezione stilistica riguarda in prima battuta il loro agire come viticoltori, consapevoli quindi che la natura non puรฒ essere standardizza al servizio una concezione industriale del risultato. Saper assecondare per creare pregio รจ il loro obiettivo. A Cerretto Qui lโ€™effetto mitigatore del bacino lacustre, la bio-diversitร  e lโ€™alternanza tra agglomerati calcarei ed argillosi di origine marina dei suoli, offre delle condizioni uniche per la viticoltura. Il grechetto รจ la bisbetica domata del vigneto, unโ€™uva difficile da lavorare ma capace di grandi sorprese se trattata nel giusto modo.

 

I vini

Il Calcaia รจ un vino dolce realizzato con uve attaccate dalla Botrytis Cinerea, la muffa nobile che, per la sua capacitร  di disidratare lโ€™acino concentrandone zuccheri e aciditร , dona una particolare complessitร  organolettica. Chiunque ami il buon bere conosce questa tipologia di vini, frutto di un grande lavoro di programmazione e strategia della vendemmia, necessari per muoversi tra i delicati equilibri che ne portano alla nascita. Le zone nel mondo in cui si verifica questo fenomeno sono rare. La famiglia Barberani restituisce nella complessitร  olfattiva di questo vino unโ€™interpretazione puntuale del caso. Lโ€™annata 2014 rapisce nellโ€™immediato, lasciando un sorso teso e vellutato tutto bevibilitร  e corrispondenza. La versione 2005 รจ un racconto potente e appassionato di un azzardo vitivinicolo, uno sguardo energico e attraente nella magia di questo territorio.

Luigi e Giovannaรจ un Orvieto Doc Classico Superiore secco, ottenuto da uve grechetto e trebbiano procanico. Un omaggio che i fratelli Barberani hanno fatto ai loro genitori. Nel recitato di questo vino appare evidente la seduzione che i vini bianchi dโ€™oltralpe esercitano sui due fratelli. Dalla prima annata 2011 alla recente 2013 รจ il tempo che, con il suo agire, dona a questi vini raffinatezza e maturitร .

 

Palazzone

Uno sperone vulcanico posto alla sommitร  del nucleo collinare di Rocca Ripesena segna il transito dal settore sud a quello nord del versante occidentale della Doc. Qui รจ netto il passaggio da suoli di matrice vulcanica a quelli di origine sedimentaria e, come succede in rari casi, la brusca discontinuitร  geologica del sottosuolo si manifesta con la stessa tensione e risolutezza nella storia e nei vini dellโ€™azienda Palazzone, che sorge in questa localitร . Intuizione, talento e tecnica sono rispettivamente la sintesi di Angelo, Giovanni e Pietro Dubini: nonno, padre e figlio che da quarantโ€™anni lavorano su questo territorio. La terra accomuna le tre generazioni che con una diversa sensibilitร  antropologica hanno capito quanto il vino sia legato alle mani dellโ€™uomo.

 

Lo stile di famiglia

Fare un buon prodotto, con lโ€™onestร  intellettuale di chi sa che รจ il suolo a creare lโ€™Orvieto come tipologia di vino, assieme alla diversitร  dei micro-climi nei vigneti che ne disegnano la fisionomia: รจ questa la cifra stilistica che contraddistingue il carattere dei vini della famiglia Dubini.

Lโ€™uva attraverso la mediazione dellโ€™uomo puรฒ raggiungere bellezza, evoluzione e invecchiamento nel vino, che sono la parte piรน artistica del mestiere di vignaiolo. Lโ€™artigianalitร  necessaria per raggiungere questo scopo รจ la stessa che lega Pietro al nonno materno Livio Orazio Valentini, pittore orvietano. Pietro, attualmente iscritto allโ€™ultimo anno di enologia ad Alba, dopo varie vendemmie in Friuli, Piemonte e sullโ€™Etna, รจ persuaso che il concetto di cru non sia applicabile al caso orvietano bensรฌ, come ha dimostrato la mappatura del territorio realizzata recentemente dal consorzio di tutela, un discorso di zonazione. Una via di fuga che potrebbe offrire, a tutto il territorio, la possibilitร  di muoversi insieme e uscire dalla supremazia del marchio che classifica lโ€™areale.

 

I vini

Il Campo del Guardianoรจ il vino piรน noto che lโ€™azienda realizza, lโ€™annata 2007 รจ un omaggio ancestrale allโ€™arte del blend che individua il territorio: un vino rigoroso dallโ€™anima gipsy, tipico, strutturato e articolato; da provare insieme a un uovo alla carbonara cotto a bassa temperatura con crema al grana e guanciale stufato. Il Muffa Nobile 2005 ti porta lontano, verso Oriente, su una complessitร  olfattiva sussurrata e variegata, e una persistenza lunghissima che caratterizza il finale. Da sorseggiare ascoltando tutto di un fiato Sgt. Pepperโ€™s Lonely Hearts Club Band.

 

Decugnano dei Barbi

Esistono luoghi dove รจ possibile realizzare i propri desideri, basta uscire dalle sicurezze e lasciarsi guidare dallโ€™entusiasmo per trovarli. Nel 1973 Claudio Barbi li trova in un vecchio podere abbandonato chiamato Decugnano, vedendo affiorare dal terreno delle piccole conchiglie bianche. La storia lo ha consacrato come uno dei piรน audaci visionari del territorio e la sperimentazione che ha portato avanti in questi anni, ha dato vita nel 1981 alla Pourriture Noble: il primo vino realizzato in Italia tramite la muffa nobile. Niente male per un Bresciano giramondo innamorato dello Chablis, e fermamente convinto dellโ€™unicitร  del territorio Orvietano. Proprio la sperimentazione รจ il tratto che unisce il figlio Enzo al padre, mentre lโ€™abilitร  manageriale di questโ€™ultimo ne segna la discontinuitร .

 

Lo stile di famiglia

A cavallo tra gli anni '70-'80 quando le parole packaging e marketing non comprendevano la ricerca dei dettagli, la famiglia Barbi era giร  capace di mettere sulla piazza vini in bottiglie curatissime.

La ricerca sui vitigni autoctoni del territorio e la sperimentazione sulla costanza qualitativa di determinate varietร  internazionali, in primis lo chardonnay (che qui ha dimostrato una capacitร  di interazione con il territorio che lo porta ben al di lร  della sua specificitร  varietale), hanno reso Fossatello di Corbara un atelier a cielo aperto. Le svariate micro-vinificazioni in cantina hanno tagliato e cucito un abito a ognuna delle 13 varietร  dislocate nei 32 ettari vitati aziendali. Per realizzare tutto questo si รจ resa necessaria una pianificazione scientifica e al tempo stesso divertente del lavoro. Unโ€™operazione che ha giร  dato molti frutti e che il prossimo anno porterร  buone novitร  in campo.

Enzo e Claudio sono convinti che una classificazione del territorio e una rivoluzione del disciplinare, capace di includere anche le necessitร  delle cantine sociali, possa portare a una definizione piรน precisa dellโ€™Orvieto. Le opportunitร  di investimento non mancano in questa zona, quello che preoccupa di piรน i Barbi รจ che la tradizione delle professioni e dei mestieri del territorio sta pian piano scomparendo. Un rischio che nellโ€™epoca della post-veritร  non vale la pena correre.

 

I vini

Il Bianco รจ lโ€™Orvieto classico superiore messo a punto dalla famiglia Barbi, un vino capace di acquistare nel tempo un grandissima eleganza dโ€™insieme. Una piccola verticale dallโ€™annata 2015 alla 2010 ne รจ stata la prova. Degna di nota la versione 2011 per via della straordinaria terziarizzazione olfattiva e il carattere deciso e generoso dellโ€™assaggio, ottimo. La Pourriture Noble 2015 รจ suadente, equilibrata e dinamica e ricorda nel suo ritmo il brano degli Air Playgroundlovecontenuto nella colonna sonora del film Il Giardino delle vergini suicidemagistralmente diretto da Sofia Coppola.

 

Barberani | Baschi (TR) | Localita O Cerreto M 350 | tel. 0763 341820 | http://barberani.com/it/

Palazzone | Orvieto (TR) | loc. Rocca Ripesena, 68 | tel. 0763 344921 | http://www.palazzone.com/

Decugnano dei Barbi | Orvieto (TR) | loc. Fossatello, 50 | tel. 0763 308255| http://www.decugnanodeibarbi.com/

 

a cura di Emanuele Schipilliti

foto di copertina: Palazzone

 

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