Brivio e Gialdi: due anime, un'azienda
Con impegno e determinazione Feliciano Gialdi è riuscito a realizzare il suo progetto: far diventare l’azienda di famiglia, la Gialdi Vini – Brivio, una realtà vitivinicola affermata. Siamo a Mendrisio, nel Canton Ticino, in quella parte di Svizzera che è quasi Italia - incastonata com'è tra le province di Como a est e Varese a ovest - i cui vini da qualche anno abbiamo deciso di recensire nella nostra Vini d'Italia.
L'epopea vinicola della famiglia Gialdi inizia nel 1953, con il padre di Feliciano, Guglielmo: "l’azienda, che quest’anno compie settant’anni, è stata creata da mio padre. All’inizio si trattava di una ditta di importazione e commercio, ma non di produzione, ed è stato così fino 1980. Io sono entrato nel 1965 e nel 1984 ho acquistato dei vigneti nel Sopraceneri iniziando a produrre 10000 bottiglie". Feliciano decide di scommettere su questa terra, credendo molto nei viticoltori e nelle potenzialità della zona: "volevo avere la possibilità di fare vini diversi, che si conservassero nel tempo ed esprimessero il massimo della qualità negli anni. Parallelamente a noi, nel 1988 anche Guido Brivio avviò la sua azienda vinicola, sin dall’inizio - appoggiandosi alla nostra azienda - con uve provenienti dal sud del Ticino. Nel 2001 l'abbiamo assorbita, ma ne abbiamo mantenuto il marchio e il nome in quanto si tratta di due brand e due territori differenti. Per me l’azienda è una sola, ma con due anime differenti. Me ne occupo da 58 anni e da 13 anni sono affiancato da mia figlia".
Le uve e la filosofia aziendale di Gialdi Vini – Brivio
Tra le uve che hanno trovato un luogo ideale in quest’area della Svizzera, una in particolare domina la scena: il merlot, che rappresenta la base e il fiore all’occhiello di tante etichette. “Il merlot è coltivato da oltre cento anni in questa zona, essendo stato impiantato agli inizi del ‘900: oggi ci dà tante soddisfazioni. È la varietà più coltivata nei vigneti di questa zona, insieme a cabernet sauvignon, cabernet franc e gamay". E per quanto riguarda i bianchi? "Le uve bianche sono quasi assenti in questo areale. A tal proposito, sono stato il primo, nel 1986, a vinificare il merlot in bianco” spiega Feliciano.
Dalla sua fondazione l’azienda è cresciuta, dotandosi di strumenti tecnologici innovativi e portando avanti investimenti per migliorare la produzione. “Seguiamo la tradizione, ma ci avvaliamo di quello che può offrirci la tecnologia. Non ci si può fermare a rifare quello che è sempre stato fatto; bisogna guardare al presente rinnovando e migliorando quello che si può. La tecnologia ci aiuta e ci permette di ottenere risultati migliori, con mezzi che prima non esistevano. Bisogna aggiornarsi, aprire occhi e orecchie e valutare bene quello che il presente offre”. Una filosofia che si è dimostrata vincente e che ha dato, nel tempo, importanti risultati.
I Tre Bicchieri: il Ticino Merlot Riflessi d'Epoca '19
Tra questi, i nostri Tre Bicchieri, in Vini d'Italia 2023, assegnati al Ticino Merlot Riflessi d’Epoca 2019: “ricevere i Tre Bicchieri rappresenta una piacevole e inaspettata sorpresa. Credo che i vini non si facciano per i premi, ma prima di tutto per creare un gran prodotto per il consumatore. Poi, se arrivano dei riconoscimenti, fa sempre un gran piacere. Raggiungerli è stato un importante traguardo a cui do molto peso, proprio per il prestigio di cui gode la Guida, ma è anche un riconoscimento al fatto che ho voluto sempre tenere una linea di qualità alta”. Merlot in purezza, il vino è un esempio di costanza e di qualità dell’azienda, un vino carnoso e intenso dal finale persistente ed elegante: un'icona che mantiene integro il suo buon nome. “La prima produzione risale al 1988; sull’etichetta è disegnata una vecchia villa storica di inizio ‘900 in riva al lago, di proprietà di una famiglia imparentata con i Brivio e che oggi ormai è stata abbattuta. Il nome richiama il tempo passato, la tradizione. È un vino che riesce a esprimere bene il territorio e dal notevole potenziale di invecchiamento".
a cura di Marzio Taccetti