I vini rosati in Italia: cronaca di una passione in crescita

29 Giu 2018, 13:30 | a cura di

Il trend mondiale segna ancora una crescita. Segnali positivi dall'Italia, dove fa ben sperare il "Patto" tra Chiaretti del Garda, Cerasuolo, Castel del Monte e Salice Salentino. Dal Rosรฉxpo di Lecce la conferma che si deve lavorare meglio sui mercati internazionali, a cominciare dagli Usa. E, intanto, anche il Prosecco Doc รจ pronto a introdurre il rosรฉ.

 

Se anche la Doc Prosecco sta pensando all'opportunitร  di introdurre una tipologia rosato all'interno della propria gamma, qualcosa vorrร  pur significare. In primo luogo, che il rosato ha fatto finalmente breccia in una denominazione da oltre 440 milioni di bottiglie, che continua la sua ascesa sui mercati internazionali anche in questa prima parte del 2018. In secondo luogo, che la febbre da vini rosati, quest'onda lunga che sta interessando fasce via via piรน ampie di consumatori, a partire dai "millennials", sta coinvolgendo anche il nostro Paese, tradizionalmente poco avvezzo al consumo di rosรฉ. Un dato su tutti: solo il 5% dei consumi italiani di vino comprende oggi tale tipologia, a fronte di una media mondiale di oltre 10%. Se si guarda, poi alla Francia, questa percentuale supera il 30%. In questo, l'Italia รจ molto indietro, ma sta progredendo sensibilmente sul fronte della consapevolezza delle proprie potenzialitร  di mercato. Lo sappiamo bene, tanto da aver voluto dedicare a questa tipologia delle serate speciali, a Napoli e Roma, e da voler conoscere quali sono i vostri gusti in fatto di rosรฉ, con un sondaggio online che mira a conoscere le vostre etichette preferite.

La stipula del "Patto" tra i cinque maggiori distretti dei rosati autoctoni italiani (Bardolino, Valtรจnesi, Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino) lo sta a dimostrare. "L'Italia รจ fanalino di coda nei consumi, siamo quarti produttori mondiali" ricorda Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio del Bardolino, capofila del progetto "e con questo patto a cinque vogliamo fare conoscere le peculiaritร  del rosato italiano nel mondo e diventare attori importanti". C'รจ, in sostanza, la volontร  di scommettere e unire le forze per cambiare la percezione dell'Italia, come Paese non solo di vini rossi, bianchi e bollicine. Lo hanno fatto organizzando il primo evento nazionale "Oggi rosรจ" del 22 giugno scorso (300 microeventi a tema), in concomitanza con l'International rosรฉ day. Per dare un messaggio chiaro, come nota Valentino Di Campli, presidente del Consorzio Vini d'Abruzzo: "Il primo passo concreto per dimostrare che i cinque consorzi si stanno giร  impegnando in una promozione unitaria".

 

Il momento favorevole

Il mercato รจ in discreta salute. Se si guarda ai numeri relativi alle vendite nel canale della grande distribuzione organizzata italiana, nel 2017, sono stati venduti 28 milioni di litri di rosato fermo (+1,9%) e quasi 8 milioni di litri di rosato frizzante (+3,9%), con incrementi a valore rispettivi del 3,6% e del 2,3%. Le stesse enoteche, secondo le rilevazioni dell'associazione nazionale Vinarius, trovano nei rosati una valida alternativa: "Dieci anni fa, un enotecario che vendeva rosati era fuori dal coro. Oggi il consumatore" fa notare il presidente Andrea Terraneo "accetta con molta piรน facilitร  un rosato come consiglio per una cena, rispetto agli anni passati, in cui era molto radicato il concetto di vino scadente, ottenuto dal taglio tra vino rosso e vino bianco". Dal 2014 a oggi, le enoteche del circuito hanno registrato un crescendo di richieste: l'83% degli esercizi commerciali associati stima aumenti tra il 10% e il 20%: "Un evidente cambio di mentalitร ".

Stesso ottimismo esprimono anche alcuni diretti interessati, ovvero i consorzi di tutela dei rosati autoctoni italiani. Il Chiaretto di Bardolino segna +8,2% tra gennaio e maggio 2018, rispetto ai cinque mesi del 2017. E nel solo mese di maggio, gli aumenti toccano il 40%. In Valtรจnesi, dai 10 mila ettolitri del 2016 si รจ passati ai 12 mila ettolitri del 2017: "Il segno che i produttori stanno prendendo coscienza che avere un vino rosato รจ importante, cosรฌ come fare selezione in vigna per partire da grandi uve di qualitร ", osserva Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Valtรจnesi. In Puglia, a Castel del Monte, dove insiste l'unica Docg italiana per il rosato, a paritร  di numero di aziende, la produzione รจ raddoppiata in tre anni: dalle 86 mila bottiglie del 2013 alle 169 mila del 2016, con un 2017 (annata scarsa) in cui รจ scesa a 122 mila. "Tutti i nostri associati" fa sapere Sebastiano De Corato, rappresentante del consorzio pugliese "hanno creato un'etichetta di rosato Docg, che si sta affermando ma senza intaccare le quote della versione Doc. E quando ciรฒ accade รจ perchรฉ il prezzo si sta livellando verso l'alto, con incrementi del valore aggiunto".

 

Il quadro internazionale

La domanda mondiale in crescita sta stimolando sia la produzione sia la commercializzazione. La Francia resta il primo consumatore mondiale, con oltre un terzo delle quote, seguita da Stati Uniti (14%) e Germania (8%) che nel lungo termine registrano un trend di aumento dei consumi. In tutto il mondo, si bevono 24 milioni di ettolitri di vino rosato, secondo gli ultimi dati disponibili (riferiti al 2016) forniti dall'Osservatorio economico mondiale dei vini rosati, di France Agrimer e Civp-Conseil interprofessionnel des vins de Provence. L'Italia, che รจ quarto produttore, secondo esportatore a valore dopo la Francia e terzo esportatore in volume sempre dopo la Francia e la Spagna, occupa una quota molto bassa nei consumi: il 4%. Se si guarda alle importazioni totali, queste ammontano a 1,8 miliardi di euro, con Stati Uniti e Regno Unito che a valore detengono la prima e la seconda posizione. In quantitร , la Francia รจ anche il mercato che importa piรน rosati (22% delle quote), per soddisfare la domanda interna con vini di gamma piรน bassa. โ€œLa Francia รจ un modello da imitare per le esportazioniโ€dice convinto nella tavola rotonda โ€œIl vino rosato visto oltreocenanoโ€ a Rosรฉxpo Jean Marc Ducasse, ideatore Pink Rosรฉ Festival e profondo conoscitore dei mercati internazionali: โ€œimporto in America dal 1980 e il primo mercato รจ stato la California, dove si bevevano solo vini californiani. Oggi importiamo 5 milioni di vini di cui 2 milioni sono italianiโ€.Lui ci dร  il polso dell'andamento degli ultimi anni: โ€œTra 2015 e 2016 registriamo un +56% del commercio di rosati da tutto il mondo. I buyer chiedono rosati francesi e italiani. Dall'Italia: Abruzzo e Puglia. Il nostro evento Pink Rosรฉ ha raccolto lo scorso anno 96 produttori italiani per 88 buyersโ€. Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, dร  un quadro di come come sia il mercato degli Stati Uniti: โ€œIl 60% degli Americani beve vino americano e sebbene il vino italiano offra piรน diversitร , continuano a bere vino del loro Paese. Ma quando il loro palato viene istruito ad altri sapori allora cominciano a preferire nuovi viniโ€. Ma ci sono anche i nuovi consumatori: โ€œanche il mercato cinese sta cominciando a dare attenzione a produzioni interne, soprattutto Cabernet per un consumo internoโ€ spiega ancora StevieKim, che aggiunge:โ€œLa regola รจ che dove cโ€™รจ la curiositร  aumenta il consumoโ€. YleniaLucaselli, global advisor Sgwf (Southern Glazer's Wine and Spirits), dร  la sua ricetta per essere piรน seducenti oltreoceano โ€œIl problema delle aziende italiane รจ l'incapacitร  di affrontare il mercato. Per questo, abbiamo deciso di collegare il vino italiano al lusso e ora abbiamo piรน di 600 mila bottiglie italiane sul mercato americano. Qui, il consumatore non ha l'esperienza della qualitร . E se un prodotto costa di piรน viene acquistato. Otto volte su 10 il vino รจ acquistato da una donna, quindi il vino italiano in America รจ donna. Una strategia vincente nella vendita รจ rapportare il vino alle storie. Gli americani ne sono affascinatiโ€.

 

I piani dei consorzi italiani

In un contesto di mercato nel quale promozione e comunicazione si rivelano, e si riveleranno, fondamentali, cosรฌ come l'individuazione di percorsi qualitativi ad hoc, i produttori di Veneto, Lombardia, Abruzzo e Puglia si stanno attrezzando. Il loro obiettivo รจ soprattutto l'estero, perchรฉ ancora oggi valorizzare i rosati in un Paese, come l'Italia, che non sembra apprezzarli e consumarli in maniera sistematica, non รจ facile. L'ultimo Rosรฉxpo di Lecce -dove รจ stato consegnato il titolo di Ambasciatore del Vino Rosato al senatore Dario Stefร no - ha evidenziato come sia importante il rilancio dell'immagine del made in Italy negli Stati Uniti, dove i vini di Provenza spadroneggiano, conquistando la fiducia della fascia target: i millennials. E dove โ€“ manco a dirlo โ€“ i rosati francesi spuntano prezzi medi di 48 dollari a bottiglia rispetto ai 18 dollari di quelli italiani.

 

Se il Prosecco Doc diventa anche rosรฉ

Ormai รจ molto piรน che una discussione, un'ipotesi, un semplice pour parler. Il Prosecco Doc sta ponendo le basi per la nascita di una versione rosata, a base di uve glera e pinot nero (che dovrร  incrementare notevolmente l'ettaraggio). I volumi non sono per ora stimabili, ma all'interno del Consorzio il tema รจ caldo. Il presidente Stefano Zanette, riconfermato di recente, รจ al lavoro per capire, dialogando con le cantine e coi grandi imbottigliatori del distretto, se ci sono i presupposti per dare vita a quella che รจ un'esigenza sentita giร  da alcuni anni: avere un Prosecco rosa. La grande Doc quest'anno supererร  440 milioni di bottiglie e non รจ stato facile gestire l'ipertrofia di mercato. Paradossalmente, il +7% registrato nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018, dopo anni consecutivi in doppia cifra, viene considerato una manna. Bisognerร  mettere mano al disciplinare, che potrebbe scattare dalla vendemmia 2019. "La nuova tipologia" spiega Zanette a Tre Bicchieri "andrebbe incontro alle richieste del mercato estero, dove si vende il 75% dei volumi della Doc. Ma non vogliamo svilire l'identitร  del prodotto, che dovrร  essere riconoscibile". Le indagini a disposizione del consorzio dicono che gli Usa (secondo mercato) sono "ben disposti a raccogliere un prodotto di qualitร  e un Prosecco rosato. Ma teniamo conto" precisa "anche di Uk e Germania".

 

Ilaria Donateo (deGusto Salento, organizzatrice di Rosรฉxpo) riflette sul ruolo decisivo sul mercato Usa dei grandi brand italiani: "L'idea del rosato si sta via via sdoganando. Notiamo come anche i piรน blasonati marchi del Made in Italy stiano insistendo su questa tipologia. E questo รจ importante. La Puglia, in particolare, sta crescendo ed รจ molto richiesta". Rimane, tuttavia, irrisolto un nodo strategico: l'informazione al consumatore. "C'รจ bisogno educare l'utente finale e lo dobbiamo fare tramite enotecari e ristoratori che, tuttavia, sono spesso i primi a non crederci. In questo senso, il Patto tra i cinque consorzi dei rosati autoctoni ci darร  sicuramente una mano e ci farร  contare anche di piรน da un punto di vista politico". Uno dei primi effetti del Patto รจ la partecipazione al bando europeo (a valere sui fondi del Reg. Ue 1144/2014) per strutturare attivitร  di promozione unitaria fuori confine. Sarebbe una prima volta. Sul fronte della comunicazione di sistema, si valuta l'opportunitร  di stilare "una carta informativa sui rosati italiani, che spieghi le peculiaritร  dei vini e dei territori", osserva Franco Cristoforetti. E il lavoro comune sarร  anche convincere sempre piรน ristoratori a inserire un maggior numero di rosati italiani nelle carte vini. Si ragiona, infine, su possibili iniziative di informazione ai clienti nelle grandi catene della distribuzione organizzata. Ma se, a un certo punto, il gigante Prosecco facesse il suo esordio sul mercato nella versione rosa? "Non c'รจ da avere paura. Anzi" risponde Cristoforetti "potrebbe darci una grossa mano per dire al mondo che l'Italia fa anche i rosati".

 

Gli eventi

Rosรฉxpo, Italia in Rosa e Anteprima del Chiaretto restano le tre grandi manifestazioni chiave sul territorio nazionale. Appuntamenti che segnano il tutto esaurito giร  da alcuni anni (2.500 le presenze a Rosรฉxpo di Lecce, oltre 8 mila a Moniga del Garda in tre giorni). C'รจ fermento. Sabato 23 giugno si รจ tenuta la prima del Trasimeno rosรฉ festival. A Roma il 7 luglio in calendario c'รจ Bererosa (a Palazzo Brancaccio). E anche il Gambero Rosso celebrerร  questa tipologia con due serate di degustazione (a Napoli e Roma, il 12 e 13 luglio) che vedranno protagoniste molte tra le migliori etichette italiane. E per dire la vostra su questi vini, rispondete al nostro sondaggio on line.

 

a cura di Gianluca Atzeni

 

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 28 giugno

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