«Nonostante tutte le difficoltà del momento, chiuderemo il 2024 col segno più». Parole che trasudano fiducia, quelle di Piero Antinori, presidente onorario della storica azienda vitivinicola. Pronunciate nel corso di un’iniziativa organizzata dalla Camera di Commercio di Firenze, delineano uno scenario positivo per il prossimo anno, nonostante il calo generale del consumo di vino che sta interessando diversi mercati. Antinori si aspetta infatti una crescita del 4-5 per cento nei ricavi e nell’Ebitda (earnings before interests taxes depreciation and smortization, un indicatore fondamentale per la valutazione aziendale e dei titoli azionari).
Il mercato americano e il nodo dei dazi
Non mancano, però, le incognite, soprattutto per il mercato statunitense, uno dei più strategici per il gruppo toscano. «Per il 2025, eventuali dazi imposti dagli Stati Uniti non ci spaventano più di tanto», ha dichiarato Antinori, facendo riferimento all’ipotesi di un aumento del 10 per cento sui vini esportati oltreoceano. La ragione? «Il dollaro si sta rafforzando significativamente, e questo dovrebbe compensare gli effetti negativi dei dazi. Per i consumatori americani, il costo del vino non subirà variazioni sostanziali». Gli Stati Uniti restano dunque un mercato importante (ne avevamo parlato qui), «ancora in crescita e sempre più interessato ai vini di qualità». Secondo Antinori, negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria evoluzione culturale del gusto, che ha reso i vini italiani protagonisti della scena enologica statunitense.
La sfida del mercato cinese
Meno ottimistiche, invece, le valutazioni sul mercato cinese, definito da Antinori «ancora secondario» per il vino italiano. «Nessuno sa quando accadrà, ma sono convinto che prima o poi la Cina diventerà un grande mercato per il vino», ha commentato l’imprenditore. Tuttavia, per ora i francesi restano in netto vantaggio: «Hanno lavorato meglio di noi per affermare la reputazione dei loro vini in quel Paese». Le previsioni positive per il 2024 arrivano in un contesto globale che non appare del tutto favorevole. Antinori non ha nascosto che «il consumo di vino è diminuito», una tendenza che preoccupa l’intero comparto. Eppure, il marchio toscano non sembra accusare il colpo: «Nonostante tutto, saremo ancora una volta protagonisti», conclude con determinazione il presidente onorario del gruppo.