altrinieri che insieme alla moglie Barbara conduce con determinazione questa piccola realtà agricola che è ormai diventata un riferimento del suo territorio.
Il luogo simbolo per la produzione del sorbara è l’area denominata Del Cristo, ed è qui che Alberto possiede 15 ettari di vigneto tutti coltivati con la particolare varietà di lambrusco. La sua esperienza è figlia di tre generazioni di vignaioli che si sono succeduti su questo podere ed è oggi proiettata verso scelte coraggiose che si traducono in vini purissimi, quasi estremi nella loro essenzialità, interessanti e, meritatamente, di grande successo. Non a caso l’edizione 2012 della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso premia il Lambrusco Leclisse della cantina sorbarese come miglior vino per il rapporto qualità prezzo.
L’ultimo nato è frutto di una rifermentazione in bottiglia dopo 18 mesi di permanenza sui lieviti autoctoni: "In etichetta, oltre a Grosso, abbiamo voluto riportare anche Radice, nome già utilizzato per un’altra nostra etichetta - dice Alberto Paltrinieri - che indica ancora più chiaramente le origini di questo vino e la sua spiccata tipicità". Se, aggiungiamo noi, il nome Grosso si vuole riferire alle intense e complesse note di frutto di bosco e viola uniti a una struttura importante siamo sicuramente d’accordo. Sta di fatto che anche l’ultimo nato di casa Paltrinieri è segnato da una finezza e un’eleganza non comuni che riescono a fare emergere tutte le peculiarità che il sorbara riesce a dare in certi territori. E questo non può che accomunarlo fortemente a tutta la gamma prodotta.
Giuseppe Carrus
26/10/2011