Non c'è due senza tre: Giovanni Manetti resta alla guida del Chianti Classico

10 Set 2024, 12:41 | a cura di
Terzo mandato per il presidente del Gallo Nero. Tra le priorità, la spinta alla candidatura Unesco come paesaggio culturale

Viticoltori, vinificatori e imbottigliatori del Gallo nero tutti d'accordo nel confermare alla presidenza Giovanni Manetti, che nel triennio 2024/2027 si appresta a dare il via al suo terzo mandato alla guida del Consorzio del Chianti Classico. Il consiglio di amministrazione ha dato nuovamente fiducia, lo scorso 9 settembre (e per acclamazione), all'imprenditore di Panzano, cavaliere del lavoro dal 2021. Lo ha fatto nell'anno in cui la denominazione toscana, da oltre 200mila ettolitri di vino annui, festeggerà il centenario. Risale, infatti, al maggio 1924 la decisione di 33 padri fondatori, riuniti a Radda in Chianti, di associare un simbolo visivo al vino che volevano tutelare e promuovere, scegliendo il Gallo nero come emblema.

Gli obiettivi del terzo mandato

Manetti è chiamato a completare, seguendo la logica della continuità, una serie di obiettivi. Un ruolo «prioritario» sarà dato all’avanzamento dell’iter per la candidatura Unesco del Chianti Classico come paesaggio culturale; si dovrà proseguire nelle attività del Distretto rurale del Chianti, d’intesa coi Comuni del territorio. Ci sarà spazio anche per la ricerca agronomica «per poter fronteggiare meglio, nel corso del tempo, i cambiamenti climatici». Un ruolo importante sarà dato alla promozione del progetto unità geografiche aggiuntive (uga), come strumento di amplificazione del binomio vino-territorio. Infine, lo studio e lo sviluppo di un «protocollo di sostenibilità» per «preservare il nostro patrimonio, il vino Chianti Classico e il suo territorio di produzione per le generazioni future», ha dichiarato Manetti.

I risultati degli anni precedenti

Diversi i traguardi raggiunti e avviati sotto la presidenza Manetti, iniziata nel 2018. L'introduzione delle unità geografiche aggiuntive nel disciplinare di produzione, l’aumento della quota minima di uve sangiovese per la tipologia Gran selezione (dall’80 al 90 per cento) col divieto di utilizzare, per questo vino, i vitigni internazionali. L'avvio del riconoscimento Unesco e il protocollo di sostenibilità per i produttori del Gallo nero.

Il nuovo Cda

Al fianco di Manetti sono stati confermati come vice presidenti sia Francesco Colpizzi sia Sergio Zingarelli. Il Cda era stato eletto il 27 giugno scorso ed è composto da Laura Bianchi (Castello di Monsanto), Luigi Giovanni Cappellini (Castello di Verrazzano), Sebastiano Capponi (Conti Capponi – Villa Calcinaia), Alessandra Casini Bindi Sergardi (Bindi Sergardi), Andrea Cecchi (Cecchi), Francesco Colpizzi (Fattoria Toscanella), Duccio Corsini (Principe Corsini – Villa Le Corti), Renzo Cotarella (Antinori), Simone François (Castello di Querceto), Angela Fronti (Istine), Giovanni Manetti (Fontodi), Tommaso Marrocchesi Marzi (Tenuta di Bibbiano), Alessandro Marzotto (Lamole di Lamole), Nicolò Mascheroni Stianti (Castello di Volpaia), Filippo Mazzei (Marchesi Mazzei), Giovanni Poggiali (Fèlsina), Enrico Pozzesi (Rodano), Francesco Ricasoli (Ricasoli), Francesco Rossi Ferrini (La Sala del Torriano), Sandro Sartor (Ruffino), Sergio Zingarelli (Rocca delle Macìe).

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