Vino italiano in fiducia nel primo mese del 2024, con numeri che potrebbero far ben sperare per il futuro, dopo un 2023 che si è chiuso in modo non certo entusiasmante, al di sotto dei 7,8 miliardi di euro, per uno degli alfieri del comparto agroalimentare made in Italy. A gennaio, l'export vitivinicolo è infatti cresciuto in doppia cifra, con un +11,3% in quantità, a quota 150 milioni di litri, per un giro d'affari di 539 milioni di euro, in aumento del 13,5 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Certo parliamo di un unico mese non troppo indicativo, per cui la prudenza è d'obbligo.
Bene fermi in bottiglia, spumanti e frizzanti
La performance delle vendite estere di gennaio 2024 è determinata nei volumi da una buona performance dei vini fermi in bottiglia (+12,4%), dagli spumanti (+16,9%) e dai frizzanti (+29,7%), mentre flettono i vini comuni (-1,3%). A valore, gli imbottigliati al di sotto del formato dei due litri sono cresciuti del 13,4 per cento, a quota 325,8 milioni di euro. Buono anche l'andamento degli spumanti (+14,3% a 142,2 mln di euro) e dei frizzanti (+26,4% a 32,9 mln di euro). In particolare, il Prosecco a denominazione (Doc e Docg) segna un +21,8% nei quantitativi a gennaio per un fatturato di 108,5 milioni di euro (+17,4%) e si conferma l'elemento trainante della categoria. In crescita anche l'Asti, vicino ai 10 milioni di euro, con un +8,5%. I Dop in bottiglia registrano a gennaio un +15% (con positive performance anche di rossi e rosati) e gli Igp incrementano le vendite del 7,4 per cento. Tra i rossi Dop delle singole regioni (una delle categorie più in sofferenza in tutto il 2023), sono positivi i fatturati di Piemonte (+8,1% con quantità stabili), Toscana (+20,3% con quantità a +11%) e Veneto (+5% con +0,3% in volumi); mentre sono in flessione Sicilia (-2,7%) e Trentino Alto Adige (-1,6 per cento).
Ma è boom per l'import di mosti e vini comuni
Sul fronte dell'import a volume, secondo la lettura dei dati Istat sul commercio estero, è boom di acquisti da parte dell'Italia sia di mosti (15 milioni di litri e contro gli appena 670mila litri del 2023) sia di vini comuni fermi nel formato superiore ai 2 litri (17,7 mln di litri e +219 per cento). Il segno di una scarsità di materia prima, che le imprese coprono con forniture straniere, dovuta a una vendemmia tra le più difficili degli ultimi 60 anni.
I mercati: Usa e Uk crescono in doppia cifra
Analizzando i mercati di destinazione principali, gli Stati Uniti (cliente più importante per il vino italiano) a gennaio 2024 incrementano i volumi acquistati del 9% con valori a +13,9% (pari a 136 milioni di euro, meglio di quanto fatto anche nello stesso mese del 2022). La Germania con un +7% in quantità totalizza valori per 84 milioni di euro (+2,7%). Il Regno Unito cresce in doppia cifra, grazie a spedizioni in aumento del 26,7% per una spesa in crescita di quasi il 20% a 49 milioni di euro, trainata da un forte incremento del Prosecco (+30 per cento). Segni di risvegli per il Canada, dopo un 2023 complicato, che raggiunge i 4,8 milioni di litri (+6%) e i 27,6 milioni di euro (+21,5%). Lieve flessione dei quantitativi in Francia (-1%) ma con un +6% nei valori. Svizzera stabile in quantità, ma con una spesa in aumento del 9,2%. Situazione analoga per il Belgio, con volumi piatti e valori vicini ai 16 milioni di euro (+2,7% a gennaio 2024).
Russia e Giappone in ripresa
Impennata per gli acquisti di vino italiano da parte del Giappone con gennaio 2024 che si avvicina ai valori del 2022, grazie a un +34,6% che porta l'export italiano a sfiorare i 10,6 milioni di euro, con quantità in incremento addirittura del 53 per cento, proprio grazie ai vini Dop rossi in bottiglia. C'è da dire che lo scorso anno era andata parecchio giù. In netta ripresa la Russia che, a gennaio, incrementa gli acquisti di vino italiano di oltre 80 punti percentuali: 6,5 milioni di litri per quasi 20 milioni di euro: la spinta qui è dei vini Dop in bottiglia e della spumantistica, col Prosecco che passa da 1,8 milioni di euro del 2023 ai 6,1 milioni di euro nel solo mese di gennaio 2024. Ma c'è da vedere quali saranno le conseguenze delle nuove accise in vigore sugli alcolici da questa primavera. Infine, con un milione di litri di vino italiano acquistato a gennaio 2024, la Cina risale del 36% in quantità e riavvicina nei valori a gennaio 2022, crescendo di quasi il 60% per una spesa che supera i 6 milioni di euro.
Pur essendo solo il primo mese dell'anno, è un primo segnale di possibile ripresa che andrà monitorato nei mesi successivi per capire se in questo 2024 il vino italiano saprà invertire la rotta sui mercati esteri.