Silurare un ministro dell'Agricoltura alla vigilia di un G7 non sarebbe stato di certo opportuno per un governo, quello di Giorgia Meloni, che sta cercando di dimenticare e far dimenticare in tutta fretta la vicenda Boccia-Sangiuliano e che, soprattutto, ha appena portato a casa, con la nomina di Raffaele Fitto, la vice presidenza esecutiva della nuova Commissione Ue targata Ursula von der Leyen, al suo bis nei palazzi di Bruxelles. Francesco Lollobrigida, quindi, resta per ora al suo posto, allontana gli scenari che lo vedrebbero isolato all'interno del gruppo che più conta a Palazzo Chigi e definisce un ossimoro l'ipotesi di un rimpasto di governo. E, al netto di possibili debolezze tutte interne alla maggioranza, da verificare in questo autunno, torna a concentrarsi sul grande evento di Siracusa, dal 21 al 29 settembre prossimi, senza tralasciare le problematiche del settore vitivinicolo, che lo scorso 11 settembre ha spuntato la casella del primo incontro ufficiale del Gruppo di alto livello voluto dalla stessa Commissione Ue, in vista della definizione della Pac post 2027.
In questa intervista al settimanale Tre Bicchieri, Lollobrigida spazia dal futuro dell'agricoltura, al centro della ministeriale siciliana, al nodo dell'estirpazione dei vigneti, dal grave allarme siccità al problema nella gestione dei fondi Ocm per la promozione del vino. «Il G7 ci sarà una piccola Vinitaly per promuovere la ricchezza italiana», ha dichiarato Lollobrigida. Ma è stato molto chiaro sull'ipotesi estirpo sostenuta a gran voce in Ue dalla Francia: «Meglio trovare alternative e potenziare l'Ocm vino».
Partiamo proprio dal mercato del vino, con le associazioni preoccupate per gli andamenti negativi dei consumi. Alcune grandi sigle come l'Uiv chiedono il contingentamento delle rese e, inoltre, analisi di mercato più puntuali in chiave strategica. Cosa farà il Masaf?
Il Masaf porta avanti quel confronto continuo con gli attori della filiera vino che rappresenta la chiave per individuare le migliori strategie e avvicinare la produzione alle richieste di consumo. L’obiettivo è continuare a valorizzare l’eccellenza produttiva italiana e la qualità, di cui la nostra Nazione rimane un impareggiabile presidio. Col bando Ocm-vino per la Promozione sui mercati dei Paesi terzi, misura che ha riscosso grande successo, abbiamo sostenuto il comparto, migliorando il livello di conoscenza dei nostri vini. Rinnoviamo l’attenzione alla filiera vitivinicola, attraverso il dialogo avviato con le istituzioni europee per cercare strumenti o misure che possano aiutare il settore ad allinearsi alle nuove esigenze del mercato. Difendere la cultura del vino ed educare al consumo responsabile rappresentano l’obiettivo che portiamo avanti, nel segno di una sempre maggiore qualità del prodotto italiano che ha raggiunto picchi di assoluta eccellenza. Il prossimo G7 Agricoltura ad Ortigia sarà un’ulteriore occasione per promuovere la ricchezza italiana, con una piccola Vinitaly e la partecipazione delle maggiori aziende vitivinicole nazionali e, naturalmente, siciliane.
Gli estirpi sono diventati argomento spinoso. L'Ue ha autorizzato la Francia a eliminare parte dei suoi vigneti per superare la crisi. Intanto, il Gruppo di alto livello si è riunito per la prima volta a Bruxelles l'11 settembre scorso. Qual è la linea italiana?
Il mercato mondiale sta evidenziando i segnali di una crisi globale per la riduzione dei consumi, soprattutto delle nuove generazioni, e per il contemporaneo eccesso di offerta di gran parte dei Paesi produttori. La Commissione Ue ha attivato un Gruppo di alto livello sulla riforma della Pac per il settore vitivinicolo. Le proposte legislative saranno presentate ad aprile 2025 e gli uffici del Masaf hanno già avviato gli incontri con la filiera per il confronto sulle principali tematiche. Lo scorso 11 settembre i Paesi membri hanno cominciato la discussione sui possibili strumenti da mettere in campo. A fronte del programma di sostegno alle estirpazioni dei vigneti proposto dalla Francia, la filiera nazionale ha espresso perplessità, prediligendo strumenti alternativi.
Quindi, qual è l'orientamento prevalente?
Gli operatori della filiera sono concordi sulla necessità di puntare ulteriormente sullo strumento dell’Ocm-vino (anche se Coldiretti ha aperto alla proposta francese; ndr), rendendolo sempre più in grado di rispondere efficacemente all’evoluzione delle condizioni di mercato.
In tema di promozione dei vini, dopo le difficoltà dello scorso anno, com’è andata l’adesione al bando Ocm Paesi terzi? Sono previste novità?
Le politiche di promozione hanno un ruolo cardine nel supportare il nostro export vitivinicolo. L’ultimo bando Ocm promozione nei Paesi terzi, forte di 22 milioni di euro di risorse nazionali, a cui vanno aggiunti 71 milioni per bandi regionali e multiregionali, ha riscosso un grande successo ed è un esempio concreto del cambio di passo che abbiamo voluto imprimere alla misura. Abbiamo tracciato un percorso basato sulla qualità progettuale, sulla coerenza degli obiettivi strategici e su strumenti operativi semplificati, come per i preventivi di spesa o la riduzione dei tempi di risposta. Il Masaf continua a lavorare in questa direzione, per garantire la massima assistenza agli operatori di settore, ampliare gli sbocchi di mercato e poter utilizzare appieno e meglio tutte le risorse pubbliche a disposizione su questo comparto simbolo del Made in Italy.
Veniamo al prossimo G7 in Sicilia, per lei molto importante così come per l'Italia, in una fase molto delicata per il settore primario. Quali gli obiettivi di Governo e Masaf?
Il G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa rappresenterà un momento cruciale per incidere sul futuro del settore primario e un’opportunità eccezionale per mostrare al mondo il modello agroalimentare dell’Italia. Siamo convinti che l’obiettivo della sicurezza alimentare non possa prescindere da uno sviluppo agricolo mondiale legato alla qualità e ai territori. Dobbiamo difendere la sovranità alimentare dei popoli e le tre dimensioni della sostenibilità, economica, ambientale e sociale. Coinvolgeremo i Paesi africani, nel solco del Piano Mattei del Governo Meloni, e daremo uno spazio di rilievo ai giovani, chiamati a guidare lo sviluppo globale cogliendo le opportunità dell’innovazione ma sempre consapevoli della centralità di valori, tradizioni e identità.
Che risultati vi attendete da Divinazione - Expo 24?
Abbiamo concepito DiviNazione - Expo 24 come un viaggio straordinario nel Sistema Italia, godendo delle bellezze di un centro storico unico e delle eccellenze agroalimentari che tutto il mondo ci invidia. Ci saranno anche spazi per nuove tecnologie, ricerca, cultura e formazione. L’Expo è il completamento ideale di questa ministeriale G7 dedicata all’agricoltura e alla pesca. E serve per mostrare al mondo il modello rappresentato dall’Italia e la nostra visione per il futuro del settore primario, fondata sul legame inscindibile coi territori, la biodiversità, le comunità locali, le tradizioni e i valori. È un sistema che si fonda sulla qualità, che punta a sostenere il lavoro nelle zone rurali e la ricaduta positiva della ricchezza.
Quali Consorzi hanno aderito?
Tutta la filiera del Sistema Italia sarà rappresentata: produttori, associazioni, consorzi, aziende ed enti che incidono sul comparto. Abbiamo aperto le porte a tutti coloro che contribuiscono ogni giorno al successo di questo settore del Made in Italy. Anche Origin Italia ha aderito, coi suoi 82 consorzi di tutela rappresentati, insieme a Isit, Afidop e Fondazione Qualivita. Loro saranno i padroni di casa di uno spazio chiamato Casa Italia Dop Igp, dove si terranno degustazioni, presentazioni e masterclass sui prodotti italiani.
Divinazione - Expo potrà essere ripetuta in futuro, come appuntamento annuale?
Sarà una vetrina di eccellenza, che intendiamo donare al mondo, nella splendida città di Siracusa e l’isola di Ortigia, che potrà eventualmente essere ripetuta se ne ricorreranno le condizioni.
Ricambio generazionale e occupazione giovanile sono alcuni dei principali focus del G7. In Italia, gli occupati sono ai massimi ma siamo indietro rispetto alle medie Ue ...
Come ci indicano i recenti dati Eurostat sull’occupazione, la direzione intrapresa dal Governo Meloni è quella giusta e continueremo su questa strada. Vogliamo che il G7 di Siracusa segni un passaggio di importanza cruciale nel percorso di dialogo e nella ricerca di soluzioni mirate rispetto alle crescenti sfide occupazionali nell'agroalimentare. Non possiamo prescindere dal protagonismo delle nuove generazioni e dalla loro fondamentale potenzialità innovativa, anche guardando ai Paesi africani con il progetto Africampus, di cui discuteremo nel corso del vertice. In questi anni, il Masaf ha messo in campo importanti azioni, favorendo l’accesso alla terra e l’imprenditoria agricola giovanile, come testimonia il successo delle misure Ismea (Più impresa e Generazione Terra). L’innovazione è la finalità di tutti i progetti agricoli del Pnrr e anche importanti interventi del Piano strategico della Pac sono dedicati a facilitare il trasferimento delle aziende dalle generazioni più anziane verso i giovani. Abbiamo riservato un posto di primo piano ai percorsi di formazione specialistica negli Istituti agrari e alberghieri, per aprire le porte a carriere significative all’interno del settore.
Nella recente lite tra Coldiretti e Confagricoltura il suo intervento è stato decisivo per far tornare la pace. E ora la candidatura di Massimiliano Giansanti (Confagricoltura) al sindacato agricolo europeo del Copa ha strada libera...
Ho semplicemente chiamato attorno a un tavolo le associazioni per ragionare insieme sullo sviluppo agroalimentare italiano. La rappresentanza del mondo agricolo ha un ruolo fondamentale, anche a livello europeo. Il Governo Meloni gioca in squadra come Sistema Italia. In due anni, abbiamo portato a casa importanti risultati, tra cui il rafforzamento della tutela dei prodotti Dop e Igp e un primo pacchetto di modifiche alla Pac, per il quale l'Italia è in prima linea. Al Copa-Cogeca, l’Italia ha presentato una candidatura forte e unitaria, che vediamo con estremo favore. E auspichiamo che arrivi fino a una presidenza italiana, che manca dal lontano 1995.
Veniamo, infine, alla siccità: tra i problemi più sentiti anche in questo 2024. L'impressione è che davvero non ci sia più tempo da perdere. Quali strategie per uscire dall'emergenza?
È un tema fondamentale che abbiamo voluto affrontare con un approccio diverso dal passato, superando la logica meramente emergenziale per individuare, finalmente, soluzioni strutturali. Per intervenire al meglio e nei tempi più rapidi possibili è stato nominato il commissario Nicola Dell’Acqua. Ci sono lavori da implementare lungo la rete idrica, per consentire di gestire in modo più efficiente la risorsa acqua e fronteggiare una condizione che sta danneggiando anche agricoltori e allevatori. Nella Cabina di Regia voluta dal nostro Governo, che fa capo a Infrastrutture e trasporti, il Masaf sta facendo la sua parte.
In particolare quali strumenti sono stati adottati per la siccità nella regione che ospita il G7 dell'Agricoltura?
Alla Sicilia, particolarmente colpita dalla siccità, sono stati dedicati diversi incontri a Palazzo Chigi ed è stato deliberato lo stato di emergenza nazionale, con un primo pacchetto di risorse di 20 milioni di euro. Il Dl Agricoltura ha stanziato ulteriori 15 milioni destinati agli indennizzi per le imprese agricole colpite. Stiamo, inoltre, portando avanti la misura del Pnrr, con 880 milioni di euro di risorse, per aumentare attraverso i consorzi e gli altri enti coinvolti l’efficienza degli agrosistemi irrigui italiani.