"Il nostro spumante analcolico compete con i migliori vini francesi". Intervista all'ideatrice di French Bloom

4 Dic 2024, 10:34 | a cura di
Dalla Guida Michelin agli spumanti analcolici, Maggie Frerejean-Taittinger racconta al Gambero Rosso l’ascesa del marchio e le sfide del mercato in piena rivoluzione no alcol

Quando Maggie Frerejean-Taittinger si è ritrovata a celebrare un brindisi con un bicchiere vuoto durante la sua prima gravidanza, qualcosa è scattato. Quel gesto incompleto, quella sensazione di essere esclusa da un rito collettivo, ha acceso in lei l’intuizione per un progetto. Oggi, meno di tre anni dopo il lancio, il suo French Bloom -  che produce uno degli spumanti analcolici più costosi sul mercato - è diventato il simbolo di una nuova era. Nel suo pensiero, lucido e strategico, convivono la passione per il grande vino francese e la volontà di ridisegnare le regole del settore beverage. «Chi sceglie di non bere alcol deve sentirsi incluso, con la stessa esperienza di chi brinda con champagne», spiega durante la nostra intervista. Per ora la gamma del marchio offre due spumanti, uno bianco e uno rosé, dal prezzo di circa 30 euro a bottiglia insieme al suo prodotto di punta: uno spumante d'annata Blanc de Blancs senza alcol, venduto a 120 euro a bottiglia.

Le fondatrici di French Bloom Maggie Frerejean-Taittinger e Constance Jablonski

Come nasce lo spumante analcolico più costoso sul mercato

Nonostante il cognome ben conosciuto nel settore degli Champagne, Maggie Frerejean-Taittinger tiene a precisare che French Bloom opera in totale autonomia rispetto alla maison Taittinger. «French Bloom non ha alcun legame con lo Champagne Taittinger. Sebbene il nostro CEO e mio marito, Rodolphe Frerejean-Taittinger, sia pronipote del fondatore, French Bloom è un progetto completamente indipendente», chiarisce una volta per tutte.

L’idea di French Bloom nasce durante un periodo di cambiamento personale. Era il 2018 quando Maggie, impegnata a viaggiare per il mondo per la guida Michelin, si ritrovò a vivere la magnifica esperienza di una gravidanza, di due gemelli. Un momento speciale, ma anche di esclusione sociale: «Non potevo partecipare ai brindisi, né vivere pienamente certi momenti conviviali. Mi sono resa conto che mancava qualcosa, un’alternativa degna per chi sceglie - o non può - di non bere alcolici».

Da qui, la scintilla: creare una nuova categoria di spumanti analcolici super-premium, capaci di competere in qualità con champagne e vini di alta gamma. «L’obiettivo non era solo riempire un vuoto nel mercato, ma anche dare voce a un movimento culturale più ampio». Come responsabile dello sviluppo internazionale per la guida Michelin, Maggie aveva trascorso anni viaggiando tra i grandi ristoranti del mondo, costruendo un rapporto profondo con il cibo e i rituali che lo circondano. Ma il mercato degli spumanti analcolici si presentava come una landa desolata: soluzioni scialbe e poco sofisticate, incapaci di replicare la magia e la ritualità del brindisi. «Non volevo un semplice sostituto, ma un’esperienza nuova e altrettanto elevata», spiega Maggie. Con Constance Jablonski, modella di fama internazionale e co-fondatrice del progetto, ha dato vita a French Bloom, uno spumante adatto a chiunque, indipendentemente dalle scelte di consumo.

Il movimento no alcol e i flexi-drinkers

Lasciare un ruolo come quello nella guida Michelin non è stata una scelta semplice. «Ho imparato molto in quegli anni, soprattutto l’importanza di garantire esperienze memorabili. Ma sentivo che era arrivato il momento di costruire qualcosa di mio». La formazione acquisita nel settore gastronomico è stata però determinante: «Lavorare per la Michelin mi ha insegnato a valorizzare ogni dettaglio. Ho visto crescere l’interesse per gli abbinamenti analcolici nei ristoranti stellati, segno di un cambiamento culturale», e continua: «Dopo anni di ricerca, abbiamo sviluppato il processo di vinificazione adatto a noi, che include una vendemmia anticipata di almeno due settimane per preservare l’acidità naturale e una tripla dealcolizzazione a basse temperature».

Dal lancio nell’ottobre 2021, French Bloom ha superato ogni aspettativa, conquistando oltre 30 Paesi e clienti che vanno ben oltre i tradizionali consumatori no alcol. «Abbiamo scoperto che il nostro pubblico è composto principalmente da flexi drinkers ne avevamo parlato qui), persone che scelgono consapevolmente di alternare consumo alcolico e non», spiega Maggie. Questa fascia di consumatori, tra i 21 e i 45 anni, cerca esperienze piacevoli che non sacrifichino la socialità o il gusto. La loro linea La Cuvée, al prezzo di 119 euro a bottiglia, è il primo vino spumante dealcolato d'annata e sicuramente uno dei più costosi sul mercato, ma, a quanto pare, i francesi - e tutto il resto del mondo - sono disposti a spenderli.

Niente cliché: i francesi amano le bevande analcoliche

Il settore delle bevande analcoliche è una nicchia che ha visto una grande ascesa negli ultimi anni, diventando in poco tempo un business da milioni di dollari. Secondo l'Iwsr, nel 2023 la crescita in volume è stata stimata del +5 per cento, per un valore di oltre 13 miliardi di euro. Un incremento che non sembra destinato a fermarsi secondo le previsioni, che vedono un’ulteriore crescita del 6 per cento annuo, in volume, fino al 2027. Dati che mettono in evidenza come ci sia un cambio di abitudini tra i consumatori o una nuova modalità di consumo degli alcolici.

Lvmh e French Bloom

La strategia distributiva ha giocato un ruolo fondamentale nel successo del brand. French Bloom è presente nei più prestigiosi rivenditori e hotel di lusso, da Harrods a La Grande Épicerie, mentre il 20 per cento delle vendite avviene attraverso un e-shop che copre 29 Paesi. Se c’è un Paese in cui la cultura del vino è quasi sacra, quello è la Francia. Eppure, French Bloom ha trovato terreno fertile proprio qui. Interessante è anche il progressivo interesse maschile verso French Bloom, favorito dal lancio della cuvée Blanc de Blancs, un prodotto che sembra rompere il cliché di uno spumante analcolico per donne. «Pensavamo che i francesi potessero essere scettici, ma ci hanno accolto con entusiasmo», afferma Maggie. Questo dimostra come la tendenza verso un consumo più moderato non sia in contrasto con la tradizione, ma rappresenti piuttosto un’evoluzione in linea con lo stile di vita moderno. La narrazione intorno al no alcol non è più quella della rinuncia, ma dell’empowerment. «Oggi non bere alcolici è una scelta consapevole, non una limitazione», dice Maggie. Con un round di finanziamento di Serie A all’orizzonte e il recente ingresso di Moët Hennessy (ne avevamo parlato qui) come azionista di minoranza, French Bloom si prepara a scalare nuove vette. L’obiettivo? Continuare a innovare, espandendosi nei mercati chiave e consolidando la propria leadership nel segmento degli spumanti analcolici.

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