Lorenzo Cesconi non si ricandiderà alla presidenza di Fivi. Ad annunciarlo - a sorpresa - è stato lui stesso nell’assemblea generale dei Vignaioli Indipendenti che si è appena svolta a Bologna, nella giornata conclusiva del Mercato di Bologna della federazione: «Fivi è un’associazione grande e matura: chiudo il mio mandato sapendo che in essa ci sono energie straordinarie».
Le motivazioni di Cesconi
Alla base della scelta ci sarebbero soprattutto motivi personali e il bisogno di rimettere in primo piano la propria vita personale e famigliare. «I Vignaioli indipendenti sono diventati la mia seconda casa – sono le parole di Cesconi - negli anni passati come presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino, poi con l’impegno in Fivi che mi ha onorato prima con l’incarico di consigliere, di vicepresidente e infine con la presidenza. Spero di aver rispettato questo impegno al meglio: di certo posso dire di avercela messa tutta, pur con tutte le difficoltà nel conciliare gli impegni associativi con il lavoro e la famiglia. Sento oggi la necessità di spostare un po’ il mio baricentro di vita verso quest’ultima, in particolare».
Nuove elezioni a febbraio 2025
Con queste parole Cesconi annuncia quindi la sua intenzione di non ricandidarsi per il prossimo mandato, che prenderà il via con l’Assemblea elettiva prevista il 13 febbraio. «Penso che Fivi sia ormai un’associazione grande, matura e ben strutturata, e che al suo interno tutti siano enormemente utili, ma nessuno indispensabile, io su tutti. Ci sono risorse ed energie straordinarie, un senso di responsabilità diffusa e una nuova generazione associativa che sta crescendo». Ed è proprio a quella generazione che si rivolge il presidente Cesconi nel ringrazia e augurare buon lavoro «a chi proseguirà sulla strada indicata in questo mandato e ne traccerà di nuove».
I tre anni della presidenza Cesconi
Nel corso del triennio alla presidenza della Federazione, Cesconi si è fatto promotore delle principali istanze Fivi: da una maggiore sburocratizzazione alla richiesta di dare ai vignaioli le stesse possibilità di accesso ai fondi di promozione, fino alla battaglia evergreen sul peso del voto dei produttori all'interno dei consorzi. Tra le scelte non sempre popolari c'è stato lo spostamento del Mercato Fivi da Piacenza a Bologna. E non sono mancanti i momenti più complicati da gestire, come le dimissioni, lo scorso febbraio, di quattro consiglieri dal consiglio di amministrazione. Niente, però, che in questa fase facesse pensare al passo indietro di Cesconi. Il futuro dei vignaioli adesso è tutto da scrivere.