Avito, lโAssociazione dei vini Dop e Igp che raccoglie 16 consorzi di tutela toscani, terminate le vendemmie, lancia un nuovo allarme sullโemergenza ungulati che da anni affligge lโintero territorio โNonostante la Regione si sia dotata di una buona legge (nยฐ10 del 9/02/ 2016) - afferma in un comunicato - e nonostante le associazioni venatorie si siano formalmente impegnate a fare la propria parte, la situazione purtroppo non รจ sostanzialmente cambiataโฆ. i piani di abbattimento restano al palo, mentre in molte aree la situazione si รจ ulteriormente aggravataโ.
Infatti, in base alla legge regionale, gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) avrebbero predisposto dei piani di abbattimento per riportare sotto controllo la popolazione degli ungulati che in Toscana, secondo le ultime stime, sarebbe di 200.000 caprioli, 200.000 cinghiali, 8.000 daini, 4.000 cervi e 1700 mufloni, dando alla regione, ricca di boschi e di foreste, il primato della presenza di questa specie in Europa.
Avito, in modo particolare, contesta allโIspra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero dellโAmbiente), lโente deputato a emettere i pareri sui piani di controllo della fauna e quindi sulla congruitร degli interventi programmati dagli Atc, pareri che โpuntualmente, e senza possibilitร di errore, riducono di almeno il 50% il carico di abbattimenti previstoโฆ (Ispra) nondimeno perรฒ, si comporta ed agisce come se fosse il depositario assoluto di un potere di veto che tuttavia la legge non gli riconosceโ.
I produttori toscani ricordano che negli ultimi anni, nonostante lโaggravarsi della situazione degli ungulati e le grida di allarme, Ispra si รจ dimostrata โindifferente alle sollecitazioni โฆ. ha continuato imperterrita a considerare le proposte non in linea con la propria visione ideologicaโฆ..Per queste ragioni non abbiamo remore a ribadire che Ispra รจ oggi il principale ostacolo alla soluzione del problema degli ungulati in Toscanaโ.
Quali conseguenze per il sovraffollamento degli ungulati?
I danni non riguardano solo lโagricoltura (se da solo il cinghiale rappresenta il 60% dei danni totali, quelli da ungulati in genere rappresentano ben l'88% dei danni totali liquidati) ma investono anche lโambiente e la conservazione della biodiversitร . Nel 2015 inoltre, gli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica, hanno causato ben 18 morti e 145 feriti (Fonte Coldiretti). Inoltre รจ di qualche giorno fa la notizia che la Polizia della Cittร metropolitana di Firenze ha catturato allโinterno dellโAzienda universitaria ospedaliera di Careggi, un cinghiale di un quintale ma durante il mese di ottobre, sempre nella zona verde dellโospedale, mediante lโuso di trappole, erano stati catturati altri 20 cinghiali. (Fonte La Nazione).
Recentemente il Consorzio Vini di Cortona ha scritto una lettera aperta allโAssessore regionale allโagricoltura Marco Remaschi per denunciare che oltre al problema degli ungulati, i danni si devono anche agli attacchi degli storni โNuvole di questi volatili oscurano il cielo posandosi sulle viti cibandosi dell'uva con danni addirittura superiori ai cinghiali. Infatti oltre agli acini che mangiano o asportanoโ scrive il Presidente del Consorzio Marco Giannoni โrompono la buccia delle bacche da cui parte l'infezione delle malattie crittogame che poi si diffondonoโ e poi conclude โNon รจ pensabile che un'azienda possa sostenere danni che superano il 30% ogni anno. Si deve salvaguardare la sicurezza dei cittadini, l'economia di un intero settore e di un intero territorio e di un ecosistema ormai al collasso. Servono soluzioni incisive anche se drasticheโ.
Il presidente di Confagricoltura Toscana, Francesco Miari Fulcis, protesta contro la decisione a sorpresa dei cacciatori del Mugello di astenersi dallโattivitร venatoria โ un vero e proprio sciopero della durata di un mese - e dire cosรฌ no allโabbattimento selettivo e programmato di daini e mufloni. โSe non volete cacciare, riconsegnate i tesseriniโ invita Fulcis . โร necessario che ognuno faccia la sua parte, per il ruolo che gli compete, e si adegui alle nuove circostanze sempre nel rispetto delle regole e del lavoro altruiโ.
Di parere nettamente contrario alla legge regionale il gruppo Toscana rossa โฆ di sangue che aveva lanciato un appello a cui hanno aderito Dacia Maraini, Stefano Bollani, Giorgio Panariello, Franco Battiato, Susanna Tamaro, Antonio De Marco, David Riondino, Vincenzo Pardini, Enzo Maiorca, Sandro Veronesi. La posizione puรฒ essere sintetizzata dal biologo e ambientalista Gianni Tamino, uno dei firmatari, il quale sostiene che รจ necessario imparare a convivere con gli animali selvatici e afferma che โChiunque creda di poter risolvere il problema della sovrappopolazione con la caccia, o non conosce lโecologia o รจ un cacciatoreโ.
Il resto d'Italia
Ma il problema, a quanto pare, non รจ solo toscano. In Veneto nel Parco dei Colli Euganei la massiccia presenza di cinghiali sta provocando non pochi danni. Nellโanno in corso, per affrontare quella che viene definita unโemergenza, per la cattura sono stati stanziati 180 mila euro che serviranno a realizzare un progetto complessivo che comprende la gestione della squadra faunistica, lโacquisto di chiusini da distribuire agli agricoltori interessati e lโacquisizione di un secondo furgone frigo per la gestione del post abbattimento. Per il lungo periodo si punta sulla nuova legge regionale sui Parchi che dovrebbe contenere provvedimenti in grado di prevenire la proliferazione dei cinghiali. In Liguria invece qualche tempo fa โ i primi di settembre โ anche la squadra di calcio della Sampdoria ha dovuto fare i conti con i cinghiali: dopo aver allargato un buco nella recinzione, hanno โaratoโ il campo da gioco di Bogliasco danneggiando il manto verde. .
Le proposte in campo
Il Consiglio regionale toscano, lo scorso 14 settembre, ha approvato una mozione che impegna la Giunta ad avvalersi dei pareri degli Istituti scientifici regionali โ diversi da Ispra - e un analogo appello รจ stato avanzato lo scorso 26 settembre dallโAtc di Siena con un comunicato stampa. Avito che rappresenta 5 mila imprese e un fatturato stimato circa un miliardo di euro e una quota export superiore al 70%, non solo condivide la mozione del Consiglio regionale e le posizioni dellโAtc di Siena, ma le considera un passo indispensabile per dare risposte concrete a un settore che non puรฒ piรน permettersi il lusso di โallevare ungulatiโ.
A fronte dellโemergenza la caccia e i piani di abbattimento possono essere una parte della soluzione, in grado di alleviare la pressione sullโagricoltura, ma non sono la soluzione definitiva del problema. Anche perchรฉ assegna ai cacciatori un ruolo abnorme e un potere di ricatto, poco consono alla gravitร della situazione. Come del resto non รจ una soluzione nemmeno la proposta di qualche ambientalista di favorire lโintroduzione del naturale antagonista del cinghiale cioรจ il lupo, in funzione di regolatore. Solo se ci sarร un approccio multidisciplinare ed equilibrato, il problema si potrร risolvere. Sennรฒ diventerร sempre piรน un incubo, popolato di lupi e di cinghiali.
a cura di Andrea Gabbrielli