Ancora embargo dalla Russia
Vladimir Putin ha prorogato di un anno l'embargo (scattato lo scorso 16 agosto 2014 che avrebbe dovuto concludersi ad agosto 2015) sui prodotti alimentari (in particolare carne, frutta e verdura, latte e formaggi), in risposta all’estensione delle sanzioni nei confronti della Russia. Embargo che, secondo Coldiretti, è già costato all'Italia il dimezzamento delle esportazioni agroalimentari verso la Russia: -51,1% nel primo trimestre del 2015. Non è ancora chiaro se in questa fase saranno proibiti anche altri prodotti, ma fino a questo momento il vino è rimasto fuori dalla lista nera. Tuttavia gli effetti, complice anche la crisi del rublo, si sono già sentiti anche sul settore.
I dati Istat relativi al primo trimestre parlano chiaro. L'Italia ha esportato in Russia vino per 10 milioni di euro nel periodo gennaio-marzo 2015, un valore in calo rispetto ai 18,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2014. Calano anche i volumi esportati, con un quasi dimezzamento dei quantitativi: da 80 mila ettolitri 42 mila ettolitri. La preoccupazione, anche da parte dei consumatori e degli esperti di enogastronomia russi, è alta. Ma si cerca di guardare al bicchiere mezzo pieno. “Il deprezzamento dell’euro sul dollaro Usa sta aiutando ad arginare il fenomeno”ci dice Dmitry Fedotov dell’Independent Wine Club, uno dei più noti critici enologici del paese “ma dall’Italia come dagli altri Paesi europei ci aspettiamo una collaborazione reale per risolvere il problema politico. Questo è un grande mercato, uno sbocco naturale per il made in Italy enogastronomico. Non può essere penalizzato più a lungo”.
La nuova Experience del cibo italiano
Nonostante questo, però, l'interesse nei confronti del nostro agroalimentare rimane alto. Una preferenza che conferma la partecipazione agli eventi dedicati all'enogastronomia italiana in Russia. Come Experience, in una parola esperienza globale, il nuovo format di evento del Gambero Rosso: non solo vino, ma anche distillati e liquori, ricette della tradizione e innovative firmate da uno chef, grandi oli extravergini e un viaggio nella cultura materiale italiana. Primo banco di prova, a Mosca per tre giorni (12, 13 e 14 giugno) esaltanti, sia per i moscoviti, sia per i produttori italiani presenti al debutto di Gambero Rosso Experience.
Taset of Moscow
L'occasione è stata la terza edizione della kermesse Taste of Moscow che ha richiamato 20 mila visitatori. Quello del Gambero Rosso è stato il padiglione che ha rappresentato l’Italia nel parco adiacente al Luzhniki Stadium, sulle rive della Moscova, proprio di fronte al celebre Gorkij Park. Una tensostruttura di 400 metri quadri ha ospitato laboratori del gusto, masterclass e i banchi d’assaggio dei 50 produttori di vino e di olio che si sono avvicendati nei tre giorni della rassegna. Una vera e propria full immersion nello stile di vita italiano, che da sempre affascina i consumatori russi. “Un’occasione unica per entrare nello spirito del cibo e del vino italiano. Non solo un’esperienza del gusto, ma una vera e propria esperienza culturale” ci ha detto Larisa Korobkova, caporedattore di Vinnaia Karta al termine di una delle nostre degustazioni “ho imparato moltissimo, mi sono divertita e ho assaggiato prodotti fantastici”. Il programma proposto dal Gambero Rosso è stato fitto, ed ha fatto registrare il tutto esaurito per ogni appuntamento. Per non parlare della piccola folla di curiosi che assisteva pur non avendo trovato posto alle masterclass. “La Russia ha un posto speciale per i prodotti italiani. Amiamo il vostro Paese, dove veniamo in vacanza, e quando torniamo a casa ci piace bere e mangiare italiano” racconta Elisa Denisova, dell’associazione russa sommelier “Peccato che ora le sanzioni su molti prodotti e lo scenario finanziario sfavorevole stiano frenando questa crescita. Ma siamo sicuri che tutto questo passerà presto”.
Il vino
Ma torniamo alla kermesse. Tre giorni in cui, mentre nel padiglione i produttori di vino presenti incontravano il pubblico, si sono susseguiti seminari e masterclass, da quelli dedicati ai produttori del Boutique Italian Wineriesai Tre Bichieri Special Awards, i premi speciali di Vini d’Italia 2015. Appassionati ma soprattutto giornalisti, sommelier e operatori hanno riempito la sala per percorsi affascinanti nei vigneti – e negli oliveti – italiani. “Un pubblico attento, curioso, mille domande e curiosità e tanta passione e amore per il nostro Paese”ci conferma Luigi Pocaterra, titolare di Colline San Biagio, produttore di ottimi vini ed olio extravergine in quel di Carmignano “Un mercato con una potenzialità incredibile, fatto di consumatori con un palato educato ed attento, che dobbiamo assolutamente coltivare”. Altro successo le degustazioni della selezione di aziende Top Italian Wines Roadshowcon i loro migliori vini.
La cucina di Valentino Bontempi
E non è finita. Ad animare gli incontri anche uno dei “celebrity chef” più amati dai moscoviti, Valentino Bontempi. Bresciano doc, star di programmi televisivi foodies e autore di una serie di libri di cucina di successo, dopo una lunga carriera internazionale, Valentino ha piantato le tende a Mosca dove ha due celebri indirizzi gourmet, il Bontempi, bellissima struttura sul lungofiume in Bersenevskaya Emankment e l’innovativa e frequentatissima Pinzeria poco lontano. A Taste of Moscow, lo chef italiano ha proposto i piatti del suo Pop Up Restaurant nei laboratori The Perfect Match, dove i partecipanti hanno accostato i vini delle degustazioni a pinse, paste ripiene e secondi di carne e di pesce.
Olio e liquori
Il Gambero Rosso ha poi partecipato agli incontri della serie Olivia & Oliver, un mini-corso di degustazione dell’olio extravergine italiano con le migliori etichette selezionate dalla guida Oli d’Italia. Una vera rivelazione per il pubblico moscovita che è rimasto stregato dalle fragranze mediterranee dei nostri prodotti.
Chiusura in bellezza con l'appuntamento dedicato ai liquori italiani e al bere miscelato: Mixology, Taste & Learn, l'evento in cuiabbiamo presentato ad una platea attentissima e divertita il Milano Torino (alias Americano) e il celeberrimo Negroni con la sua affascinante storia. Nemmeno loro sapevano che lo beveva anche Lenin nelle sue visite a Firenze tra 1908 e 1910, seduto ai tavoli del caffè Giubbe Rosse di Firenze...
“Una vera Experience a tutto tondo” ci conferma Aleksandr Produnov, operatore turistico e direttore del sito Panoramatours.ru “sono sicuro che ha offerto mille spunti di viaggio e di consumo ai moscoviti. Siamo pazzi per l’Italia dell’arte, del bello e del buono, del vostro mare e delle vostre montagne...”. Speriamo solo che tutta questa bellezza abbia la meglio sulle decisioni politiche che rischiano di compromettere i rapporti tra i due Paesi. All’anno prossimo, allora. Dasvidania!
a cura di Marco Sabellico
Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 25 giugno
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