ยซDisinnescare ad ogni costo nuove guerre commercialiยป. ร questa la posizione comune di Federvini e Discus (Distilled spirits council of the United States) che si sono incontrati a Roma per discutere del tema piรน caldo che, in questo momento, accomuna le due sponde dellโAtlantico: i dazi sui prodotti importati dallโuno e dallโaltro Paese.
La minaccia di dazi da parte dellโUe
Sรฌ, perchรฉ se il neo presidente statunitense Donald Trump ha piรน volte minacciato lโEuropa in tema di tariffe aggiuntive, dal canto suo anche questโultima รจ pronta a colpire lโobiettivo. Nello specifico, il whisky americano. E cโรจ giร una data: il 31 marzo 2025, quando finirร la sospensione dei dazi per le importazioni del distillato statunitense nellโUe, nellโambito del contenzioso acciaio e alluminio, e scatterebbero tariffe aggiuntive del 50%. I primi dazi del 25% sul Burbon erano scattati nel 2018 per poi essere sospesi dall'Ue nel 2021. Tra due mesi perรฒ potrebbero tornare. Mettere fine per primi alla guerra potrebbe essere una tattica per evitare le future ritorsioni di Trump (ivi compresi i nuovi dazi sbandierati dal nuovo inquilino della Casa Bianca)?
Ne รจ convinta la presidente di Federvini Micaela Pallini che allโEuropa chiede di non inasprire i toni: ยซSe lโEuropa va avanti con il 50% di dazi sul whisky americano, gli Usa magari risponderanno con la stessa moneta. E potrebbero farlo sul vinoยป.
Federvini si appella allโEuropa
Do ut des. Anziย non dare per non ricevere. ยซIn questo momento, rallentare il processo decisionale relativamente al whisky americano potrebbe evitare una guerra commerciale. Trump chiede una cosa precisa: riequilibrare la bilancia commerciale. LโEuropa, grazie anche alla posizione forte dellโItalia, potrebbe provare a trovare una quadra per evitare che a farne i conti siano i prodotti agroalimentariยป. ร ancora ben impresso nella memoria il contenzioso Airbus-Boein che, nella precedente amministrazione Trump, portรฒ a tariffe del 25% sugli spirits europei (vino italiano escluso): ยซIl nostro settore โ continua Pallini โ รจ giร stato ostaggio di diverse guerre commerciali. Gli Stati Uniti, in particolare, sono il nostro primo mercato - circa un miliardo e mezzo di euro tra vini e spirits โ quindi non possiamo permetterci nuovi contenziosiยป.
Dal 1997 al 2018, in assenza di dazi, il commercio degli spiriti tra Usa e Unione Europea รจ aumentato di quasi il 450%, arrivando a generare un valore di circa 200 miliardi di dollari.
Il ruolo diplomatico dellโItalia
Le parole di Trump sulle simpatie per Giorgia Meloni, rimettono il Governo italiano al centro delle trattative. ยซLa presenza di Discus in Italia ci dice che il nostro Paese ha una posizione di favore negli States e puรฒ intercedere in Europa per evitare lโescalation di guerre commercialiยป, รจ la versione di Pallini.
ยซApprezziamo il rapporto stretto tra il presidente Trump e la premier Meloniย - conferma il presidente e ceo di Discus Chris Swonger - e li esortiamo a lavorare insieme per trovare un terreno comune tra Stati Uniti e Ue e prevenire lโimposizione di dazi sugli spiriti distillati. Chiediamo al governo italiano da fare il possibile per trovare un terreno di dialogo.ย Le industrie degli spiriti statunitense e italiana sono profondamente interconnesse, e mantenere un commercio equo e reciproco senza dazi attraverso l'Atlantico รจ fondamentale per garantire che i nostri settori, che stanno affrontando mercati incerti e impegnativi, non subiscano ulteriori pressioni economicheยป conclude Swonger che, poi ricorda come i precedenti dazi siano costati un -20% al whisky Usa in Europa e un -40% ai distillati italiani negli States.