La vita di un tappo di sughero ha buone possibilitร di iniziare in una foresta dellโAlentejo, la bellissima regione portoghese nota per aver ispirato tanti scrittori, da Josรฉ Saramago ad Antonio Tabucchi. Infatti nei boschi del Portogallo - in appena lโ8% del territorio - si produce piรน del 50% dellโintera produzione mondiale di sughero. Le sugherete del Mediterraneo sono diffuse in unโarea di 2,2 milioni di ettari - per lo piรน localizzate in suoli poveri e dal clima siccitoso โ e rappresentano un polmone verde in grado di assorbire piรน di 14 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
Dall'albero ai tappi
Nei tre mesi che vanno da maggio a luglio, in Portogallo e Spagna in primis, ma anche nord Africa e in Sardegna, si svolge la โdecorticaโ cioรจ il primo passo per arrivare a produrre un tappo. Il sughero aderisce al tronco della quercia come una pelle antica, spessa e rugosa. Si tratta di una corteccia particolare che per essere staccata, richiede abilitร e precisione: lโaccetta, usata con perizia dagli artigiani, deve intaccare senza ferire in nessun modo la pianta. La โdecorticaโ รจ unโoperazione delicata. Si lavora in coppia, dosando i colpi e utilizzando il manico come leva per facilitare il distacco del sughero, che avvolge la quercia, da terra sino alla biforcazione dei primi rami. Il tronco, spogliato dalla corteccia di sughero, rimane nudo e bagnato di linfa che a contatto con il sole, asciuga in fretta. Anche la plancia di sughero รจ umida di linfa e viene provvisoriamente stoccata in cataste, in attesa di essere avviata dopo poco tempo nello stabilimento dove, dopo un ulteriore periodo di stagionatura (almeno 6 mesi allโaperto) in appositi piazzali drenanti, inizierร la lavorazione vera e propria. Secondo una procedura che abbiamo seguito, passo passo, presso l'azienda Amorin Internazional: 9 stabilimenti distribuiti tra Portogallo, Spagna, Tunisia, Algeria e Marocco.
Amorin: 146 anni e piรน di 4 miliardi di tappi l'anno
Nel 2015 Amorin International ha venduto 4,2 mld di tappi e un fatturato di 600 mln di euro. Attualmente la corticeira, fondata nel 19870 da Antรณnio Alves de Amorim nel 1870 e tuttโoggi gestita dai suoi discendenti, rappresenta il 23% di mercato delle chiusure nel settore vino, pari a un terzo del totale delle chiusure in sughero. In questo quadro Amorim Cork Italia, fondata nel 1999 e con sede a Conegliano Veneto, ha prodotto 48 mln di fatturato e ha occupato il 25% del totale mercato nazionale con 480 milioni di tappi consegnati nel 2015. La particolaritร dello stabilimento italiano รจ che sarร il primo del settore ad essere completamente climatizzato. Il beneficio non sarร solo per gli addetti ma essendo il sughero molto sensibile alle condizioni igrometriche, in questo modo saranno garantite condizioni di temperatura e umiditร costanti, da gennaio a dicembre. Lโazienda italiana รจ aperta alle visite delle scuole e rappresenta un modello per la lavorazione del sughero.
Il segreto del tempo
La stagionatura all'aperto della plancia di sughero, in appositi piazzali pavimentati in cemento e in pendenza, per eliminare i ristagni e facilitare la pulizia dellโarea, รจ una precauzione elaborata nel corso del tempo dai tecnici Amorim, per minimizzare la possibilitร di contaminazione da funghi e batteri che potrebbero comprometterne la qualitร come invece puรฒ succedere quando cโรจ contatto diretto con il terreno. Dopo questo periodo inizia la lavorazione vera e propria. Ma facciamo un passo indietro, al momento in cui si ottiene la materia prima. Per effettuare la prima decortica di un albero ci vogliono almeno 25 anni ma il primo sughero sarร utilizzato solo per pavimenti, rivestimenti e prodotti granulati. Per il tappo da vino vero e proprio, ci vorrร ancora molto tempo. โDovrannotrascorrerealtri9 anni prima della seconda decorticaโci spiega Carlos Santos, amministratore delegato Amorim Italia โe ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi in sughero: come minimo dovranno passare 43 anni per avere quella maturitร strutturale necessaria per destinare il tappo allโimbottigliamentoโ. Il sughero si rigenera nel corso dei 9 anni successivi e cosรฌ la quercia puรฒ subire la decortica per oltre 200 anni, cioรจ dalle 15 alle 18 volte. Un tempo lunghissimo che impegna diverse generazioni di artigiani: basti pensare che ancora oggi si stanno decorticando le querce selezionate da Antรณnio Alves de Amorim nel 1870, quando fondรฒ lโomonima โcorticeiraโ, tuttโoggi gestita dai suoi discendenti
La selezione del sughero e dei tappi
La prima operazione, terminata la stagionatura, รจ la bollitura delle plance di sughero in enormi pentoloni al fine di pulirle, disinfettarle e ammorbidirle. Dopo la pressatura la plancia prima viene selezionata in base alle caratteristiche e poi refilata. Gli scarti non vengono eliminati bensรฌ recuperati per produrre tappi ricavati incollando trucioli e segatura pressata. Dal carotaggio delle plance piรน spesse, si estraggono i tappi che a loro volta vengono selezionati da una macchina e da un lettore ottico. In base alla โletturaโ la macchina, grazie a un getto dโaria, divide i tappi per qualitร e misura.
A questo punto il controllo da meccanico diventa manuale ed รจ affidato a squadre di donne che testano tappo dopo tappo, con degli speciali rulli. In questo modo tutti i tappi formati da un unico pezzo vengono suddivisi in base alla lunghezza, alla porositร e alle eventuali lesioni. Si tratta di 5 diversi tipi di qualitร di tappi che naturalmente verranno venduti a prezzi differenti. I migliori dovranno durare decenni a contatto con il vino nel collo della bottiglia. Il rapporto tra il vino e il tappo, รจ stato sperimentato nel corso dei secoli e se le chiusure alternative (plastica, alluminio, vetro) sono consigliate per i vini di pronta beva, per il medio o lungo invecchiamento, il sughero continua a essere la chiusura migliore. Non solo per la conservazione lโevoluzione delle caratteristiche organolettiche del vino, ma anche perchรฉ รจ un prodotto assolutamente naturale rispetta la natura e i suoi processi, ed รจ interamente riciclabile.
La particolaritร del sughero sta nella miscela dei gas simili allโaria che riempiono ognuna delle sue cellule e nella percentuale di suberina contenuta nelle sue pareti. Il sughero รจ composto dal 45% di suberina, 27% lignina, 12% polissaccaridi, 6% tannini, 6% carburi. Grazie a queste componenti ha capacitร di isolamento termico e acustico, impermeabilitร rispetto a liquidi e gas, ottima resistenza al fuoco e a elevate temperature, elevata resistenza allโattrito, elasticitร e compressibilitร , buona resilienza, leggerezza e capacitร di galleggiare in acqua.
Strategie innovative e il progetto Etico
Lโultimo grido in materia di tappi da vino di sughero naturale si chiama NDtech e garantisce lโassenza di TCA (tricloroanisolo) cioรจ del sapore di tappo, al 100%. Attualmente il sistema - si tratta di una velocissima gascromatografia di ogni singolo tappo - permette di rilevare la presenza di una molecola di 0,5 nanogrammi/litro di TCA (parti per trilione) equivalenti ad una goccia d'acqua in 800 piscine olimpioniche. Il processo รจ in fase di validazione da parte della tedesca Geisenheim University e da Australian Wine Research Institute (AWRI).
Il tappo anche quando รจ stato utilizzato si puรฒ riciclare e impiegare nella produzione di pannelli isolanti per la bioedilizia, a marchio Etico, che viene ricavato dalla macinatura โ granina- dei tappi usati. Nel solo 2015 Etico ha permesso di raccogliere circa 85 milioni di pezzi, equivalenti a una cinquantina di tonnellate di sughero riutilizzabile e ha devoluto, tramite Amorim Cork Italia, circa 40 mila euro in beneficenza. Il progetto รจ stato premiato da Legambiente e della manifestazione green Giacimenti Urbani, risultando la prima realtร aziendale in Italia a chiudere totalmente una catena virtuosa con un prodotto finito creato a partire dal sughero riciclato. Il granulato, inoltre, puรฒ essere impiegato per aumentare lโefficienza energetica e lโisolamento delle coperture in bioedilizia.
a cura di Andrea Gabbrielli
foto Andrea Gabbrielli