La Contea di Dubrovnik-Neretva รจ una terra di confine, situata nella parte meridionale della Dalmazia, oggi una delle aree viticole emergenti della Croazia. Una produzione piccola, ma qualificata, che nel 2011 ha dato 6 milioni e 200mila litri di vino, che pone lโarea al quarto posto, nella classifica per volumi, del Paese. In questo territorio confinante a nord con la Bosnia-Erzegovina e a sud est con il Montenegro, si allevano i famosi vitigni locali quali plavac mali, poลกip, grk, rukatac (maraลกtina), malvasija dubrovaฤka, tutti protagonisti del primo Dubrovnik Festiwine, organizzato dalla Dunea, l'Agenzia per lo sviluppo regionale, lo scorso 24-26 aprile. Hanno partecipato alla manifestazione circa 60 aziende provenienti dalle sette zone vinicole della Contea di Dubrovnik-Neretva (Lastovo, Mljet, Peljeลกac, Konavle, Korฤula, Neretva, Komarna) insieme ad una piccola pattuglia di viticoltori da Crna Gora nel Montenegro. Finora, a parte rare eccezioni, la gran parte dei vini ha avuto una diffusione regionale โ Dubrovnik รจ una zona ad alta intensitร turistica โmentre una piccola percentuale viene esportata in altri Paesi, dallโUcraina alla Russia, ma anche negli Usa, Germania e UK. "La scelta obbligata dei produttori croatiโ sostiene Melanie Milicรรรย manager di Dunea, lโente per lo sviluppo โnon potendo contare su grandi quantitร , รจ stata di creare dei vini boutique che nel corso del tempo hanno elevato la qualitร secondo gli standard internazionali. I nostri vini a denominazione geografica protetta si sono distinti anche sui mercati piรน esigenti". Alcuni di questi vini - da sempre simbolo dellโidentitร culturale locale -come nel caso del rosso Dingaฤ (1961) e del bianco Poลกip (1967) dellโisola di Korฤula e di Postup, godono di tutele di livello nazionale e internazionale. Secondo lโUfficio statistico croato in base al Registro delle uve, vini e frutta i produttori viticoli registrati sarebbero 16.500 mentre la superficie complessiva dei vigneti ammonterebbe a 32.000 ettari (Fonte: CBS, 2008). I vitigni principali coltivati sono graลกevina, malvazija istarska e plavac che rappresenterebbero il 48% del totale coltivato. La parte restante 51,9% รจ rappresentata da 37 varietร la cui quota singola รจ inferiore al 3,5%. Sino a qualche anno fa il valore del vino importato (2004) superava il valore del vino esportato.
Il Plavac mali รจ il piรน importante vitigno autoctono croato. I migliori arrivano da Peljeลกac dove la terra รจ rocciosa e il clima arido. Resiste bene alle malattie e ha una buccia spessa e resistente; produce molti zuccheri mentre lโaciditร รจ moderata. I vini hanno profumi di frutta matura e di spezie; in bocca sono caldi, di grande struttura tannica e di piacevole morbidezza. Consumo ottimale ai 5 anni dalla vendemmia ma puรฒ invecchiare una decina di anni (da assaggiare Polijopromet). La migliore espressione รจ il Dingaฤ, che nasce da suoli carsici e da vigneti in forte pendenza su cui lโinsolazione รจ molto forte: รจ scuro, denso, forte, piacevole (da assaggiare Ivo Cibili). Lo Zinfandel รจ geneticamente uno dei genitori del Plavac. Grazie allโanalisi del Dna ora sappiamo che ha lo stesso profilo Crljenak Kaลกtelanski, un antico vitigno croato. Le caratteristiche sono molto simili a quelle del nostro Primitivo, sia al naso sia in bocca (da assaggiare Marinovi). Poลกip รจ un vitigno a bacca bianca, coltivato principalmente nellโisola di Korcula. Dal 1967 รจ il primo vino bianco croato ad origine geografica protetta. ร un vino molto piacevole con profumi floreali e fruttati di albicocca. In bocca รจ secco, di buona struttura e aromatico (da assaggaire Korta Katarina). Degno di nota รจ un vitigno dal nome impronunciabile Grk, ma dal suono โgrecoโ assai piรน familiare. ร un vino pieno, con buona aciditร ed estratti elevati. Ha colore paglierino e profumi aromatici leggermente speziati e dal sapore fortemente sapido. Eccezionale con le ostriche di Ston (da assaggiare Branimir Cebalo).
Attualmente molte delle aziende si sono dotate di cantine e di moderne attrezzature in grado di competere ai livelli piรน alti anche grazie anche un favorevole rapporto tra prezzo e qualitร . Qui, come del resto altrove, si avverte che le bellezze naturali โ la costa, i golfi, il mare, le isole โ insieme al ricco patrimonio culturale e architettonico non sia piรน sufficiente, ma si debba accompagnare a unโofferta sempre maggiore di prodotti alimentari locali. โAumentare la percentuale di generi alimentari locali nella nostra offerta gastronomica, non sarร semplice e veloce, in quanto le produzioni sono in grave crisi e ci vorrร del tempo prima arrivare ad unโofferta ottimale. I vini perรฒ sono giร in grado di competereโ sostengono gli esperti di Dunea. Dโaltra parte il flusso turistico di Dubrovnik e della Contea di Dubrovnik-Neretva รจ una grande opportunitร , ma รจ anche una sfida per tutti produttori locali, viticoltori compresi, che patiscono lโeccessiva frammentazione. L'area vitata รจ di poco piรน di 2.100 ettari con una dimensione media del vigneto di 1.456 mq. Nel periodo tra 1999 โ 2009, nella Contea sono stati piantati 250 vigneti nuovi.La maggiore superficie vitata si trova nella penisola di Peljeลกac (63,5 ettari) dove nascono opulenti Dingac e strutturati Plavac mali ma anche delicati e profumati Posip. โSapendo che Dubrovnik dipende in gran parte dal turismoโรรรย continuano gli espertiรรรย โed essendo meta ambita e marchio internazionale, i produttori sono sempre piรน consapevoli della importanza del turismo del vino per il loro sviluppoโ. La Croazia, pur avendo unโantica tradizione, รจ scarsamente riconosciuta come paese produttore di vino. Il Dubrovnik Festiwine e tutte le attivitร collegate sono un primo passo per riconquistare il posto che gli spetta nel sempre piรน grande mondo del vino.
a cura di Andrea Gabbrielli
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanaleรรรย Tre Bicchieri delรรรย 30 aprile.
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