Gli Usa diventano il mercato più importante al mondo per consumo di vino. Con 29,1 milioni di ettolitri consumati nel 2013 (+0,5%), superano per la prima volta la Francia, che ha perso 2,1 mln hl (-6,9%) a 28,1 mln hl. Terzo posto per l'Italia con 21,7 milioni (-3,7%) tallonata dalla Germania con 20,3 milioni consumati, in aumento dell'1,5%; battuta d'arresto per la Cina che, con 16,8 milioni (-3,8%), sembra aver perso lo slancio dei primi anni 2000. I dati diffusi dall'Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), a Parigi, segnalano un calo generalizzato dei consumi mondiali che si sono ridotti complessivamente di 2,5 milioni di ettolitri sul 2012 (-1%) a 238,7 mln hl, riportando il livello generale poco sopra quello di dieci anni fa. I primi cinque Paesi consumano assieme il 50% del vino di tutto il mondo. E se l'Europa, e con essa l'Italia, continua il suo trend decrescente (da 122 a 119 mln hl), aumenta il consumo di vino nei principali Paesi dell'America latina (Argentina, Cile e Brasile) in una percentuale compresa tra 1 e 3%. "La ripresa auspicata che segna la fine della crisi sta tardando a evidenziarsi, tuttavia proprio questo calo di consumi e l'aumento della produzione ha consentito di riportare in equilibrio generale sul mercato internazionale", ha detto il direttore generale di Oiv, Jean-Marie Aurand.
Sul fronte esportazioni, l'Italia si conferma nel 2013 leader mondiale in volumi e seconda dopo la Francia in valore (5 mld rispetto a 7,8 mld). A causa, in parte, della scarsa produzione del 2012, secondo Oiv le esportazioni mondiali sono scese del 2,2% in quantità a fronte di un valore in aumento del 1,5% a 25,7 miliardi di euro. La maggiore riduzione degli scambi di vino in volumi è attribuibile ai vini in bottiglia: 2 milioni di ettolitri su un totale di 2,2 mln hl. In controtendenza gli spumanti che hanno beneficiato di un prezzo inferiore del 2,4% sul 2012 guadagnando il 3,4% in volumi e l'1% in valore. Tra i Paesi, si segnala la forte crescita dell'export del Sudafrica (+9% in valore e +17% in volumi).
Per quanto riguarda le importazioni, gli Stati Uniti nel 2013 detengono, oltre a quello di maggior consumatore, anche il primato di maggiore importatore in valore (3,9 miliardi di euro), seguiti dal Regno Unito (3,7 mld) e dalla Germania (2,5 mld) che è il principale importatore in volumi, seguito da Regno Unito e Usa. Forte calo dell'import francese (-11%). In valore, l'Africa cresce più di tutti (6,7% a 101 milioni di euro) malgrado rappresenti solo lo 0,4% del totale.
Prime previsioni, infine, sulla vendemmia 2014 dei principali Paesi dell'emisfero sud del mondo. L'Oiv stima una forchetta compresa tra 49 e 53 milioni di ettolitri, in calo del 10% sul 2013. A scendere sono Argentina (-20% soprattutto per fattori climatici), Australia e Cile (tra 10% e 20% in meno) ma dopo una raccolta record nel 2013. Stabili Sudafrica, Brasile e Uruguay; in aumento del 15% la raccolta in Nuova Zelanda che dovrebbe segnare un nuovo record e raggiungere i 4 milioni di quintali di uve.
a cura di Gianluca Atzeni