A partire dal 2018, un gruppo di produttori del Collio (che oggi sono diventati una decina) ha scelto di distinguersi dagli altri investendo sulla valorizzazione delle uve del territorio: friulano, ribolla gialla e malvasia. ร nato cosรฌ il Collio bianco da uve autoctone, con tanto di etichetta condivisa, e ben due rappresentanti di questa new waveย - Muzic e Cantina Produttori di Cormรฒns - hanno conquistato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.
Di questa novitร che apre un serrato dibattito allโinterno del consorzio abbiamo parlato con Robert Princic, storico produttore nel Collio, che dal 1997 guida lโazienda di famiglia Gradisโciutta, dopo gli studi di enologia a Conegliano. Consigliere nel consorzio da quando aveva 20 anni, per un certo periodo ne รจ stato anche il presidente dopo alcuni celebri predecessori (Attems, Felluga, Venica), ma non ha incarichi nellโattuale organigramma.
Parliamo del Collio, un territorio unicoโฆ
Il consorzio del Collio รจ stato il terzo nato in Italia. ร la prima denominazione del Friuli, approvata nel 1968. Abbiamo subรฌto il confine: la nostra รจ una zona militare e cโera lโesercito che decideva se potevi fare i terrazzamenti.ย Della denominazione fanno parte solo le zone collinari. Da qui deriva la conseguenza di utilizzare il concetto di โponcaโ (un impasto di marna e arenaria stratificatesi nel corso di milioni di anni, ndr) e lโimportanza della collina. La collina e la ponca sono i due elementi esclusivi che caratterizzano la denominazione. Il prestigio del Collio รจ dimostrato anche dal fatto che spesso i piรน bravi e capaci produttori Friulani vengono riferiti al Collio anche se operano in altre aree, ma la dimensione della nostra denominazione รจ molto piccola. In tutto 1400 ettari. Basti pensare che a Montalcino ne vantano 1800.
Entriamo nel merito. Quelli che usano lโetichetta Collio da uve autoctone sostengono che i vitigni autoctoni dellโarea sono tre: ribolla gialla, friulano e malvasia istriana.
In passato la ribolla era tutto il bianco che avevi in vigna. Non cโera la stessa preparazione ampelografica di oggi. Nel vino bianco che si faceva cโera sicuramente la ribolla, ma anche la glera e il pagadebiti. Una vite produceva quantitร importanti. La storia รจ fondamentale. Basti pensare che Aquileia era la quarta cittร romana per estensione, ma oggi รจ rimasta solo una piccola parte delle vestigia romane perchรฉ nel corso delle invasioni la cittร รจ stata distrutta. Della varietร friulano si parla dal 1600, ma le origini non sono chiare. E anche sulla Malvasia ci sarebbe da riflettere: รจ istriana.
I โribelliโ dicono: nel Collio bianco non dovremmo usare i vitigni internazionali. Tra questi ci sono, per esempio, il sauvignon e il pinot grigioโฆ
Nel 1890 al quarto congresso austroungarico di enologia si raccomandava, con riguardo al Collio, la coltivazione del sauvignon in collina perchรฉ dava vini strutturati e complessi, mentre in pianura venivano fuori vini piรน aromatici. Anche il pinot grigio รจ coltivato qui da anni e molte selezioni sono state realizzate proprio nel Collio. Sono informazioni che devono far riflettere. Da quando consideri โautoctonoโ un vitigno?
Ma come fa un consumatore normale a capire con quali vitigni dovrebbe essere fatto il Collio bianco?
Non รจ tanto una questione di vitigni. Basti pensare che nel Collio il 28% dei vigneti รจ dedicato al pinot grigio, il 18% al sauvignon e il 10% allo chardonnay. Abbiamo, insomma, un patrimonio viticolo estremamente variegato. Proprio il Collio bianco nasce allโinizio per dare un nome ai vigneti misti. Cโera di tutto dentro: ribolla, glera e pagadebiti. Questo spiega perchรฉ quando i produttori hanno fatto il Collio bianco hanno scelto vitigni diversi. Il Col Disรดre Russiz superiore di Marco Felluga รจ prodotto con pinot bianco, friulano, sauvignon e ribolla gialla. Il Klin di Primosic รจ prodotto con chardonnay,ย friulano,ย ribolla gialla,ย sauvignon. Il Broy di Eugenio Collavini รจ prodotto con friulano, chardonnay e sauvignon. Il mio Bratinis รจ prodotto con pinot grigio, chardonnay, sauvignon e riesling renano. Si tratta di interpretazioni aziendali. Il produttore ha cercato di valorizzare quello che aveva nel suo vigneto. Del resto i vigneti sono piantati non per durare 10-20 anni ma per durare 50-60 anni. E il produttore fa i vini con i vigneti che ha a disposizione.
Ma come si fa allora a dare una identitร al Collio bianco?
Lโidea di ampliare il Collio bianco realizzandolo con i vari uvaggi nasce nel 1998-99. Ora dobbiamo cercare di portare il Collio nella parte piรน alta della piramide del vino. Il nostro territorio รจ collinare: con il consorzio abbiamo definito lโarea collinare e le rese. La soluzione migliore sarebbe quella di elevare tutta la denominazione a Docg, perchรฉ tutti i produttori hanno dimostrato negli anni che il territorio Collio merita di essere in cima alla piramide del sistema vino italiano.
Qual รจ allora lโelemento unificante dei Collio bianco?
Sono tutti accomunati dalla terra: la ponca. ร il nostro denominatore comune. Certo, se oggi guardi allโaspetto commerciale รจ piรน facile vendere i monovitigni. Il consumatore di base non sempre ha le competenze e vuole bere ribolla o traminer.
Insomma, il Collio prevale sui vitigniโฆ
Fin dalla nascita, il disciplinare parla chiaro: le specificazioni di vitigno in aggiunta alla denominazione di origine "Collio Goriziano" o "Collio" debbono figurare immediatamente al di sotto della dicitura "denominazione di origine controllata" e in caratteri le cui dimensioni non superino i due terzi di quelli usati per indicare la denominazione di origine stessa. Insomma, Collio va scritto piรน grande di chardonnay o di friulano. Ricordo quando i miei comprarono dei vigneti del Conte Attems. Lui ci disse: ยซquando impareremo a scrivere Collio piรน grande saremo sulla strada giustaยป. Bisogna elevare il concetto della denominazione. Il vitigno รจ indifferente. Prendiamo lo Chรขteauneuf-du-Pape: nessuno sa come รจ fatto. Lรฌ dentro ci sono 13 vitigni (precisamente: Grenache, Syrah, Mourvรจdre, Cinsault, Bourboulenc, Roussanne, Counoise, Clairette, Vaccarรจse, Muscardin, Picpoul, Terret Noir e Picardan, ndr). Tu bevi quel territorio. Anche il Collio prevale sui vitigni. Solo cosรฌ diamo visibilitร alla denominazione.
Non cโรจ il rischio di un eccesso di variabilitร tra un Collio bianco e lโaltro?
Nelle degustazioni tecniche che abbiamo condotto con il consorzio capita che i vini piรน giovani possano manifestare una certa variabilitร , ma i vini piรน evoluti raggiungono un livello di omogeneitร che rappresenta bene lโidentitร del territorio.
Come si risponde allora allโesigenza posta dalle aziende che hanno scelto di segnalare le uve autoctone in etichetta?
Capisco sicuramente lโesigenza di creare un punto di riferimento. Lโidea potrebbe essere quella di fare un uvaggio con le varietร โtradizionaliโ (non usiamo lโespressione โautoctoneโ) tramite la Gran Selezione, menzione giร regolamentata. Si potrebbero utilizzare friulano, ribolla e malvasia ma con un invecchiamento piรน lungo esaltando la longevitร , come caratteristico del Collio.
Quando lโidea della Gran Selezione รจ stata lanciata qualche anno fa non รจ passataโฆ
Forse i produttori erano un poโ spaventati dallโidea di passare a Docg. Allo stesso tempo, bisogna capire che i produttori sono tanti: dal punto di vista del consorzio รจ difficile fare una sintesi tra tutti, con tanti grandi produttori che fanno prodotti unici e di successo. Il Sauvignon Ronco delle Mele di Venica รจ un Collio. Lo Chardonnay di Primosic รจ un Collio. Perchรฉ non dovrebbero avere la dignitร della denominazione? Mettiamoci nei panni del consorzio. Come fai a dire: โtu sรฌ, tu noโ? Antinori sul Bargino ha scritto: Antinori, in Chianti classico. ร un segno di appartenenza al territorio che puรฒ servirci da lezione.
Alla fine, come si risolve questo dibattito?
Il nostro contesto รจ particolare. Un territorio molto piccolo ma frammentato in piรน comuni. Bisogna dare valore al singolo comune e ai vigneti. Serve un salto di comunicazione rispettoso di un sistema che cambia. I vigneti restano lรฌ per anni. Ciascuno รจ libero di muoversi in autonomia, ma alla base di tutto serve il rispetto. La logica รจ quella di costruire un percorso insieme e condividere le scelte.