“Lo Champagne deve difendere sé stesso”. Sono le parole, rilasciate alla rivista inglese Decanter da Julie Campos, direttore delle vendite di Nicolas Feuillatte, la più antica unione dei produttori di champagne (82 cantine cooperative,che rappresentano più di 5 mila vigneti nel comune di Chouilly). Ma difendersi da chi? Ovviamente dal Prosecco e dalle altre bollicine dei principali mercati produttori. Sembrerebbe, quindi, che i cugini d'Oltralpe comincino ad avvertire la minaccia degli spumanti italiani che, secondo i dati Istat, complessivamente nel 2012 avrebbero superato l'export degli Champagne, segnando un +44% in Gran Bretagna, un +66% in Spagna e soprattutto un +33% proprio in Francia.
“L'errore più grande degli champenois?” continua Campos “non riuscire a riconoscere la minaccia, pensando che Champagne e spumanti abbiano target differenti: stare seduti sugli allori non permette di difendersi, quello che invece dovrebbero fare. Così si rischia si perdere soprattutto la generazione dei più giovani. Basti guardare a quello che è successo con i grandi rossi francesi qualche anno fa”. Quando cioè, per lo stesso peccato di vanità, le blasonate etichette francesi si videro togliere quote di mercato dal Nuovo Mondo, Australia e California. “O sei dentro o sei fuori” continua la sales chief “se vogliamo lavorare con i rivenditori multipli - e lo vogliamo perché è lì che va la maggior parte dei nuovi consumatori - bisogna capire i loro prezzi e l'ambiente competitivo. Non possiamo puntare solo su questo, ma anche le promozioni fanno parte del gioco”. Molti supermercati francesi, infatti, per questo Natale stanno già utilizzando carte fedeltà con cui offrono Champagne a meno di dieci euro a bottiglia, così come stanno facendo anche molti rivenditori inglesi dove la campagna natalizia è iniziata da oltre un mese. I dati parlando di 9,8 milioni di bottiglie vendute l'anno scorso e le aspettative per il 2013 sono di tenere questa performance. Dal canto suo il Prosecco, anzi i prosecchi italiani, stanno rispondendo con campagne mirate all'estero: in questa settimana il Consorzio della Doc è in missione speciale a NeyYork, invece il Superioreè ospite allo Sparkling Wine Symposium di Londra ed è il vino d’onore all’Icon Award testata di riferimento nell’ambito del design, a dimostrazione di come le bollicine italiane siano divenute un simbolo dello stile italiano. Chi tra Champagne e Prosecco vincerà la battaglia di Natale? Si annuncia uno scontro all'ultimo brindisi.
a cura di Loredana Sottile