Gli abitanti della Champagne riportano un dettaglio prezioso della gloriosa annata 2008. Raccontano che in quei mesi irripetibili anche l’acqua piovana fosse buonissima: “Unique et magnifique!”. Anche da questa parte delle Alpi il millesimo non fu esattamente sottotono per il Metodo Classico, versioni monumentali di Giulio Ferrari ’08 e Franciacorta Riserva ’08 de Il Mosnel sono lì a certificarlo tutt’oggi. Abbiamo raccolto una serie di assaggi di Champagne 2008 da brivido, l'annata ci ha regalato una montagna di freschezza ed emozioni profonde. Le degustazioni sono state realizzate a bottiglie scoperte, in periodi temporali diversi.
I migliori Champagne del 2008, l'annata perfetta
Champagne Brut Vintage 2008 Krug
Valutazione: 100/100
La dinamica è quella dell’innamoramento. Siamo felici e non capiamo perché; siamo completamente in balia degli eventi; vediamo solo una maledetta attrazione magnetica. Il bicchiere ci schiaffeggia con quel tocco maturo così riconoscibile: brioche, tostato, spezie, caffè, agrumi. Anche iodio. La bocca è clamorosa, il piacere totale e devastante. Offre un mondo immersivo, salato e freschissimo, dal sapore infinito. Da perderci testa e portafoglio.
Champagne Extra Brut Vieille Vigne du Levant 2008 Larmandier-Bernier
Valutazione: 99.5/100
Cramant, Cramant. La parcella di Chardonnay guarda a Oriente, la vigna è vecchia, la sboccatura manuale. Nei profumi c’è qualcosa di mistico, sono ampi e verticali allo stesso tempo, tè verde, zenzero e cumino. Al palato è una scheggia di sale e frutti bianchi, purissimo nell’affondo mentolato, succoso e dalla freschezza semplicemente rigenerante. Wow. Le cuvée successive hanno scontato tutta questa poesia condensata.
Champagne Brut Fleur de Passion 2008 Diebolt-Vallois
Valutazione: 99/100
L’altra faccia di Cramant, sempre vigna vecchia ma dallo sguardo più glaciale e puro, il vestito è da serata importante. La presa sui lieviti è da manuale, i profumi di pane tostato e fiori bianchi talmente belli da non sembrare veri. La bocca è affilatissima, ha struttura e cambia passo, dribbling sapido da fuoriclasse. La scossa al palato crea un senso di vertigine. Ti riprendi solo sul finale, con un tocco di agrume per rimettere i piedi sul pianeta Terra.
Champagne Extra Brut Les Hauts Meunier 2008 Emmanuel Brochet
Valutazione: 99/100
Ben 916 bottiglie prodotte. I fortunati che hanno avuto il piacere d’incontrarlo dichiarano di aver incontrato il miglior Meunier in purezza mai prodotto. La vigna è del 1962 sul Mont Benoit (Montagna di Reims), la malolattica bloccata. Ci ha colpito la quantità di sapore e sapidità in una trama tutt’altro che pesante e densa, elegante la veste di bergamotto perfettamente fusa con spezie e tostature. Una marea di contrappunti e dettagli nel segno di una bevibilità che entusiasma.
Champagne N.P.U. 2008 Bruno Paillard
Valutazione: 98.5/100
In passato abbiamo fatto fatica a sintonizzarci su questa cuvée, spesso densa e materica all’uscita. Il 2004, dopo qualche anno in bottiglia, ci ha messo in crisi, questo 2008 ci ha illuminato. L’aspetto tostato è finissimo e avvolgente, di nocciola, burro di montagna, fieno, zenzero. La bocca è piena, completa, dinamica, di grandissima articolazione e profondità. La parte tattile è un incanto. L’abbiamento con una pepata di cozze del Lago di Paola è illegale.
Champagne Cristal 2008 Louis Roederer
Valutazione: 97.5/100
Bianco, puro, preciso. La sensazione di armonia ed equilibrio è impeccabile, le note di gesso e limone sono fini e ariose. La bocca scava in profondità con un movimento elettrizzante, l’acidità è perfettamente integrata, il perlage cesellato, il finale lunghissimo e raffinato. Una bellezza nitida e museale, difficile da afferrare del tutto ora. Un paio di anni di bottiglia e sarà anche coinvolgente.
Champagne Les Chétillons 2008 Pierre Péters
Valutazione: 96.5/100
Mesnil non si concede mai del tutto in apertura, il primo passo lo devi fare tu. L’inizio è contratto e un po' muto, poi si concede in un tratto nitido di fiori bianchi e agrumi, con una nota più evoluta a dare completezza. La bocca è cremosa, minerale e raffinata. Ha un senso della proporzione raro.
Champagne Brut Nature Les Chenes 2008 Georges Laval
Valutazione: 96/100
Compatto, austero, energico. Da ricercare nel bicchiere, anche facendolo scaldare di qualche grado. Ed eccolo uscire dalla tana nei suoi sbuffi di lime, anice, gesso. La bocca è decisa, impattante, con un bellissimo grip, con una veste speziata ad arricchire il sorso, maturo e ritmico. Con lo spaghetto ai ricci l’abbinamento è rimasto su carta, troppa tensione.
Champagne Brut Nature Extrait 2008 Vouette et Sorbée
Valutazione: 96/100
Una sola annata, una sola botte. Non passa inosservata la cuvée di Bertrand Gautherot. Sembra mettere insieme due fasi, la bocca è decisamente matura, con un tocco ossidativo, profumi di mela dimenticata nel cestino della frutta, caffè e liquirizia. La bocca rovescia tutto, tesissima, mossa da un'energia formidabile. La beva procede a strappi, che caratterino! La seconda bottiglia assaggiata, ahinoi, era veramente stanca.
Champagne Coeur de Terroir 2008 Pascal Doquet
Valutazione: 95/100
Chiudiamo a Vertus. Pascal Doquet firma uno Champagne complesso (fiori bianchi, agrumi e brioche) e raffinato dove tensione e ricchezza si bilanciano perfettamente. La chiusura è leggera, netta e danzante. L’accento sapido accompagna gentilmente dall’inizio alla fine.