Sono quattro le società italiane che superano i 400 milioni di euro di ricavi nel 2023. Lo si legge ne Il settore vinicolo in Italia, report dell'Area studi di Mediobanca, pubblicato l'11 giugno, che conferma ancora una volta la leadership di Cantine Riunite e della controllata Giv-Gruppo italiano vini, con un giro d'affari annuo di 671 milioni di euro (-3,4 per cento sul 2022). Al secondo posto, si conferma il polo costituito da Argea (449,5 milioni di euro, -1,2 per cento), seguita dalla quotata Italian wine brands con 429,1 milioni (-0,3% sul 2022). Quarto posto, e fatturato 2023 sempre oltre i 400 milioni di euro, anche per la cooperativa romagnola Caviro (423,1 milioni) in aumento dell’1,4 per cento sul 2022.
In classifica il Gruppo Collis sale al decimo posto
Sette società hanno registrato nel 2023, secondo i dati del rapporto di Mediobanca, ricavi dalle vendite di vino compresi tra i 200 e 300 milioni di euro. Proseguendo nella top ten del 2023, infatti, si trovano la cooperativa trentina Cavit (fatturato 2023 di 267,1 milioni di euro, +0,9% sul 2022), Santa Margherita Gruppo Vinicolo (255,4 milioni di euro, -2%), la toscana Antinori (250,3 milioni di euro, +1,9%), la veneta La Marca, cooperativa specializzata nella produzione di spumanti (225,8 milioni di euro, -4%), la piemontese Fratelli Martini (219,6 milioni, +1,1%), la trentina Mezzacorona (217,7 milioni, +2%) e il Gruppo Collis che, grazie all'ampliamento del proprio perimetro, tramite una incorporazione delle società controllanti, ha raggiunto 209,4 milioni di euro (+64,8% sul 2022) superando la Zonin1821, che era dal decimo posto nel precedente rapporto (con 200 mln di euro, rispetto ai 193,5 mln del 2023).
La classifica per redditività: Frescobaldi ancora primo
Osservando la redditività (espressa dal rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2023 vede in testa la toscana Frescobaldi (29%), che conferma la posizione dello scorso anno, seguita dalla veneta Santa Margherita Gruppo Vinicolo (18,5%). Al terzo gradino del podio c'è Antinori, con un utile sul fatturato del 17 per cento, in aumento di 2,6 punti percentuali rispetto al bilancio 2022. La vocazione all'export del campione preso in esame da Mediobanca è molto alta. Ci sono alcune aziende con una quota di export in alcuni casi quasi totalitaria, come è il caso di Fantini Group (96,4%), Ruffino (91,1%) o di Argea (89,9 per cento).
Il rapporto dell'Area studi di Mediobanca ha preso in esame 253 società italiane di capitali che nel 2022 hanno fatturato più di 20 milioni di euro. Il tasso di rappresentatività equivale all’88,4% del fatturato nazionale del settore.