Il mondo del vino? Sempre più digital. Arrivata alla decima edizione, la ricerca condotta da Omnicom PR Group Italia illustra l’aumento di interesse e la presenza online delle prime 25 aziende italiane per fatturato. Un quadro che non rivela grandi scossoni rispetto alla classifica dello scorso anno e che vede Mezzacorona in testa alla classifica (come nel 2022), seguita da Compagnia de’ Frescobaldi che conquista il secondo posto, superando Ruffino (terza posizione). Quarto posto per Tenute Piccini che sale dal 13esimo posto dello scorso anno e Villa Sandi (che va su di due posizioni).
Classifica a parte, quel che viene fuori dall’analisi è l’incremento di milioni di followers sui principali social network e una crescita degli e-commerce proprietari, a cui si aggiunge una cura sempre maggiore della “user experience” sui siti aziendali insieme a una maggior cura dei contenuti pubblicati.
I social network più utilizzati
“In 10 anni il comparto italiano del vino ha abbracciato il digitale in modo sempre più efficace” afferma Massimo Moriconi general manager e amministratore delegato di Omnicom PR Group Italia. “I canali social sono stati ‘testati’ nel tempo per poi essere selezionati in modo netto in base ai pubblici specifici delle aziende del comparto. L’e-commerce è stato esternalizzato in una prima fase per poi diventare proprietario, permettendo così una maggiore vicinanza ai clienti durante tutte le fasi di acquisto oltre a favorire esperienze di marca a vario titolo”.
Sebbene Instagram rimanga il canale più utilizzato, Linkedin sta crescendo notevolmente. In riferimento allo scorso anno, si è registrato un incremento di aggregato di follower del 28% per il primo, mentre la piattaforma dedicata ai professionisti ha visto un aumento del 260%. Su 25 aziende, solo cinque non hanno creato un profilo ufficiale. Meno bene per Facebook, che vede un calo dell’8% dei followers. Poco presidiati X (Twitter) e Tik Tok in cui rispettivamente sono presenti solo 9 e 5 aziende. Tuttavia, va sottolineato che dal 2014 è stato riscontrato un aumento di tre milioni di followers sulle diverse piattaforme: 2,3 milioni su Facebook, 960.000 su Instagram e 100.000 su X.
L'evoluzione nella comunicazione aziendale
Negli anni è cambiato anche l'approccio delle cantine riguardo alla comunicazione su questi canali: da contenuti mirati alla vendita del prodotto, pubblicati con una frequenza di aggiornamento non programmata, si è passati a una frequenza più organizzata e frequente e dei contenuti che non riguardano solo il prodotto finale, ma toccano diverse tematiche che circondano il vino, tra cui territorio, sostenibilità e persone. Tra questi, gli approfondimenti sull’abbinamento cibo-vino e i vitigni autoctoni rappresentano degli argomenti che hanno uno spazio dedicato all’interno dei siti aziendali.
Oltre l’italiano, le lingue più presenti e utilizzate relativamente all’export dei prodotti, troviamo l’inglese primeggiare (24 cantine su 25, contro le 25 su 25 nel 2022), seguito dal tedesco (10 su 25, contro le 9 su 25 nel 2022) e infine il cinese (4 su 25, come già nel 2022).
“Le aziende che hanno investito bene nel digitale sono riuscite a gestire meglio il periodo pandemico e a lavorare prima di altre su progetti ‘vino 4.0’ e di tracciabilità su blockchain. Per il futuro prevediamo ulteriori investimenti in tecnologia e agricoltura di precisione, anche al fine di mitigare per quanto possibile gli effetti del cambiamento climatico. Ancora una volta il settore potrà essere fonte di best practice a livello nazionale e internazionale”, conclude Moriconi.
L'articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 14 dicembre 2023
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