Il progetto Toscana. Wine Architecture della Federazione alle Strade del Vino, dellโOlio e dei Sapori di Toscana, finanziato dalla Regione ha riunito 25 cantine toscane (selezionate da Ci.Vin, Cittร del vino) realizzate dai grandi nomi dellโarchitettura contemporanea.
Sono cantine aperte per visite, degustazioni su prenotazione e acquisto di vini. Ma soprattutto sono cantine di grande valore architettonico, griffate, dotate di tecnologie innovative, rivolte al rispetto del territorio e al risparmio energetico, e sono anche suggestive location di eventi, mostre e concerti, come ilFestival Melodia del vino in programma ogni anno tra la fine del mese di giugno e quello di luglio. Tenute destinate ad essere meta non solo di enoturisti italiani e stranieri ma anche di amanti dellโarte, della musica, dell'archeologia e della natura. Quando si entra in questi luoghi, con un valore artistico aggiunto a quello tecnologico, si รจ coinvolti nell'esperienza del vino a 360 gradi: si entra in contatto con la sua cultura, i suoi procedimenti, colori, profumi e rappresentazione artistica. Abbiamo visitato alcuni esempi di questa nuova concezione delle cantine e intervistato i loro proprietari, per capire meglio le motivazioni che hanno portato a investire su una simile scelta che รจ, sรฌ, espressione di contaminazioni culturali, ma anche un'importante operazione di marketing.
DONNA OLIMPIA 1898
Nella Maremma livornese, a ridosso delle colline di Bolgheri, uno dei territori piรน rinomati della viticoltura italiana, si trova la tenuta Donna Olimpia 1898,che deve il nome ad Olimpia Alliata, moglie del conte Gherardo della Gherardesca, che dedicรฒ alla moglie la tenuta nel 1898 in occasione del 25ยฐ anniversario del loro matrimonio. L'azienda รจ di proprietร di Guido Folonari, uno dei tre viticoltori italiani che possono vantare le tre B (Barolo, Brunello e Bolgheri). Il maestoso viale di ingresso, di circa 1 km, รจ costeggiato da pini secolari. La realizzazione della struttura centrale e di una cantina all'avanguardia (ultimata nel 2013) di 5.000 mq รจ stata affidata all'architetto italo-tedesco Carlo Graf von Rex. Una contro-parete curva evidenzia con eleganza l'accesso alla cantina tramite una scala. La barricaia risponde ai requisiti di umiditร costante, funzionalitร ed eleganza per l'accoglienza dei visitatori. Le lastre in Aquapanel, grazie alla loro elasticitร , hanno permesso la realizzazione di un soffitto a volte che cela l'impianto dell'illuminazione, quasi esclusivamente a LED, concepito in un'ottica di risparmio energetico. Nella tenuta c'รจ anche elegante resort, che offre soggiorni esclusivi in appartamenti di 250 mq inseriti in un parco di due ettari con piscina.
PETRA
In val di Cornia, in Maremma (Suvereto), Petra,proprietร del gruppo Terra Moretti, opera di Mario Botta, colpisce per la sua monumentalitร . Nasce da un'idea e uno schizzo dell'imprenditore Vittorio Moretti e si pone come mediazione tra tecnologia e tradizione, rispetto del territorio e innovazione. Si presenta come un cilindro sezionato addossato alla collina con due corpi edilizi porticati, al centro una scalinata fende l'altura come un tempio precolombiano. Dall'alto la vista spazia fino al mare. All'interno, i gradoni della scalinata filtrano la luce nei sottostanti ambienti di lavoro (8.000 mq) per la vinificazione, che avviene con il sistema tradizionale a gravitร per evitare il piรน possibile il contatto tra l'uva e i sistemi meccanici. Dalla barricaia, sviluppata per moduli dove le barriqueriposano su un letto di ghiaia, parte una lunga galleria che attraversa la collina per arrestarsi davanti a una parete di roccia, quasi il limite invalicabile che la natura pone all'uomo. Le vaste sale, tra cui anche la barricaia, ospitano eventi e mostre, come per esempio Razza Umana di Oliviero Toscani. Un laghetto artificiale garantisce la riserva idrica ed รจ coperto da pannelli fotovoltaici posti su una struttura galleggiante che, attraverso dei tiranti controllati da computer, ruota seguendo l'allineamento del sole per ottenere costantemente il massimo rendimento. Il panorama, la chiesetta, gli olivi, gli allevamenti bio, la foresteria, gli orti pacificano l'anima e la mente. Concepita per essere un luogo di incontro, di scambio di culture e di armonia, Petra รจ diretta da Francesca Moretti (CEO Terra Moretti Wines ed enologa) che si occupa dello sviluppo delle strategie di marketing e di distribuzione sui mercati mondiali. L'abbiamo incontrata per capire meglio i motivi e i risultati delle scelte aziendali.
Cosa vi ha spinto a investire cosรฌ tanto nella realizzazione della cantina?
Per la nostra famiglia, e per mio padre che ha fondato il nostro gruppo, lโestetica รจ un elemento fondante di ogni progetto. Vivere e lavorare nel bello รจ ciรฒ che rende unico il nostro mondo e che attira verso di noi i migliori talenti, le migliori energie. Prima in Franciacorta, dove, nel 2000 abbiamo realizzato anche un parco delle sculture che unisce e attraversa le due cantine e il resort, e poi nuovamente in Toscana, con Petra e Tenuta La Badiola, abbiamo applicato lo stesso principio: lโestetica, la bellezza e lโarte ispirano ogni espressione, ogni momento dellโattivitร produttiva e sono stimolo a fare sempre meglio, a cercare lโeccellenza.
Secondo voi perchรฉ molti produttori di vino affidano le loro cantine ad architetti di livello internazionale? Si tratta di immagine, brand, si vuole offrire un valore aggiunto?
Se vogliamo che un prodotto eccellente venga compreso e quindi, nel caso del vino, acquistato e bevuto, dobbiamo fare sรฌ che ogni forma di espressione che lo rappresenta sia congrua ai suoi valori. Dobbiamo cercare corrispondenza tra la forma e il contenuto. Un concetto antico che ha reso grande il nostro Rinascimento. Il lavoro di noi vignaioli รจ fondato sullโequilibrio tra contenuto e forma, tra terra, vigna e gusto, tra fattori materiali e fattori immateriali. Io vedo le cantine dโautore, e non le cantine degli archistar, come un retaggio di unโantica cultura, che รจ persino antecedente al concetto dei grandi chateaux francesi, e che appartiene al desiderio dellโuomo di esprimersi in forme eccellenti, che soddisfino il suo gusto estetico, il suo amore per la natura e per il bello. Non facciamo questa scelta per celebrare lโarchitetto, ma celebrare il vino e il territorio di cui esso รจ espressione.
Nel vostro caso?
In particolare, per Petra, abbiamo voluto e chiesto allโarchitetto Mario Botta che il segno architettonico si integrasse perfettamente nella natura, seguendone i rilievi e persino entrando nel profondo della collina fino a trovare il fronte delle rocce sedimentarie che oggi sono visibili ai visitatori nel lungo tunnel che la attraversa e che immediatamente evidenziano la composizione del terreno e lโantica storia delle colline metallifere. Oggi, a distanza di 12 anni dal suo completamento, la cantina sembra emergere dalla natura, sembra sia stata lรฌ da sempre. E questo per noi รจ un segno forte, immediato, della naturalitร che perseguiamo nella produzione dei nostri vini.Prendendo in prestito una frase del grande Adriano Olivetti che diceva: โLa fabbrica รจ per lโuomo e non lโuomo per la fabbricaโ, traspongo il pensiero sul vino e dico โLa cantina รจ per il vino e non il vino per la cantinaโ. Noi abbiamo fatto lo stesso: abbiamo prima pensato il vino e poi, intorno al vino, abbiamo progettato la cantina.
Quali sono le strategie di marketing dietro il vostro impegno nell'arte? Quali gli obiettivi?
Lโobiettivo delle mostre e dei concerti รจ quello di trasmettere i valori del prodotto. La mostra sulla biodiversitร realizzata con Carlo Petrini e Oliviero Toscani permette al visitatore di conoscere meglio i prodotti del territorio toscano, di acquisire la conoscenza del concetto di biodiversitร che per Petra รจ fondamentale, e infine รจ unโespressione estetica dei valori di prodotto. Cosรฌ il visitatore puรฒ, attraverso l'arte, vivere un'esperienza coerente ai valori dellโazienda e al suo prodotto.
Quando unite il vino, e la cultura che implica, ad altre forme d'arte lo fate condurre il visitatore lungo un percorso di piaceri sensoriali e culturali?
Io piรน che di piaceri parlerei di coinvolgimento culturale ed emotivo, fermo restando che le forme culturali non devono sopravanzare lโinteresse per la vigna, per la natura, per il vino. Ancora una volta parliamo di equilibrio, di giusto mezzo, di armonia.
Queste scelte strategiche hanno raggiunto, finora, gli obiettivi prefissati?
Quando un visitatore viene a Petra entra nel nostro mondo e la frase che piรน mi sento dire รจ che bisogna venire proprio nella cantina per comprendere la nostra cultura del vino. E questo spesso viene detto ancora prima di aver visitato lโinterno della cantina. Forse significa che lโarchitettura ha assolto il suo compito di esprimere il mondo dei valori della nostra famiglia, del vino che produciamo in quel preciso territorio e della storia millenaria di questa particolare zona della Toscana.
Donna Olimpia 1898 | Bolgheri (LI)| Localitร Migliarini 142| tel.329 5491613 | http://www.donnaolimpia1898.it/
Cantina Petra | Suvereto (LI)| Localitร San Lorenzo Alto, 131 | tel. 0565.845308 | http://www.petrawine.it/
a cura di Antonella Cecconi
foto di Marco De Felicis