L'imprenditore Enzo Rillo, attivo nei settori delle costruzioni e del tessile, può proseguire a investire nella Cantina del Taburno, storica realtà del Sannio acquistata all'asta a fine 2023 attraverso la società La Fortezza, che ha sede a Torrecuso. Il Tribunale di Benevento ha infatti ritenuto inesistente il diritto di prelazione che la società Cooperativa viticoltori del Taburno chiedeva di far rispettare. La sentenza, secondo quanto reso noto dai legali del Gruppo Rillo, ha quindi rigettato il ricorso della coop di Foglianise, che i giudici hanno anche condannato a pagare le spese legali.
Fine del braccio di ferro
Cantina del Taburno, nata nel 1972 e di proprietà del Consorzio agrario di Benevento, tra fine anni Novanta e primi anni Duemila era diventato un punto di riferimento per i vini di qualità, noto a livello anche internazionale. Oggi conta seicento ettari e produce circa 800 mila bottiglie, prevalentemente vini da uve aglianico, piedirosso, falanghina. «Con questo provvedimento della magistratura - ha dichiarato Enzo Rillo - mi auguro che si possa mettere fine a una vicenda che ha rallentato programmi e investimenti della Cantina del Taburno e ha anche danneggiato gli stessi coltivatori», che sono circa trecento.
Piano triennale di rilancio
Il Gruppo Rillo, che ha acquisito all'asta il brand Cantina del Taburno per circa quattro milioni di euro, ha annunciato di avere pronto un piano triennale di rilancio della realtà vitivinicola sannita. Enzo Rillo, in particolare, si è detto certo, in questa vicenda che era di fatto diventata un braccio di ferro, di avere rispettato tutto l'iter per l'acquisizione: «Abbiamo, però, dovuto attendere e ora - ha concluso - siamo pronti a riprendere la marcia per ridare slancio all'attività della cantina».