e le compagnie aeree investono molto nella selezione delle etichetteda inserire nelle loro carte dei vini.
I fattori di maggior importanza sono sicuramente il prezzo e la qualità. Tra le compagnie c’è chi offre una vasta scelta di vini di tutto il mondo e chi, invece, come Alitalia, Air France o Iberia servono solo vini del proprio Paese. C’è chi si affida a equipe di professionisti esperti e chi a singoli critici di fama internazionale. Insomma, lo scenario è variegato. La compagnia di bandiera italiana, per esempio, per la selezione dei vini si avvale di un team di sommelier.
Come spiega Aurelio Cicala, responsabile della scelta della cardita dei vini Alitalia: “Ogni tre mesi organizziamo una degustazione dei vini di due diverse regioni italiane. Al termine individuiamo tre o quattro cantine. Segue una fase di contrattazione, anche dura, per riuscire a strappare il miglior prezzo. Normalmente riusciamo ad avere grossi sconti ed è anche capitato che alcune cantine ci rifornissero gratuitamente. Per i produttori, stare sulla nostra carta dei vini, è tutta pubblicità!”.
Per Air France il metodo di selezione è molto simile anche se il loro ufficio stampa, interpellato da Tre Bicchieri, afferma che la compagnia paga il vino vinicolo annunciato dalla compagnia. Delta (1,5milioni di bottiglie), che insieme a Cathay Pacific Airways e Emirates, cerca di offrire una vasta scelta di etichette si avvale di un’altra notissima sommelier: Andrea Robinson. E acquista il vino da distributori, broker o direttamente dalle aziende vinicole.
Insomma, milioni e milioni di bottiglie ogni anno, ma se si guarda con attenzione le carte dei vini, esclusa Alitalia, si scopre che il vino italiano praticamente non esiste. E sta perdendo una grande occasione per farsi conoscere da una clientela globale.
Iberia (160mila bottiglie di vino rosso e 63mila di bianco consumate ogni anno) aggiunge un servizio in più: è possibile infatti, degustare i vini selezionati anche nella VIP lounge a terra, con l’aiuto di sommelier.
British Airways (500mila bottiglie di vino all’anno) per la selezione, invece, si avvale della professionalità e della fama indiscussa di Jancis Robinson. Anche se rumors, riportati da un recente articolo del Times, parlano di un possibile divorzio tra la super esperta americana di vino e la compagnia di bandiera britannica. Causa: un eccessivo, secondo la Robinson, taglio al budget.
Marco Sabellico e Martina Zanetti
22/12/2010