ienda vitivinicola siciliana. Per il gruppo Planeta si è occupata spesso del rapporto tra arte e territorio, delle iniziative culturali e delle sponsorizzazioni, ma il suo amore per la lettura l'ha portata a fondare, nel 2008, una piccola casa editrice in città che porta il suo nome.
Non è nuova all'impegno politico. Nel 2003 fu candidata dal centrosinistra come Assessore alla cultura della provincia di Agrigento, ma quelle elezioni furono vinte dal centrodestra. Rimane nel Pd fino al 2005, poi abbandona il partito. Mal tollera alcune decisioni dell'epoca: il varo del "Porcellum", la riforma scolastica Berlinguer lasciata a metà, il sempiterno conflitto di interessi mai affrontato con fermezza dal Partito Democratico.
Fino alla prossima - come la definisce Gea - "delicatissima legislatura" che la vedrà impegnata con l'agenda Monti.
Punto 1. Sale in politica da capolista...
"Sono grata per questa candidatura, ma - e lo dico da subito - avrei votato Monti comunque. E' l'unico fatto dirompente in politica oggi. Il decoro che ci ha restituito, il salvataggio dal default, la scelta di persone che stimo moltissimo come Mario Marazziti e Andrea Riccardi, fondatori della comunità di Sant'Egidio, mi hanno ampiamente convinto".
Punto 2. Lei rimane una donna di sinistra però...
"Non c'è dubbio e non ci vedo alcuna contraddizione. Piuttosto bisognerebbe ripartire da una nuova definizione di "centrismo", che sa tanto di zona d'ombra. Credo invece che il centrismo montiano darà nuova linfa al concetto di trasparenza. Credo nel merito, non nell'egualitarismo a tutti i costi di una certa sinistra o nel populismo di una certa destra".
Punto 3. A quali punti dell'agenda Monti si sente vicina?
"Parto da un punto di cui si parla poco. Lo stesso presidente Monti non lo ha sottolineato abbastanza. Mi riferisco alla libertà di coscienza: Monti è stato chiaro a tal proposito, non si correrà mai il rischio di un voto di fiducia su temi "delicati". Mai più un altro Caso Englaro gettato in pasto alle Camere.
Punto 4. Una volta eletta di cosa vorrebbe occuparsi?
"La decisione non spetta a me, ma penso di poter mettere a disposizione tutta l'esperienza di questi anni che parla di formazione, cultura, scuola. Punto molto sui più giovani ed è per questo motivo che sto aprendo un blog - dal quale attingere idee e proposte - mentre sono già attivi una pagina Facebook e un account Twitter".
Punto 5. E suo marito Alessio cosa pensa di questa scelta?
"E' il mio primo sostenitore. E' stato lui a spingermi ad accettare, io non volevo. Mi ha detto: "non hai altra strada che quella dell'impegno".
Francesca Ciancio
15/01/2013