Supera i 648 milioni di euro il mercato delle polizze agricole agevolate tra le aziende biologiche italiane. Il 2023 ha visto incrementare i valori del 3% e rispetta il trend che, escludendo il 2021, รจ in atto da alcuni anni. A un aumento dei valori รจ corrisposto anche quello delle superfici, che hanno raggiunto quasi 105mila ettari con un +1,8 per cento. Situazione diversa per le imprese con almeno una polizza, il cui numero รจ sceso sotto 5.200 unitร , con un -4 per cento, che si spiega con una crescita della dimensione media aziendale. I dati, contenuti nella quarta edizione del Rapporto Ismea sulla Gestione del rischio nell'agricoltura biologica 2024, dicono anche cheย nel biologico prevalgono le polizze contro le avversitร di frequenza (ovvero grandine, vento forte, eccesso di pioggia, eccesso di neve), eventualmente associate ad avversitร accessorie, mentre i rischi catastrofali (alluvione, siccitร , gelo e brina) rientrano tra le coperture assicurative in meno del 50% dei contratti.
Il vino pesa per il 38%
Il vino la fa da padrone, dal momento che nel 2023 resta forte la concentrazione di polizze agevolate in quattro comparti: uva da vino, frutta, cereali e ortaggi, che valgono quasi 90% dei valori totali e con crescite superiori alla media per pomodoro da industria, mais e frumenti. Ma, tornando all'uva da vino bio, il 2023 ha registrato 22.627 ettari assicurati (il 10,9% sui 207.228 ettari totali), 2.149 aziende (+0,6%) e un valore assicurato di 246 milioni di euro, in aumento dell'1,8% sul 2022, ma soprattutto con un peso del 38% sul totale assicurato di 648 milioni di euro. Al secondo posto, troviamo la frutta (23,2%, con in testa il comparto delle mele), poi cereali (15%) e ortaggi (12,7 per cento).
Costi per le imprese per la prima volta in calo
Per la prima volta dopo tanto tempo, si registra una riduzione, ma contenuta, dellโintero ammontare dei premi assicurativi, ovvero quelli sui quali lโagricoltore riceve un contributo pubblico fino al 70%. Il dato parla di 63,4 milioni di euro (-0,6% sul 2022) e si tratta di un trend ยซin netta controtendenzaยป con le dinamiche osservate negli anni precedenti. Per la prima volta, quindi, c'รจ una diminuzione del costo assicurativo, con la tariffa media tornata sotto la soglia del 10 per cento. Nel 2019, per fare un esempio, il totale era di 38,8 milioni di euro, poi balzato a 51, 55 e 63 mln di euro.
Squilibrio tra Nord, Centro e Sud Italia
Il rapporto Ismea conferma lo squilibrio, definito ยซrilevanteยป anche per il 2023, nella distribuzione territoriale delle polizze agevolate: il Nord concentra oltre il 68 per cento dei valori assicurati, contro il 17 per cento circa delle regioni centrali e il 15 per cento del Mezzogiorno. Questo squilibrio รจ un caratteristica che si ritrova anche nel mercato assicurativo agricolo cosiddetto convenzionale, ma che nel biologico assume un carattere meno evidente.
I progressi rispetto a 7 anni fa
Il totale delle aziende bio assicurate vale il 7,4% dellโintera platea delle imprese bio italiane, mentre il dato sulle superfici รจ al 4,3% di Sau biologica (Superficie agricola utilizzata) che comprende, come noto, anche ampie estensioni di prati e pascoli tipicamente non assicurate. Tali percentuali, sottolinea Ismea, sono raddoppiate in entrambi i casi rispetto a quelle di sette anni fa. Ed รจ una conferma dei progressi giร compiuti e dei possibili sviluppi entro la fine del decennio. Infine, le imprese biologiche sembrano essere piรน attente alle novitร offerte dal mercato delle assicurazioni. Da parte delle imprese bio, insomma, c'รจ maggiore attenzioneย agli eventi catastrofali (e alle relative coperture assicurative) rispetto allโintero mercato delle polizze agricole agevolate. Gli imprenditori fanno piรน ricorso alle garanzie sperimentali, rappresentate nel 2023 quasi esclusivamente dalle polizze index based, basate sulla quantificazione delle perdite di raccolto, in relazione agli eventi atmosferici, secondo indici predeterminati.