Aumentano le nuove etichette di bollicine. E non solo dai classici vitigni internazionali tradizionalmente impiegati per il Metodo Classico, ma anche da autoctoni che per loro caratteristiche si prestano particolarmente alla spumantizzazione. Iniziamo con i vitigni a bacca rossa di Valle d'Aosta e Piemonte.
Continuiamo il nostro tour alla scoperta del Metodo Classico prodotto con uve autoctone occupandoci della Liguria. Una stretta lingua di terra che sโinarca tra la costa del Mediterraneo e i primi rilievi dellโAppennino. Vero limes tra il mare e i monti, due elementi che ne segnano lโidentitร territoriale e quel suo carattere un poโ schivo e diffidente. Unโaspra e rocciosa terra di confine che ha una storia antichissima, testimoniata anche dai ritrovamenti preistorici nelle grotte di Toirano e presso i Balzi Rossi di Ventimiglia. E proprio questa sua natura geografica cosรฌ particolare ha segnato il destino della viticoltura.
Il territorio e le vigne
La vigna รจ coltivata su ripidi terrazzamenti, che si affacciano direttamente sul mare o sui versanti delle strette valli interne. Pochi ettari strappati alla montagna che richiedono fatica e duro lavoro. Una situazione che ha favorito la conservazione di una viticoltura artigianale ed eroica, legata alle secolari tradizioni del territorio. In questo contesto si รจ tramandata la coltivazione delle varietร autoctone o comunque di uve presenti da molto tempo nel territorio, senza concessioni alla moda dei vitigni internazionali.
Ancora oggi la Liguria puรฒ contare su un interessante patrimonio di vitigni autoctoni o di antichi cloni locali di uve alloctone: albarola, bosco, pollera nera, bianchetta genovese, scimixa, rollo, lumassina, massarda, rossese di Dolceacqua, ormeasco, pigato, vermentino e granaccia ligure. Una ricchezza ampelografica che si sta rivelando una vera carta vincente nel processo di valorizzazione delle tipicitร territoriali. Pur essendo una terra che produce soprattutto vini secchi o passiti, basti ricordare il famoso Sciacchetrร delle Cinque Terre, non manca qualche etichetta interessante di Metodo Classico. Spesso bottiglie particolari e insolite, soprattutto per quanto riguarda le tecniche dโaffinamento.
Il pigato
Il pigato รจ il vitigno a bacca bianca piรน coltivato lungo la riviera di ponente, soprattutto nella zona compresa tra Albenga e Imperia. In nome deriva dallโespressione dialettale โpigauโ, che indica la puntinatura color ruggine presente sulla buccia degli acini maturi. Le analisi genetiche hanno messo in luce che il pigato possiede lo stesso DNA del vermentino e della favorita. Le tre uve sono solo dei diversi cloni di un unico vitigno, particolarmente adatto ai climi caldi e ventilati del mediterraneo. Il vino ha un bouquet con note floreali, fruttate e sentori di erbe aromatiche. ร armonioso, equilibrato, con unโaciditร moderata e un finale leggermente ammandorlato. In termini puramente tecnici non presenta unโattitudine spiccata alla spumantizzazione, che predilige uve aromaticamente piuttosto neutre e capaci di dare vini base con alti livelli dโaciditร . Tuttavia una raccolta anticipata e la scelta di vigne coltivate nelle zone piรน fresche, consentono di produrre alcuni spumanti di buona qualitร .
ร il caso del Metodo Classico Pigato Millesimato di VisAmoris. Un vino che nasce da vigne coltivate nellโentroterra dโImperia, a pochi chilometri dal mare, su terreni di natura prevalentemente argillosa. Le uve sono vendemmiate con 2 o 3 settimane dโanticipo, la fermentazione avviene in vecchie barrique e il vino base matura poi in acciaio per qualche mese sulle fecce fini prima del tirage. Uno spumante con eleganti note floreali, dโagrumi ed erbe aromatiche. Il sorso รจ fresco e sapido, con frutto maturo e succoso. Lโaffinamento minimo sui lieviti รจ di 36 mesi e il dosaggio 4/5 grammi litro. In arrivo anche una versione Riserva, con affinamento sui lieviti di oltre 60 mesi, che si annuncia molto interessante.
Durin e le Grotte di Toirano
Sempre per restare nellโambito del pigato, segnaliamo gli spumanti Metodo Classico prodotti dalla Cantina Durin, che hanno la particolaritร dโessere affinati nelle grotte preistoriche di Toirano. Un ambiente perfetto per la conservazione del vino, con temperatura costante di circa 15 ยฐC, umiditร del 90%, assenza di luce, rumore e vibrazioni. Lโetichetta Bร sura (strega) prende il nome proprio da una delle sale piรน belle e famose del complesso delle grotte preistoriche. Il Bร sura Riunda Pas Dosรฉ Millesimato ha un bouquet nitido e secco, con note di frutta fresca, pain grillรฉ e leggeri sentori tostati. Il sorso รจ ricco e persistente, con finale sapido. Lโaffinamento minimo sui lieviti รจ di 60 mesi. Il Bร sura Obscusa Pas Dosรฉ Millesimato nasce da vini base parzialmente affinati in barrique e riposa sui lieviti circa 36 mesi prima del dรฉgorgement. ร caratterizzato da note evolute, con sentori di crosta di pane, vaniglia e mandorla tostata. Al palato ha una buona complessitร , sostenuta da una giusta freschezza.
Dalle grotte preistoriche ai fondali marini: Abissi di Bisson
Dallโaffinamento nelle grotte preistoriche di Toirano, passiamo ai fondali marini della Baia del Silenzio di Sestri Levante. Una decina dโanni fa Pierluigi Lugano della Cantina Bisson ha gettato le basi per un progetto di un Metodo Classico decisamente insolito. Partendo dallโamore per il mare e dai ricordi di ritrovamenti in antichi galeoni di bottiglie ancora perfettamente conservate, ha deciso di affinare il Metodo Classico in fondo al mare. A una profonditร di 60 metri cโรจ una temperatura costante di 15 ยฐC, che insieme alla penombra e a una contropressione naturale, offrono un ambiente stabile per la conservazione del vino.
Le vigne sono coltivate in localitร Trigoro, vicino a Sestri Levante e le uve vengono vendemmiate con un anticipo di un paio di settimane. Dopo il tirage, le bottiglie sono accatastate in gabbie dโacciaio e depositate sul fondo del mare. Quando tornano in superficie, il vetro รจ incrostato di conchiglie e sedimenti, che sono lasciati a testimonianza della vita sul fondale. Etichette naturali, uniche e irripetibili, che donano un fascino particolare a questo spumante degli abissi.
Il Portofino Metodo Classico Abissi di Bisson รจ prodotto con un blend di bianchetta genovese, vermentino e pigato, che varia a secondo delle annate. Il vino si affina sul fondale marino per circa 18 mesi, segue il remuage in cantina e la sboccatura. Attacco fresco e salino per uno spumante dal bouquet secco, con sentori di erbe aromatiche e suggestioni salmastre. La bocca รจ di buona ricchezza, con frutto maturo e chiusura sapida. Il Portofino Metodo Classico Abissi Pas Dosรฉ Riserva nasce da un blend di bianchetta genovese, vermentino e scimixain percentuali che variano a seconda dellโannata. Dopo un affinamento sul fondale marino di almeno 26 e successivi 10 mesi di sosta in cantina, si procede alla sboccatura. Un Metodo Classico di buona complessitร , che esprime note iodate, di macchia mediterranea e frutta fresca. Buona la struttura, con sorso limpido e sapido.
La bianchetta genovese
La bianchetta genovese รจ un vitigno autoctono dellโentroterra di Genova e della Val Polcevera. ร una varietร dalla buona produttivitร , con grappoli di media grandezza e acini piuttosto piccoli con una buccia sottile dal colore giallo pallido. Proprio dal colore dei grappoli pare derivi il nome del vitigno, chiamato in ligure โgianchettaโ. La bianchetta genovese ama le esposizioni collinari fresche e ventilate, proprio a ridosso della costa. Solitamente era vinificata con altre uve del territorio, ma alcuni produttori ne realizzano versioni in purezza mettendone in luce il carattere fine ed elegante. Grazie alla delicatezza degli aromi e al grado alcolico contenuto, la bianchetta genovese si rivela anche un vitigno con una buona propensione naturale per la produzione di Metodo Classico.
LoSpumante Metodo Classico Dosaggio Zero Baia delle Favole di Cantine Bregante nasce da un vigneto coltivato sui terreni misti di scisti e argilla delle colline che si affacciano sulla baia di Sestri Levante, a unโaltitudine di circa 120 metri. La vendemmia avviene con un paio di settimane dโanticipo, con rese che non superano i 50/60 quintali per ettaro. Il vino riposa sui lieviti per circa 18 mesi prima del dรฉgorgement e viene poi commercializzato senza dosaggio, per conservare la intatta la sua purezza espressiva. Il profilo olfattivo รจ delicato con note agrumate, cenni di rosmarino ed erbe officinali. Il sorso รจ secco e rinfrescante con vivace vena acida e chiusura citrina. Un Metodo Classico semplice e diretto, adatto per un aperitivo, da gustare con una focaccia o con un piatto di pansotti alle erbe.
Tra le altre etichette presenti sul mercato ricordiamo Il Metodo Classico Pigato Dosaggio Zero di La Vecchia Cantina, Il Metodo Classico Pigato della Cantina Deperi e il Metodo Classico Ormeasco Brut Due luglio della Tenuta Maffone.
a cura di Alessio Turazza
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