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Bollicine emergenti dโItalia
Spazzata via lโossessione del confronto con lo Champagne, con improbabili emulazioni e paragoni, il Metodo Classico italiano sta vivendo un periodo nuovo: un periodo di transizione. In atto cโรจ un rimodulazione dellโidentitร dei territori italiani piรน vocati per la lenta presa di spuma del Metodo Classico, stimolato da un ricambio generazionale con lโinserimento di tanti giovani produttori che hanno innalzato la qualitร media, una leva anche per le cantine piรน grandi. Abbiamo scelto 3 focus.
Partiamo dallโOltrepรฒ Pavese, per molti la zona dโelezione per il Metodo Classico, per altri lโeterno Godot schiacciato da potenziali mai totalmente espressi. Ma i risultati dei nostri assaggi parlano chiaro, con ben 5 Tre Bicchieri al Metodo Classico, riconfermando l'ottima prestazione dello scorso anno. Dโaltronde con 3.000 ettari di pinot nero a disposizione, suoli calcarei ed escursioni feroci, le condizioni sono ideali. Non a caso grandi produttori di altre zone sono sempre venuti qui a rifornirsi di uve alla ricerca di ph bassi e aciditร vibranti. Numerosi produttori stanno lottando contro le modalitร di lavoro delle enormi cooperative sociali della zona, con risultati faticosi ma davvero notevoli.
E poi la Franciacorta (10 Tre bicchieri nella Guida),che sta virando con determinazione verso dosaggi molto contenuti o assenti, puntando sempre piรน sul pinot nero, rivedendo la filosofia originaria del satรจn. E le vendite allโestero stanno finalmente iniziando a decollare, dando nuova linfa alla produzione.
Infine il Trento (7 Tre Bicchieri), con tanti piccoli produttori e qualche colosso, Ferrari su tutti, per un panorama sempre piรน esplorato anche fuori dai confini nazionali, di grandissimo livello per pulizia gustativa, tensione e finezza.
Insomma, di materiale cโรจ nโรจ tanto anche perchรฉ la malattia per il Metodo Classico sta facendo vittime su tutto il territorio italiano, dal Friuli allโEtna. Si sta allargando la base di varietร utilizzate, chiaramente con risultati non sempre felici, ma a volte anche piรน che incoraggianti. Insomma, un panorama tutto da seguire, con produttori e zone che stanno prendendo consapevolezza dei proprio mezzi, affinando lo stile e specializzandosi sempre piรน verso cuvรฉe che raccontano la vigna dโorigine e meno il metodo utilizzato, dimenticando il compitino della mamma: uvaggio, dosaggio, mesi sui lieviti. E parlando sempre piรน di luoghi e singole vigne.
Quelle che seguono sono le cuvรฉe emergenti dei tre territori di riferimento che vi abbiamo raccontato. Provate ad assaggiarli alla cieca queste cuvรฉe, magari accanto alle vostre preferite da ogni parte del mondo. Potrete ritrovarvi con qualche sorpresa.
Oltrepรฒ Pavese, giovani in fermento
Brut Farfalla โ Ballabio
Fu Angelo Ballabio a fondare questa storica cantina nel 1905, e per anni rappresentรฒ un punto di riferimento nella storia vinicola dellโOltrepรฒ Pavese. Ora naturalmente molto รจ cambiato, la sede รจ unโaltra โ molto bella, sulle prime colline di Casteggio โ ed รจ soprattutto attrezzata per la produzione spumantistica, vista la modernissima e vasta cantina con caduta dellโuva nelle presse per gravitร . Lโesperto enologo Carlo Casavecchia affianca Filippo Nevelli, che ha dato nuova linfa a tutta la produzione, nel puntare a risultati di assoluto rilievo.Il Brut Farfalla bissa il successo dell'anno scorso e si aggiudica anche in questa edizione del trentennale i Tre Bicchieri: croccante, nitido, elegante, verticale, ha i profumi dei piccoli frutti rossi del pinot nero con intriganti note di erbe aromatiche, bolla fine e finale di lunga e gustosa persistenza.
Pinot Nero Brut 64 '12 Calatroni
Una boccata dโaria fresca in Oltrepรฒ Pavese. In pochi anni lโazienda fondata nel 1964 da Luigi Calatroni, ora condotta dalla quarta generazione, rappresentata dai fratelli Cristian e Stefano, ha bruciato le tappe. Merito della capacitร di questi ragazzi nati negli anni Ottanta nel lavorare soprattutto le uve che danno i migliori risultati sui terreni in prevalenza bianchi di Montecalvo Versiggia, ovvero riesling e pinot nero. Se l'anno scorso il Brut 64 era riuscito a conquistare di slancio il massimo riconoscimento, questa versione 2012 non riesce a bissare l'impresa, ma rimane comunque uno dei migliori spumanti assaggiati quest'anno caratterizzato com'รจ da una bolla cremosa e dalla nitidezza dei profumi.
OP Pinot Nero Brut Cl. M.V. 2011 - Caโ Tessitori
Da seguire con attenzione lโevolversi della produzione di questa cantina, guidata da Luigi Giorgi con il supporto dei figli Giovanni e Francesco. Vasche di cemento protagoniste, anche se qualche tonneau ha fatto la sua comparsa dopo lโabbandono delle barrique; vigneti in collina, a Montecalvo Versiggia e Finigeto; vini di carattere che โsentonoโ annate e terreni.Il Brut M.V. che l'anno scorso aveva sfiorato il massimo riconoscimento anche nella versione 2011 si conferma spumante di razza, sempre giocato sullo stile evolutivo ma sostenuto da grande nerbo.
Le nuove Facce della Franciacorta
Franciacorta Pas Operรฉ '09 โ Bellavista
Bellavista รจ una delle griffe piรน prestigiose dellโenologia Italiana, e rappresenta con successo la denominazione Franciacorta nel mondo. La maison di Vittorio Moretti, in cui รจ sempre piรน coinvolta la figlia Francesca accanto al talento enologico di Mattia Vezzola รจ la capofila di un gruppo che vede al suo interno anche Contadi Castaldi e le toscane Petra e La Badiola. Tre Bicchieri meritatissimi per il Pas Operรฉ โ09, un piccolo capolavoro di complessitร e freschezza, ricco di note di frutto e di fresche sfumature agrumate, delicatamente equilibrato, profondo e di suadente bevibilitร . Epitome dello stile Bellavista.
Franciacorta Dosaggio Zero - Colline della Stella
Senza dubbio una delle realtร emergenti piรน interessanti della spumantistica italiana. Andrea Arici e Giovanni Arcari producono una curata gamma di Franciacorta dalle vigne di proprietร tutti senza lโutilizzo di alcuna liqueur dโรฉxpedition, per preservare lโintegritร delle sfumature di ogni terroir. Golosissimo e dalla beva spontanea il Dosaggio Zero (90% chardonnay, 10% pinot nero): รจ nitido, sapido, appagante. Offre una fragranza fruttata accattivante e ben modulata, il finale รจ pimpante e molto continuo. Rigenerante.
Potete seguire Andrea anche sul suo blog Terra Uomo Cielo: terrauomocielo.net
Franciacorta Zero '12 โ Contadi Castaldi
La Contadi Castaldi di Adro pur avendo una sua autonomia operativa e un suo importante parco vigneti, fa parte del gruppo Terra Moretti. La cantina รจ stata ricavata dalla riconversione delle antiche fornaci di Adro, e oltre alle uve delle vigne aziendali puรฒ contare su vigneti in affitto e su acquisti da conferitori selezionati. La guida con talento e passione Gian Luca Uccelli, enologo, che si รจ formato negli anni presso la casa madre. Questโanno i Tre Bicchieri vanno a un'eccellente versione dello Zero, quella dellโannata 2012. Cuvรฉe paritaria di pinot nero e chardonnay (una parte del vino base matura in legno) ha riposato 40 mesi sui lieviti prima della sboccatura e altri sei prima della commercializzazione. Ha un bouquet dinamico e grintoso allโinsegna del frutto bianco e dei frutti di bosco con sfumature di scorza dโagrume ed erbe aromatiche, e al palato ha struttura e freschezza, equilibrio e profonditร , e una lunga persistenza aromatica.
Franciacorta Brut Doppio Erre Di - Derbusco Cives
Un gruppo di cinque โcittadini di Erbuscoโ, nel 2004, decise di dar vita a una nuova azienda agricola, che oggi, sulle colline moreniche del comprensorio comunale, puรฒ contare su 12 ettari di vigneto. In poco piรน di 10 anni, le etichette hanno dimostrato una crescita qualitativa costante che ha permesso all'azienda di ritagliarsi una bella fetta di reputazione nello scenario franciacortino. Fiore allโocchiello dellโazienda รจ il Doppio Erre Di (recentemente degorgiato): si tratta dโun Brut da uve chardonnay che dopo una lunga maturazione sui lieviti viene sboccato subito prima della consegna al cliente. Quello assaggiato questโanno ha una bella pienezza, รจ ricco di fresche note agrumate al naso come al palato, dove si distende elegante, profondo e fruttato.
Trento e le bollicine di Montagna
Trento Brut Dosaggio Zero 2008 โ Opera
Questa piccola realtร ha subito dimostrato di essere in grado non solo di competere ma pure di troneggiare sul podio dei Trento, con alcune versioni di Metodo Classico decisamente emozionanti. Si tratta di un'azienda esclusivamente spumantistica, dalla struttura moderna, tutto acciaio, vetro e porfido, una pietra durissima ma gentile con la vite che imprime carattere ai vini e sorregge i vigneto grazie ai muri a secco. La Riserva '09 รจ portentosa: di colore oro con riflessi come schegge porfiriche, la mineralitร della valle di Cembra, dove maturano le uve di questo classico Trento. Sapida, di bella trama, dalle note speziate, il suo carattere risalterร ancor piรน con qualche stagione sulle spalle
Trento Brut Nature Riserva 2011 โ Bellaveder
Tranquillo Lucchetta, per la sua azienda, non ha scelto un nome a caso; la veduta che si coglie sporgendosi dal terrazzo dei vigneti si apre su un panorama suggestivo, un ambiente incontaminato e intatto, in cui le strutture della cantina sono interrate e scavate sotto i filari delle viti. Nei campi e in azienda si lavora in biologico, con un'attenzione costante per la sostenibilitร ambientale. Tra la gamma, che prevede anche le altre espressioni classiche trentine spicca il Brut Nature Riserva '11, carico nella ritmata carbonica, di grande grinta gustativa, con un tocco aromatico di erbe alpine in sintonia con timbri agrumati.
Trento Dosaggio Zero Riserva 2011 - Maso Martis
Le pendici del Calisio, sempre baciate dal sole, sono lo scenario in cui sono incastonate le vigne di Roberta e Antonio Stelzer. La produzione si aggira intorno alle 60 mila bottiglie, di cui 45 mila dedicate al Metodo Classico. Se la Riserva Madame Martis '06 รจ comunque un vino decisamente entusiasmante (ma se ne producono neanche mille bottiglie) quest'anno i Tre Bicchieri sono andati al Dosaggio Zero '11: fuoriclasse nella categoria, con il pinot nero che domina la cuvรฉe rendendola coinvolgente, grintosa quanto carezzevole.
Le altre regioni delle bollicine
La voglia di creare e sperimentare รจ insita nel nostro DNA (crazy and funny sono gli epiteti piรน utilizzati per i produttori italiani allโestero) e oggi sempre piรน viticoltori, da nord a sud, isole comprese, piuttosto che spumantizzare con un "semplice" metodo Charmat (rifermentazione in autoclave), preferisce il fascino senza tempo del Metodo Classico. Accanto alle quattro zone principali in cui tradizionalmente vengono prodotti spumanti rifermentati in bottiglia โ Alta Langa, Franciacorta, Oltrepรฒ Pavese e Trento - sempre piรน spesso emergono aziende che si cimentano nella produzione di bollicine con risultati che riescono a spiazzare anche i piรน scettici commentatori enoici. Se abbandoniamo il nord, spostandoci verso latitudini meno consuete per gli incontri con le bollicine, a Civitella d'Agliano in provincia di Viterbo, sulle colline che disegnano l'alto corso del Tevere, ci imbattiamo in Sergio Mottura e nel suo Brut, blanc de blancs da uve chardonnay, che, dopo 4 anni sui lieviti, si presenta pieno e avvolgente, saporito e vibrante.
Ma la tendenza che emerge in maniera sempre piรน decisa รจ quella di legare la pratica spumantistica al territorio tramite l'utilizzo di vitigni autoctoni. E per questo Colonnara, azienda storica di Cupramontana (AN), terroir d'elezione per il verdicchio, ormai da anni spumantizza proprio questo vitigno: il risultato รจ il Brut Ubaldo Rosi che nella versione โ09 mostra gran classe e tipicitร , con mandorla, echi balsamici e anice e con una bocca dalla salda struttura e dalla carbonica puntiforme al servizio di un sorso cremoso. Rimanendo al centro, vogliamo soffermarci anche sugli spumanti di Stefano Grilli de La Palazzola (Vascigliano, TR) che si dedica al genere giร da tempi non sospetti; l'annata 2012 ha regalato una grande versione del suo Riesling Brut Metodo Ancestrale. Scendendo un po' verso sud non mancano ulteriori sorprese; nel Cilento una giovane azienda emergente, Casebianche, produce uno spumante col fondo da uve fiano a dosaggio zero, La Matta, fragrante e dalla beva golosa e pericolosissima. Non mancano esempi di grandi versioni di Metodo Classico sulle isole. Qui citiamo soltanto le Cantine Murgo, che giร dal 1990, producono un Brut da nerello mascalese, e che negli anni hanno ampliato la gamma con un Extra Brut dallo stesso vitigno, dalla tessitura elegante e carattere etneo.
a cura di William Pregentelli
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